domenica 17 novembre 2024

Piano Mattei, oltre 600 milioni per i primi progetti

@ - Ammonta a oltre 600 milioni di euro lo sforzo finanziario dell'Italia per i primi progetti del Piano Mattei per l'Africa.


Piano Mattei, oltre 600 milioni per i primi progetti© Provided by ANSA

Si evince dalla relazione sullo stato di attuazione del Piano - di cui l'ANSA ha potuto prendere visione - inviata alle Camere dopo i primi 6 mesi di attività della Struttura di missione.

Può arrivare fino a 320 milioni di dollari, poco più di 300 milioni di euro, il contributo italiano alla fase 2 di sviluppo del "Corridoio di Lobito", la nuova connessione ferroviaria tra l'Angola e la regione mineraria del rame in Zambia. Tra le 22 schede di progetti, anche quello in Kenya per l'ampliamento della produzione di olio vegetale per biocarburanti avanzati, il cui esecutore è Eni Kenya in partenariato con il Ministero dell'Agricoltura locale: è finanziato con 71 milioni dal Fondo italiano per il clima, amplificando un finanziamento di 128 milioni dell'International Finance Corporation (Banca Mondiale), per un pacchetto complessivo di circa 200 milioni. (ANSA).

La Polonia risponde ai raid russi in Ucraina: punto di non ritorno

@ - La Polonia schiera i suoi jet da combattimento in risposta a massicci attacchi russi sull’Ucraina, ecco cosa succede.

jet volano nel cielo al tramonto© Fornito da News Mondo

Domenica scorsa, la Polonia ha dichiarato di aver fatto decollare i propri jet da combattimento e di aver mobilitato tutte le risorse disponibili a causa di un massiccio attacco russo. La Federazione Russa ha lanciato missili balistici e droni contro diverse infrastrutture strategiche in Ucraina, con particolare concentrazione nell’ovest del Paese.

Secondo il Comando operativo polacco, il dispiegamento dei jet polacchi e alleati ha l’obiettivo di garantire la sicurezza dello spazio aereo e monitorare eventuali escalation.

La situazione in Ucraina, già drammatica, è stata ulteriormente complicata da una serie di attacchi che hanno colpito il sistema elettrico nazionale. German Galushchenko, ministro dell’Energia ucraino, ha comunicato che le forze russe stanno concentrando i loro attacchi su impianti di produzione e trasmissione dell’energia. Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha segnalato il ferimento di un civile causato da un frammento di drone precipitato su un edificio residenziale.

L’impatto dei blackout sulle regioni dell’Ucraina
Dopo gli attacchi, Kiev e tre regioni ucraine hanno affrontato blackout massicci. In un contesto di emergenza energetica, il capo dell’amministrazione regionale di Kiev, Serhii Popko, ha confermato che si tratta di una misura preventiva volta a mitigare eventuali rischi di ulteriori danni alle infrastrutture.

La capitale, insieme alle regioni di Donetsk e Dnipropetrovsk, è stata colpita da interruzioni di corrente mirate a proteggere la stabilità del sistema elettrico.

Anche altre aree del Paese hanno registrato esplosioni, come riportato da media locali. Particolarmente colpite sono state le città di Zaporizhzhia, Odessa e Mykolaiv, dove l’infrastruttura energetica è un obiettivo strategico delle forze russe. La situazione, già precaria, è resa ancora più critica dalle basse temperature e dalla necessità di garantire approvvigionamenti minimi alla popolazione civile.

La risposta della Polonia e la sicurezza dell’Europa
La Polonia, confinante con l’Ucraina, ha assunto una posizione di particolare attenzione, schierando le proprie forze aeree per reagire e monitorare l’attività bellica nel proprio spazio aereo.

Il coinvolgimento polacco sottolinea l’importanza della solidarietà internazionale e la necessità di proteggere la stabilità regionale. La reazione decisa della Polonia testimonia l’impatto che l’escalation russa sta avendo sulla sicurezza dell’intera Europa orientale.

giovedì 14 novembre 2024

Iran, le donne contro il velo chiuse in una clinica: il silenzio delle femministe

@ - Sono delle pazze. Questo è il giudizio di chi regna in Iran nei confronti delle donne che si oppongo all’uso del velo. E per questo motivo riceveranno delle cure presso una clinica specialistica di salute mentale a Teheran.

Iran, le donne contro il velo chiuse in una clinica: il silenzio delle femministe

Il centro, chiamato Clinic for Quitting Hijab Removal, è l'ultimo tentativo della Repubblica islamica di reprimere il dissenso femminile che ha travolto il paese dalla rivolta “Woman, Life, Freedom” scoppiata in seguito alla morte di Mahsa Amini. Anche in questo caso le nostre femministe non hanno proferito parola.

Come riportato dal Telegraph, chi gestirà il centro ha affermato che “sarà per il trattamento scientifico e psicologico della rimozione del velo, in particolare per la generazione di adolescenti, giovani adulti e donne in cerca di un'identità sociale e islamica". Mehri Talebi Darestani ha aggiunto che il progetto – se così può essere definito – è incentrato sulla promozione di "dignità, modestia, castità e hijab" e ha affermato che la partecipazione sarebbe facoltativa, anche se di facoltativo in Iran c’è poco.

La clinica sarà supervisionata dall’organismo responsabile dell'applicazione di rigidi standard religiosi nella società, dipartimento guidato da Mohammed Saleh Hashemi Golpayegani - nominato direttamente dal leader supremo Ayatollah Ali Khamenei – già soggetto a sanzioni da parte del Regno Unito e di altri paesi per violazioni dei diritti umani e per le sue brutali sanzioni alle donne che non aderiscono ai codici di abbigliamento islamici.

Non è una novità purtroppo. Anche la studentessa universitaria che si è spogliata per protestare contro l’obbligo di indossare il velo è stata bollata come malata di mente e portata in una struttura psichiatrica. Di lei non si hanno più notizie da giorni. Una tragica vicenda che certifica l’azione di Teheran nella repressione nei confronti delle donne, ciò che l’Onu ha etichettato come “apartheid di genere”.

Place of Ancient Roman Countryside for European Life - Esarcato Area PARCEL: Il cervello della donna è uguale a quello dell’uom...

Place of Ancient Roman Countryside for European Life - Esarcato Area PARCEL: Il cervello della donna è uguale a quello dell’uom...: @ - Ora è ufficiale: il cervello della donna è diverso da quello dell’uomo. La questione è piuttosto controversa e spesso divide la comuni...

domenica 10 novembre 2024

Il cervello della donna è uguale a quello dell’uomo? Ora risponde la scienza

@ - Ora è ufficiale: il cervello della donna è diverso da quello dell’uomo. La questione è piuttosto controversa e spesso divide la comunità scientifica. Alcuni accademici sostengono, infatti, che sia la società (piuttosto che la biologia) a plasmare la divergenza.

Il cervello della donna è uguale a quello dell’uomo? 
Ora risponde la scienza© Fornito da UnaDonna.it
Ma ora gli scienziati hanno dimostrato per la prima volta che è il sesso a determinare il modo in cui le persone pensano e si comportano.

La ricerca dell’Università di Stanford
La rivoluzionaria ricerca arriva dall’Università di Stanford, in California, dove gli scienziati hanno dimostrato che è possibile distinguere i sessi in base all’attività nelle aree “calde”. Includono la “rete della modalità predefinita“, un’area del cervello che si pensa sia il centro neurologico del “”, ed è importante nell’introspezione e nel recupero dei ricordi personali. È coinvolto anche il sistema limbico, che aiuta a regolare le emozioni, la memoria e si occupa della stimolazione sessuale, e lo striato, che è importante nella formazione dell’abitudine e nelle ricompense.

Maschi e femmine, cervelli diversi
Gli esperti hanno spiegato che le differenze cerebrali potrebbero influenzare il modo in cui maschi e femmine vedono se stessi, il modo in cui interagiscono con le altre persone e il modo in cui ricordano le esperienze passate. Il dottor Vinod Menon, professore di psichiatria e scienze comportamentali a Stanford, ha dichiarato: “Questa è una prova molto forte che il sesso è un robusto determinante dell’organizzazione del cervello umano. I nostri risultati suggeriscono che le differenze nei modelli di attività cerebrale in queste regioni chiave del cervello contribuiscono a variazioni specifiche del sesso nel funzionamento cognitivo”. Tuttavia, ha aggiunto che sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno le implicazioni dei risultati.

Le differenze nel comportamento
Ci sono anche marcate differenze nel modo in cui le donne e gli uomini si comportano nel mondo reale. Le donne tendono a essere mediamente più brave nella comprensione della lettura e nella capacità di scrittura e hanno una buona memoria a lungo termine. Al contrario, gli uomini sembrano avere una maggiore consapevolezza visiva e spaziale e una migliore memoria di lavoro. Eppure gli scienziati hanno faticato a individuare queste differenze nell’attività neurale, con le strutture cerebrali che sembrano uguali negli uomini e nelle donne.

Intelligenza artificiale nella ricerca
Per la ricerca, il team ha utilizzato “l’intelligenza artificiale spiegabile, un tipo di apprendimento informatico in grado di setacciare grandi quantità di dati per spiegare perché si sta verificando un effetto. Al modello sono state mostrate scansioni MRI di cervelli funzionanti e gli è stato detto se stava guardando una donna o un uomo. Nel corso del tempo, la rete neurale ha iniziato a individuare sottili differenze tra i due sessi che erano sfuggite agli esseri umani. Quando i ricercatori hanno testato il modello su circa 1.500 scansioni cerebrali, il modello è stato in grado di dire se la scansione proveniva da una donna o da un uomo più del 90% delle volte.

L’influenza della società
La dottoressa Gina Rippon, professoressa emerita di neuroimaging cognitivo presso l’Aston Brain Centre e autrice di The Gendered Brain, ha sostenuto che l’influenza della società è molto importante per capire la differenza tra il cervello maschile e quello femminile. Commentando lo studio, ha detto:La questione davvero intrigante è che quelle aree del cervello che distinguono in modo più affidabile i sessi sono parti chiave del cervello sociale. La questione chiave è se queste differenze sono il prodotto di influenze biologiche specifiche per il sesso o di esperienze di genere che cambiano il cervello".

A cosa serve lo studio?
E’ importante capire la differenza tra il cervello dell’uomo e quello della donna per poter affrontare meglio le condizioni neurologiche o psichiatriche che colpiscono i due sessi in modo diverso. Ad esempio, le donne hanno il doppio delle probabilità rispetto agli uomini di soffrire di depressione clinica, mentre gli uomini sono più a rischio di dipendenza da droghe e alcol e dislessia. Le aree cerebrali scoperte nello studio sono spesso associate a malattie neurologiche. Il dottor Menon ha sottolineato: “Una motivazione chiave per questo studio è che il sesso svolge un ruolo cruciale nello sviluppo del cervello umano, nell’invecchiamento e nella manifestazione di disturbi psichiatrici e neurologici. Identificare differenze sessuali coerenti e replicabili nel cervello adulto sano è un passo fondamentale verso una comprensione più profonda delle vulnerabilità sesso-specifiche nei disturbi psichiatrici e neurologici”.

mercoledì 6 novembre 2024

Nato, Rutte ringrazia l'Italia "per gli 8,2 miliardi di spesa". Meloni: obiettivo comune pace giusta

@ - La Coalizione internazionale consegna a Kiev i primi kit per lo sminamento


Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il segretario generale della NATO Mark Rutte intervengono a una conferenza stampa congiunta dopo un incontro presso la Cancelleria di Berlino, con la storica torre televisiva visibile dalla finestra, il 4 novembre 2024

I rappresentanti della Coalizione internazionale per lo sminamento dell'Ucraina, guidata dalla Lituania e dell'Islanda, hanno consegnato ieri al ministero della Difesa ucraino le prime attrezzature per lo sminamento acquistate, tra cui alcuni Suv e rilevatori di mine. Lo ha annunciato un comunicato stampa pubblicato oggi dal ministero della Difesa di Vilnius.

"L'attrezzatura consegnata all'Ucraina è molto più di un semplice kit di strumenti. Simboleggia il nostro incrollabile sostegno all'Ucraina", ha affermato il ministro della Difesa lituano, Laurynas Kasciunas. "Ma questo è solamente il primo passo. Dobbiamo continuare a mettere in comune le risorse e l'esperienza, investire nella formazione e nella tecnologia e rafforzare le capacità militari dell'Ucraina".

Kiev accusa Mosca di uccisione prigionieri guerra
L'Ucraina sta indagando sulla presunta esecuzione di sei dei suoi soldati che erano stati catturati nella parte orientale del Paese, nell'area in cui le forze russe stanno avanzando. Secondo la procura ucraina, tre dei soldati sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco il 23 ottobre dopo essere stati fatti prigionieri "durante un'offensiva sulla città di Selydove'". L'esercito russo avrebbe poi annunciato la conquista della citta' il successivo 29 ottobre. Altri tre soldati ucraini catturati sono stati giustiziati il 1/mo novembre "durante un assalto alle fortificazioni nel settore di Pokrovsk", un importante nodo logistico al quale i russi si stanno avvicinando da settimane, ha dichiarato la stessa Procura su Telegram.

Alla fine di ottobre le autorita' ucraine hanno affermato di essere in possesso di informazioni sulle esecuzioni di piu' di un centinaio di prigionieri di guerra da parte di soldati russi, nella maggior parte dei casi avvenute di recente. Ucraina e Russia si sono ripetutamente accusate a vicenda di aver ucciso prigionieri di guerra dall'inizio dell'invasione russa lanciata nel febbraio 2022. L'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani afferma di aver "documentato numerose violazioni del diritto umanitario internazionale contro i prigionieri di guerra, compresi casi di esecuzioni sommarie di prigionieri di guerra russi e ucraini".

Estonia: “Ue agisca per far crescere l'industria bellica
"Abbiamo bisogno di azioni congiunte per far decollare l'industria europea della difesa e colmare le lacune che ancora caratterizzano il sistema europeo della difesa". Lo ha detto il primo ministro estone, Kristen Michal, durante il discorso annuale sulle politiche europee del governo pronunciato oggi davanti al Parlamento estone.

Nel suo intervento, Michal ha ribadito la necessità di emettere obbligazioni europee per sostenere la difesa comune, migliorare le possibilità di accesso ai finanziamenti per le imprese impegnate nel settore dell'industria bellica e implementare il supporto della Banca europea per gli investimenti ai progetti relativi al campo della difesa.

Il primo ministro ha inoltre ricordato la necessità di garantire un continuo sostegno militare all'Ucraina e garantire il processo di integrazione europea di Kiev. "Il piano di vittoria presentato dal presidente Volodymyr Zelensky presenta tutti gli elementi necessari perché Kiev raggiunga la vittoria", ha detto Michal sottolineando che la vittoria di Kiev costituisce la precondizione perché l'Ucraina possa entrate quanto prima nell'Ue.

Cremlino: “In Moldova le potenze occidentali vogliono dividere la società
Secondo la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, la Moldova sarebbe vittima di tentativi da parte delle grandi potenze occidentali di dividere la sua società, a maggior ragione dopo le scorse elezioni presidenziali, in cui è stata rieletta Maia Sandu contro il rivale filorusso Alexandr Stoianoglo.

Sebbene la campagna elettorale sia terminata, ''le complicazioni'' in Moldavia persistono, soprattutto per la società del Paese, vittima di una ''divisione imposta e dell'antagonismo scatenato delle persone che vivono'' nella nazione europea, ha dichiarato la portavoce da Sochi, secondo l'agenzia di stampa russa Tass. Zakharova ha ribadito che nonostante le accuse ''assolutamente mostruose e inimmaginabili'' mosse da Sandu a proposito di presunte interferenze russe, il Cremlino è impegnato a mantenere relazioni ''amichevoli'' con la Moldavia.

''Nonostante le dichiarazioni assolutamente mostruose e inimmaginabili di Sandu e di tutto il suo regime, di tutti coloro che dall'Occidente le hanno dato soldi, l'hanno finanziata e l'hanno spinta nelle sue politiche (...) siamo sempre stati aperti a una partnership amichevole e reciprocamente rispettosa, a relazioni più strette con i cittadini della Moldavia'', ha dichiarato.

Italiano morto in Ucraina, funerali entro lunedì
Si svolgeranno sabato prossimo, o comunque entro lunedì a San Benedetto del Tronto i funerali di Massimiliano Galletti, il soccorritore 59enne colpito da una granata e morto dopo un mese di ospedale in Ucraina. Lo ha spiegato all'ANSA Gheri Merlonghi, il titolare del Centro del funerale, impresa funebre milanese che si occupa anche di rimpatrio ed espatrio di salme (come quelle degli 007 israeliani morti sul lago Maggiore), e che si è incaricata del caso di Galletti. "Venerdì mattina avremo la certezza se saranno sabato o lunedì".

Kiev: due morti in un attacco russo sulla regione di Kharkiv
Due persone sono state uccise a seguito del bombardamento russo del villaggio di Hlushkivka, nella regione di Kharkiv. Lo riferisce l'amministrazione militare dell'oblast citata da Ukrinform. "Verso le 14:00, gli occupanti hanno bombardato il villaggio di Hlushkivka, distretto di Kupiansk. Il bombardamento ha ucciso due persone. Un uomo e una donna di 48 anni", si legge nel post.

Kiev conferma il primo scontro con le truppe nordcoreane nel Kursk
Il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, ha confermato il primo scontro su piccola scala con le truppe nordcoreane sul fronte di Kursk in Russia. Lo riporta la Pravda ucraina, che cita un'intervista dello stesso ministro.

Umerov ha confermato che le truppe ucraine hanno avuto il loro primo scontro con quelle nordcoreane, ma ha affermato che si e' trattato di uno scontro di piccole dimensioni e che le truppe della Corea del Nord avranno bisogno di piu' tempo per schierarsi completamente sul fronte di Kursk.

Umerov ha detto che si e' trattato di una "piccola scaramuccia".

Filorussi: coppia di civili uccisi da drone ucraino in Lugansk
Due civili, marito e moglie, sono stati uccisi da un drone lanciato dalle forze ucraine nella regione di Lugansk, nell'est dell'Ucraina, quasi interamente occupata dalle truppe russe. Lo ha reso noto il governo della autoproclamata repubblica filorussa di Lugansk, citato dall'agenzia Interfax. Il velivolo senza pilota ha colpito l'auto sulla quale viaggiava la coppia nella località di Privolye, precisano le fonti.

Lavrov: “Mosca risponderebbe ad aggressione Nato con qualsiasi mezzo
La Russia userebbe tutti i mezzi possibili in risposta a una potenziale aggressione della Nato. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in dichiarazioni riportate dall'agenzia di stampa Ria. "Nessuno sarà al sicuro, né quelli oltre l'Atlantico, né quelli oltre la Manica", ha detto Lavrov in un'intervista.

Nato, Rutte: più spesa per rafforzare la nostra difesa
"Rafforzare la nostra difesa è la priorità dell'Alleanza. Per questo stiamo producendo più navi, mezzi e proiettili anche per sostenere l'Ucraina", ha detto il segretario Generale della Nato Mark Rutte dopo l'incontro con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Ringrazio per gli 8,2 miliardi di spesa annunciati dal vosto paese. Dobbiamo raggiungere il 2% del Pil".

Nato, Meloni: da invasione Ucraina effetto domino per nuove crisi
"Siamo in un tempo molto complesso, tutto viene messo in discussione, la ferita inferta alle regole internazionali dall'invasione dell'Ucraina ha creato effetti destabilizzanti molto oltre i confini" di quel conflitto e, "come un domino, apre nuovi scenari di crisi". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni alla stampa insieme al segretario generale della Nato Mark Rutte.

Con la Nato obiettivo comune pace giusta in Ucraina
"Al centro del colloquio" c'è stato "il sostegno degli alleati alla legittima difesa dell'Ucraina", "l'obiettivo comune rimane costruire le migliori condizione possibili per una pace giusta" e "il ruolo di coordinamento che la Nato può esercitare e deve esercitare a questo punto di vista per aiutare l'Ucraina a guardare avanti", ha poi aggiunto Meloni nelle dichiarazioni congiunte al termine dell'incontro. "L'Italia da questo punto di vista ha sempre fatto la propria parte, siamo arrivati al nuovo pacchetto di aiuti militari concentrandoci come sempre in particolare sui sistemi di difesa antiaerea che significa soprattutto difendere la popolazione civile, questo al netto del sostegno che l'Italia continua a dare a 360 gradi dal punto di vista umanitario fino alla ricostruzione".

Ucraina, G7: gravi preoccupazioni per soldati Nord Corea in Russia
I ministri degli Esteri di Australia, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda, Regno Unito, Stati Uniti e l’Alto rappresentante dell’Unione europea hanno espresso "gravi preoccupazioni in merito allo spiegamento di truppe" della Corea del Nord "in Russia, per il potenziale utilizzo sul campo di battaglia contro l’Ucraina". È quanto si legge in una dichiarazione dei titolari degli Esteri del G7, più Australia, Nuova Zelanda, Corea del Sud e Ue, pubblicata sul sito della Farnesina. "Diverse migliaia di truppe della RPDC sono state dispiegate in Russia. Il sostegno diretto della RPDC alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, oltre a dimostrare gli sforzi disperati della Russia per compensare le sue perdite, segnerebbe una pericolosa espansione del conflitto, con gravi conseguenze per la pace e la sicurezza europea e dell’Indo-Pacifico. Costituirebbe un’ulteriore violazione del diritto internazionale, inclusi i principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite", si legge nella dichiarazione.

La dichiarazione dei ministri e dell'Alto rappresentante Ue prosegue: "Condanniamo con la massima fermezza possibile la crescente cooperazione militare tra la RPDC e la Russia, tra cui le esportazioni da parte della RPDC e l’illecita acquisizione da parte della Russia di missili balistici della RPDC in violazione di molteplici Risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSCR), nonché l’utilizzo da parte della Russia di questi missili e munizioni contro l’Ucraina. I soldati della RPDC che ricevono o forniscono addestramento o altra assistenza relativa all’utilizzo di missili balistici o armi costituiscono una violazione diretta delle Risoluzioni 1718, 1874 e 2270 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Siamo inoltre seriamente preoccupati per le potenziali conseguenze di qualsiasi trasferimento di tecnologia nucleare o relativa ai missili balistici dalla Russia alla RPDC in violazione delle relative Risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSCR). Chiediamo alla RPDC di cessare di fornire assistenza alla guerra di aggressione della Russia". "Riaffermiamo il nostro incrollabile impegno a sostenere l’Ucraina nella difesa della sua libertà, sovranità, indipendenza e integrità territoriale. Stiamo operando con i nostri partner internazionali per una risposta coordinata a questo nuovo sviluppo", conclude la dichiarazione.

Bombe russe su Zaporizhzhia, ci sono 6 morti
L'attacco lanciato dalle forze russe nelle prime ore di oggi contro un impianto infrastrutturale di Zaporizhzhia, nell'Ucraina meridionale, ha provocato almeno sei morti e nove feriti: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Ivan Fedorov.

"Sei persone sono morte e nove sono rimaste ferite. Nel punto dell'impatto è scoppiato un incendio: queste sono le conseguenze preliminari dell'attacco nemico a Zaporizhzhia. Attualmente i feriti ricevono tutta l'assistenza necessaria", si legge nel messaggio.

Kiev, 'ci aspettiamo 15.000 soldati Corea Nord in Ucraina'
Il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov ha confermato che il suo esercito ha avuto un primo ingaggio con le truppe nordcoreane, anticipando di attendersi che cinque unità del Nord, ciascuna con circa 3.000 soldati, siano schierate nelle località di nordest, est e sudest sulla linea del fronte con la Russia lunga 1.500 chilometri, per un totale di almeno 15.000 militari.

Umerov, in un'intervista di lunedì all'emittente pubblica sudcoreana Kbs, ha detto che si era verificato uno scontro "su piccola scala", senza specificare quando e dove, in quello che è l'inizio ufficiale della partecipazione di Pyongyang alla guerra russa.

Lanci di missili balistici nordcoreani a corto raggio
La Corea del Nord ha lanciato diversi missili balistici a corto raggio verso il suo mare orientale, fa sapere l'esercito sudcoreano, a poche ore dalle elezioni presidenziali statunitensi. I capi di stato maggiore congiunti della Corea del Sud non hanno specificato immediatamente il numero di missili rilevati o la loro distanza.

Il ministero della Difesa giapponese dice di ritenere che i missili siano caduti in mare e non ci sono state segnalazioni immediate di danni. Il lancio avviene pochi giorni dopo che il leader nordcoreano Kim Jong Un ha supervisionato un test di volo del nuovo missile balistico intercontinentale progettato per raggiungere la terraferma degli Stati Uniti. In risposta, gli Stati Uniti hanno fatto volare un bombardiere B-1B a lungo raggio durante un'esercitazione trilaterale con Corea del Sud e Giappone. Ciò ha attirato la condanna della potente sorella di Kim, che martedì ha accusato i rivali di "minacce militari aggressive e avventurose". L'agenzia di intelligence militare della Corea del Sud ha dichiarato la scorsa settimana che la Corea del Nord ha probabilmente completato anche i preparativi per il suo settimo test nucleare.

Zelensky: “Già 11mila soldati nordcoreani nella zona di Kursk
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che 11.000 soldati nordcoreani hanno raggiunto la regione di confine russa di Kursk, secondo le agenzie di intelligence di Kiev. "Ci sono già 11.000 (nordcoreani) nella regione di Kursk", ha affermato il leader nel suo discorso serale, aggiungendo di essere stato informato dal suo team di intelligence sui movimenti. "Vediamo un aumento dei nordcoreani e nessun aumento nella reazione dei nostri partner", ha poi sottolineato Zelensky.

Mosca accusa l'Occidente di gravi ingerenze in Moldavia
Le elezioni presidenziali in Moldavia sono state segnate da violazioni "massicce ed evidenti", ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Secondo la portavoce, inoltre, la campagna elettorale è stata "la più antidemocratica di tutti gli anni di indipendenza della Moldavia" a causa della "repressione senza precedenti da parte delle autorità contro l'opposizione e i media indipendenti, soprattutto quelli di lingua russa", la "palese ingerenza dei Paesi occidentali nel processo elettorale" e "l'utilizzo su larga scala di risorse amministrative da parte delle autorità".

Rutte (Nato) in Germania: se Putin vince non si fermerà, guerra ibrida di Mosca contro di noi

"Se Putin vince in Ucraina, non si fermerà là". Lo ha detto il Segretario generale Mark Rutte a Berlino, in Germania in una conferenza congiunta il Cancelliere Olaf Scholz.

"La Russia di Putin rappresenta una minaccia diretta", ha detto ancora Rutte: "La Russia sta già conducendo un'intensa campagna di attacchi ibridi in tutti i nostri territori alleati, interferendo direttamente nelle nostre democrazie, sabotando l'industria e commettendo violenze. Tutto questo per indebolirci e seminare divisioni. Ciò dimostra che la linea del fronte in questa guerra non è più solo all'interno dell'Ucraina. Sempre più spesso il fronte si sposta oltre i confini, nella regione baltica, in Europa occidentale e persino nel Grande Nord. Ma la Nato è pronta a difendere da queste minacce"

Kiev: primi scontri a fuoco con le truppe nordcoreane
Le truppe nordcoreane inviate in Russia per contrastare l'avanzata ucraina nella regione di Kursk sono finite, per la prima volta, sotto il fuoco delle forze armate di Kiev.

Lo afferma Andrii Kovalenko, capo del Centro per la lotta alla disinformazione del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa dell'Ucraina, citato dal Kyiv Independent. Kovalenko non ha spiegato le circostanze dello scontro a fuoco, né se si siano registrate perdite tra i soldati inviati da Pyongyang.

domenica 3 novembre 2024

Michelangelo e la donna con il tumore al seno dipinta nel "Diluvio universale": il messaggio nascosto nella Cappella Sistina

@ - Il “Diluvio universale” di Michelangelo che decora la Cappella Sistina, dopo più di 500 anni, nasconde ancora dei segreti. Uno di questi riguarderebbe una donna affetta da tumore al seno.

Uno studio pubblicato su The Breast e condotto dai ricercatori dell’Università di Parigi- Saclay ha evidenziato segni della malattia in una delle figure femminili presenti nell’affresco dipinto tra il 1508 e il 1512, quasi nuda e coperta soltanto da un mantello e da un foulard blu. Si nota infatti un capezzolo deforme e dei rigonfiamenti compatibili con un nodulo.

Michelangelo e la donna con il tumore al seno dipinta nel "Diluvio universale": il messaggio nascosto nella Cappella Sistina© Internet (altro)

Andreas Nerlich, il capo della ricerca, ha sottolineato come «il contrasto con il seno destro sia evidente», aggiungendo che «la pelle areolare/periareolare è retratta, la parte mediale dell'areola sembra erosa, la pelle craniale al capezzolo è profondamente incavata e retratta come una cicatrice».

Se c’è chi va contro questa tesi sostenendo che sia impossibile una rappresentazione del cancro al seno in una donna così giovane è anche vero che all’epoca l’aspettativa di vita era di circa 35 anni. Oggi invece l’85% delle donne che soffre di tumore al seno è over 50, ma antichità e modernità in questo caso non sono sovrapponibili.

Michelangelo era esperto di anatomia. Iniziò ad assistere ad autopsie in età giovanile, quindi è probabile che abbia visto in prima persona gli effetti che tale malattia può provocare sul seno femminile.

Il messaggio nascosto di Michelangelo
Gli studiosi credono che l’artista volesse mandare un messaggio sull’inevitabilità della morte. Come riportato dal DailyMail «l’evidenza della patologia è pienamente corroborata dal simbolismo e dal significato teologico sottesi a questa rappresentazione della vita e della morte», ma c’è anche un’altra teoria che vuole le persone in fuga dal Diluvio come rappresentazione dei sette peccati capitali. Tra gli individui raffigurati c’è un uomo con la botte (gola e pigrizia), persone che litigano su una barca (ira) e una donna che trasporta i suoi beni (avidità).

«Forse il cancro al seno – ha aggiunto il team di cui fa parte anche l’italiana Raffaella Bianucci - potrebbe rappresentare una punizione personale per la lussuria. Come espressione del neoplatonismo, da cui Michelangelo fu influenzato, la ricerca della bellezza e dell'armonia poteva condurre all'immortalità, mentre la deturpazione fisica o la malattia erano espressione di un abisso spirituale».

giovedì 31 ottobre 2024

Giorgia Meloni minacciata di morte: “Ecco chi è stato”

@ - Ospite da Bruno Vespa, la Premier Giorgia Meloni ha ammesso di aver ricevuto minacce di morte. Ecco da parte di chi.


Presente in studio da Bruno Vespa a ‘Cinque Minuti’ e poi a 'Porta a Porta’, la Premier Giorgia Meloni ha avuto modo di affrontare alcune delle tematiche maggiormente calde dell’attualità nostrana. Non solo lo scandalo dossieraggio ma anche il tema migranti con tanto di minacce di morte da lei ricevute e per la prima volta raccontate in tv.

Intervenuta a ‘Cinque Minuti’ e a ‘Porta a Porta’ su Rai 1 con Bruno Vespa, la Premier Giorgia Meloni ha affrontato prima di tutto il tema migranti. “Se continuiamo così sarò io a dire che l’Italia non è un Paese sicuro, quando lo si dice per il Bangladesh parliamo di 180 milioni di abitanti a cui diciamo così ‘venite tranquillamente in Italia’. Per alcuni l’obiettivo è impedire di fermare l’immigrazione irregolare”. E ancora: “Io farò tutto quello che gli italiani mi hanno chiesto di fare”.

Successivamente la Presidente del Consiglio ha sottolineato come farà “di tutto” per far funzionare il Memorandum con l’Albania. Infine, in modo piuttosto sorpreso, la Meloni ha raccontato per la prima volta in televisione di aver subito minacce di morte per quel protocollo: “È la prima volta che i trafficanti di esseri umani mi hanno minacciato di morte“, le parole riportate da Open e da Adnkronos.

Il commento sul dossieraggio
Non è mancato anche un passaggio sul caso dossieraggio che ha coinvolto politici e personaggi noti. In questo senso la Premier ha detto: “Penso si debba mettere fine a questo schifo“. E ancora: “Esiste un mercato delle informazioni, come si rubavano i gioielli, oggi accade con le informazioni. Prima in banca, poi a Milano, poi a Roma… Avevamo già varato un tavolo, ma la cosa più importante è l’infedeltà dei funzionari, non sono degli estranei, ma funzionari italiani che usano il loro potere per fare altro con quelle banche dati, il problema non è l’hackeraggio”.

giovedì 24 ottobre 2024

“La Russia non sarà mai contro l’Ucraina”, serata evento in ambasciata a Roma per il saggio di Putin

@ - "Le vere cause del conflitto russo-ucraino". È il titolo di un saggio a firma del presidente russo, Vladimir Putin, pubblicato da Visione editore e presentato ieri sera con una cerimonia, una "serata speciale", a Villa Abamelek, residenza dell'ambasciatore russo a Roma, Alexei Paramonov.

A_195504464A_195504464_para© fornito da La Repubblica
"Un progetto pienamente italiano" che racchiude una serie di articoli, "primo tra tutti" quello del presidente russo dal titolo "Sull'unità storica di russi e ucraini", una cinquantina di pagine scritte "nel lontano luglio 2021, e ancora più attuale nell'ottica di oggi", ha spiegato l'ambasciatore. Un testo in cui Putin si dice "convinto che la vera sovranità dell'Ucraina sia possibile proprio in collaborazione con la Russia" e afferma che "la Russia non è mai stata e non sarà mai 'anti-Ucraina'". E "come dovrebbe essere l'Ucraina spetta ai suoi cittadini deciderlo".

Il presidente russo scrive anche che i "i legami spirituali, umani e di civiltà" tra i due Paesi "si sono formati nel corso dei secoli, risalgono alle stesse origini e sono stati temprati da prove, risultati e vittorie comuni". Legami che sono stati evidenziati anche nel corso della serata di presentazione del saggio: il concerto con musiche ideate da compositori russi e ucraini, rinfresco con piatti della cucina tradizionale dei due Paesi.

Paramonov ha tenuto a sottolineare come il saggio sia "un'iniziativa che prende le distanze dalla tendenza alla semplificazione che ultimamente sembra dominare la sfera della politica globale". E in questo senso ha detto che anche "tanti commentatori e opinionisti molto spesso purtroppo fanno risalire l'inizio delle vicende ucraine al 24 febbraio 2022 rigettando tutto ciò che è accaduto prima di quella data".

Considerazioni che fanno peraltro "anche quando forniscono la loro interpretazione della nuova spirale nella quale è sprofondato il conflitto israelo-palestinese. Si pone anche qui grande enfasi sulla data del 7 ottobre 2023, evento indubbiamente criminoso, tragico, inaccettabile, sanguinoso, ma volendo ignorare tutti gli eventi che nel tempo hanno portato a ciò che è successo in quella data, trascurando ogni avvenimento quasi sin dalla fine degli anni '40. Tale approccio – ha aggiunto - ci pare scellerato e siamo lieti che oggi nel mondo e in particolare in Italia siano sempre più numerosi coloro che condividono questa nostra visione delle cose”.

Nel volume al centro della serata è presente anche un articolo dal titolo "La creazione e il ruolo strutturale del nazionalismo/nazismo ucraino", del politologo russo Eduadr Popov e dello storico bielorusso Kirill Sevcenko, professore della sezione di Misk dell'Università statale russa. E a seguire un ultimo articolo dal titolo "L'Ucraina come danno collaterale sulla via dell'atlantismo militante", del ricercatore ungherese Gyogy Varga, ex ambasciatore, già Capo missione Osce in Russia dal 2017 al 2021. Il testo è poi corredato da una prefazione di Bruno Scapini, già ambasciatore e ora scrittore ed editorialista, e dell'editore Francesco Toscano.

mercoledì 23 ottobre 2024

"L'Ucraina sta attualmente perdendo la guerra". Invece di stabilizzazione, la situazione rimane costantemente grave

@ - Dove i russi esercitano una forte pressione, gli ucraini non riescono a fermarli. Certo, infliggono pesanti perdite in alcuni punti, ma continuano a perdere terreno e subiscono a loro volta gravi perdite. Non si vede la stabilizzazione del fronte prevista per l'autunno. Gli stessi ucraini riferiscono che la situazione e critica, e alcuni arrivano a dire che stanno perdendo.

Wołodymyr Zełenski© Fot. Kuba Atys / Agencja Wyborcza.pl

L'autore dell'articolo è Maciek Kucharczyk,
giornalista di Gazeta.pl.

Dall'ultimo rapporto sul fronte, pubblicato un mese fa, i russi hanno fatto progressi visibili in quasi tutti i settori prioritari. Sebbene si tratti di avanzamenti locali, non indicativi di un collasso del fronte, l'esercito russo sta lentamente ma costantemente erodendo le difese ucraine in questa guerra di logoramento. Gli ucraini non sono in grado di invertire questa tendenza.

Donbass in fiamme
I combattimenti più intensi continuano nella regione di Donetsk, lungo un fronte di circa 200 chilometri che va da Vuhledar, conquistata a settembre, a sud, fino a Toreck a nord. Gli ucraini segnalano circa 50 contatti di combattimento al giorno con i russi in questa zona. Anche se l'esercito russo continua a fare piccoli progressi, ci sono prove regolari delle sue gravi perdite. Tuttavia, è chiaro che anche gli ucraini subiscono gravi perdite, soprattutto in termini di uomini.

A nord di questa zona, i combattimenti si svolgono già nel centro di Toreck. I progressi russi sono estremamente lenti, di circa 1-2 chilometri in linea retta nell'arco di un mese. Gli ucraini resistono strenuamente tra le rovine della città, nonostante i continui bombardamenti e gli assalti ripetuti. Toreck è ormai ridotta a un mare di macerie, come molte altre città ucraine "liberate" dai russi. Per ora, però, l'esercito russo si sta scontrando con una resistenza feroce e non riesce a utilizzare la sua tattica abituale di attacchi sui fianchi per costringere i difensori alla ritirata.

Più a sud c'è il cosiddetto fronte di Pokrovs'k, che rappresenta un'estensione delle operazioni russe a partire dalla presa di Avdiivka a febbraio. Da allora, i russi si sono spostati verso ovest di circa 35 chilometri. In direzione di Pokrovs'k, gli ucraini sono riusciti a stabilizzare in qualche modo la situazione dopo un crollo avvenuto alla fine di agosto. Da un mese il fronte è praticamente fermo a circa 10 chilometri dal centro della città. I progressi russi sono stati di circa 1-2 chilometri, ma rispetto a quanto accade più a sud, la situazione è stabile.

Ancora più a sud c'è la piccola città di Se?ydove, dove gli ucraini si difendono efficacemente dai russi fin dalla fine di agosto. Tuttavia, i russi stanno cercando di aggirarla da sud, attraverso il villaggio di Ukrain'sk, conquistato un mese fa. Da lì, hanno avanzato di circa 6 chilometri verso ovest, cercando di circondare Se?ydove. In questo modo, stanno anche minacciando le retrovie dei difensori ucraini delle città di Hirnyk e Kurakhivka, situate poco più a sud. Entrambe le città sono ben difese dai russi che attaccano da est, ma un attacco alle spalle da nord rappresenta una sfida completamente diversa.

Allo stesso tempo, l'esercito russo ha iniziato ad attaccare fortemente sull'altro fianco delle due città menzionate, avanzando verso Kurakhove. Nel giro di una settimana hanno ottenuto successi significativi, nonostante abbiano subito anche gravi perdite documentate dagli ucraini.

Ciò che accade in questo settore è l'esempio migliore della tattica russa, che consiste nell'identificare i punti più deboli della difesa ucraina, concentrando su di essi gli attacchi e aggirando così i settori meglio difesi. Di conseguenza, le posizioni ucraine meglio difese si trovano sotto pressione laterale e, a volte, persino minacciate di accerchiamento, con una logistica notevolmente complicata. I russi sfruttano in questo modo la debole cooperazione tra le unità ucraine vicine, le differenze significative nella loro qualità e la frammentazione generale delle forze ucraine, che vengono spesso impiegate per tappare buchi nel fronte con unità di dimensioni ridotte, talvolta solo compagnie, il che comporta piccoli elementi di intere brigate. Il risultato è un mosaico di forze molto diverse, con scarsa coordinazione, che i russi sfruttano efficacemente.

Anche altrove mancano notizie positive
Gli ucraini stanno affrontando problemi anche nell'ultimo settore attivo del fronte nel Donbass, cioè a Časiv Jar e dintorni. Per diversi mesi si sono difesi efficacemente lungo il canale Donec-Donbass, impedendo ai russi di stabilire una testa di ponte duratura sul lato occidentale. Tuttavia, nell'ultima settimana, è diventato evidente che questa situazione è cambiata. Attualmente, i russi mantengono un avamposto sul lato ucraino, sia nella zona della città che vicino alla miniera a cielo aperto a sud. Potrebbero anche aver avanzato a nord. Pertanto, la situazione nell'area di Časiv Jar è notevolmente peggiorata.

Un altro settore problematico per gli ucraini è nella regione di Luhansk, circa 110 chilometri a nord, nei pressi del villaggio di Pishchane. I russi hanno fatto progressi rapidi e inaspettati alla fine di luglio in quest'area, secondo quanto riferiscono gli ucraini, a causa del trasferimento di parte delle forze a un'offensiva nella regione di Kursk. Finora, i russi hanno avanzato di circa 10 chilometri verso ovest, quasi fino al fiume Oskil, dividendo così il raggruppamento ucraino a est del fiume in due parti. La parte più piccola, a nord, nelle vicinanze di Kupiansk, sarà probabilmente il prossimo obiettivo dei russi. Hanno inoltre ottenuto successi, sebbene minori, circa 40 chilometri a sud, dove hanno avanzato di qualche chilometro e occupato il villaggio di Nevske.

Gli ucraini stanno affrontando difficoltà anche nella regione di Kursk. I russi continuano i contrattacchi concentrandosi sul lato occidentale dell'area controllata dall'esercito ucraino. Dal culmine dei successi ucraini, questi ultimi hanno perso circa un terzo del territorio conquistato in Russia. I tentativi ucraini di attaccare in direzione della città di Glushkovo sono falliti e sono stati abbandonati. Attualmente, non ci sono prove di ulteriori operazioni offensive ucraine. Ora si sta cercando di mantenere il territorio conquistato, con successo limitato. I russi lo stanno lentamente riconquistando, subendo perdite ma avanzando metodicamente. La situazione sembra essere abbastanza importante per gli ucraini da aver inviato in battaglia un'unità d'élite della 47ª Brigata Meccanizzata, equipaggiata con armamenti occidentali.

Tutti gli altri settori del fronte sono caratterizzati da una relativa stabilità. Nella regione di Charkiv e nella zona della fallita offensiva russa dell'estate, la situazione è praticamente immutata e l'intensità dei combattimenti è molto limitata. Lo stesso vale per la maggior parte delle regioni di Zaporižžja e Cherson. Si verificano scontri locali e continui attacchi con droni e artiglieria, ma su scala ridotta. I russi concentrano la maggior parte delle loro forze nelle regioni di Donetsk e Luhansk, oltre a cercare di riconquistare territori nella regione di Kursk.

Perdere la guerra di logoramento
Uno dei blogger ucraini più seguiti che scrive in inglese, "Tatarigami_UA" (che si presenta come un ex ufficiale ucraino), riassume così la situazione attuale: "Dirò ad alta voce ciò che molti potrebbero pensare ma non vogliono esprimere. L'Ucraina sta attualmente perdendo la guerra e la tendenza è negativa; per invertire questa situazione servono azioni drastiche." Non si tratta della quantità di km² persi, poiché queste sono quantità microscopiche in confronto all'intero territorio dell'Ucraina. Il problema è l'esaurimento delle forze armate e dello stato ucraino. Gli ucraini possono ancora rallentare efficacemente i russi e infliggere loro gravi perdite, ma è da tempo finita la realtà in cui si potevano ipotizzare perdite ucraine di molto inferiori rispetto a quelle russe. Ci si riferisce soprattutto alle perdite umane, poiché in difesa gli ucraini utilizzano meno mezzi pesanti rispetto ai russi in attacco. Le semplici tabelle sui carri armati e i veicoli da combattimento persi non riflettono pienamente la realtà.

"Se l'Ucraina e l'Occidente non elaborano un piano serio per aumentare drasticamente l'assistenza militare, se l'Ucraina non intensifica la mobilitazione di un maggior numero di persone, a condizione che possano essere adeguatamente armate e addestrate, e se l'Occidente non fornisce una difesa aerea e antimissile efficace (come sta facendo ora per Israele), allora l'Ucraina perderà questa guerra di logoramento", scrive l'ucraino.

Purtroppo, non si vede la stabilizzazione del fronte che molti esperti avevano previsto in primavera, dopo l'approvazione delle leggi che avrebbero dovuto intensificare la mobilitazione in Ucraina. L'afflusso di rinforzi al fronte è troppo lento e le nuove reclute subiscono pesanti perdite prima di apprendere le tecniche di sopravvivenza sul campo (gli stessi ucraini parlano di un tasso di vittime del 50-70% nella prima settimana sui settori più caldi). Una parte significativa delle nuove forze è destinata alla formazione di nuove brigate, che sono ancora in fase di costituzione. Inoltre, non si percepisce un impatto significativo dalle maggiori forniture di munizioni dall'Occidente. I russi sono ancora in grado di mobilitare più persone, fornire più armi e munizioni al fronte e mantenere l'iniziativa, conducendo la guerra di logoramento secondo le loro condizioni.