martedì 21 marzo 2023

Perché la Cina non vuole la pace in Ucraina: quali interessi ha a mantenere Putin al potere

@ - La Cina ha proposto un piano di pace in 12 punti per far terminare la guerra in Ucraina, ma il Pechino vuole davvero la fine delle ostilità? Perché una Russia in guerra e debole potrebbe farle comodo.


Un piano in dodici punti per accreditarsi come mediatore del conflitto in Ucraina e un accordo per rafforzare “l’interazione strategica” con la Russia. Con questi obiettivi il presidente Xi Jinping è volato a Mosca per la sua ottava visita dal 2013, incontrando l’omologo e “caro amico” Vladimir Putin. Si è parlato tanto della guerra con Kiev, ma non solo. Tra i due Stati, infatti, sono in ballo accordi economici miliardari.

I due hanno infatti siglato un patto per “lo sviluppo dell’interazione strategica e la cooperazione pratica”. Una formula generica, utilizzata da Xi per nascondere tutto l’interesse della Cina sulle materie prime russe: gas e petrolio. Si tratta di quei beni energetici che Mosca non può più vendere come in passato all’Occidente.

In Tanzania la sinistra femminista chiede di castrare i gay che fanno sesso con altri gay

@ - Dalla Tanzania arriva una proposta barbare: castrare i gay, ”se ritenuti colpevoli” di ”sesso con lo stesso sesso”.


E’ la richiesta shock delle donne al governo in Tanzania e in particolare di Mary Chatanda, a capo dell’ala femminile del partito Chama Cha Mapinduzi (Ccm), un partito di sinistra che in passato è stato uno di campioni del socialismo africano. Per decenni nel paese è rimasto in vigore un sistema a partito unico, come quello delle dittature comuniste. Pensate: quello che la sinistra italiana definirebbe, giustamente, come un atto barbaro e disumano, dalla sinistra tanzanese viene considerata la “soluzione” a quello che considera un problema sociale, l’omosessualità…

In Tanzania la sinistra perseguita i gay fino a proporne la castrazione
Durante le celebrazioni per i due anni in carica di Samia Suluhu Hassan, la prima donna presidente della Tanzania, Chatanda ha ”chiesto al governo di imporre sanzioni severe per i reati legati alle attività sessuali tra persone dello stesso sesso. Tali persone dovrebbero essere castrate se ritenute colpevoli”. Chatanda è considerata una conservatrice intransigente, ma non è il primo esponente politico del suo partito ad alimentare la retorica omofoba. Anche l’ex presidente della Tanzania John Magufuli aveva sostenuto una linea dura anti-gay e un funzionario regionale di Dar es Salaam aveva istituito una task force per rintracciare i gay provocando scalpore in tutto il mondo.

In Africa la “caccia” all’omosessuale è molto diffusa
Le relazioni omossessuali sono punite con lunghe pene detentive in molti paesi africani. Il parlamento ugandese sta attualmente discutendo la reintroduzione della legge che vieta le relazioni omosessuali. In Kenya, il presidente William Ruto ha recentemente criticato una sentenza della Corte Suprema ritenuta favorevole alla comunità gay affermando che l’omosessualità rimane inaccettabile in Kenya.

domenica 19 marzo 2023

Streptococco, boom di contagi: quali sono i rischi e cosa fare

@ - Boom di contagi da streptococco a Roma. I medici chiedono di non ingolfare gli ospedali, ma i genitori sono preoccupati. Ecco quali sono i rischi e cosa fare in caso di infezione.


In questi giorni è stato riscontrato un aumento dei contagi da streptococco. I giornali che si occupano della Regione Lazio e di Roma hanno parlato di “boom di contagi”. La situazione rischia però di congestionare gli ospedali.

Il pediatra dell’Istituto per la salute del bambino e dell’adolescente dell’ospedale Bambino Gesù (OPBG) di Roma ha voluto sottolineare come la preoccupazione dei genitori per la febbre nei figli abbia portato a un numero crescente di famiglie in attesa al pronto soccorso. Le notizie allarmanti, spiega il pediatra, stanno facendo aumentare la preoccupazione, ma questa è una situazione che andrebbe gestita a livello locale e non all’ospedale.

I pediatri sono capaci di cogliere i sintomi e ricondurli a un’infezione di streptococco di tipo A (l’unico che va trattato con un antibiotico), ma in caso di incertezza si può effettuare un tampone. Anche in questo caso però è meglio rivolgersi al pediatra, perché il tampone va effettuato in un determinato modo - sulle tonsille - per ottenere il giusto risultato e non rischiare falsi negativi.

Contagi di streptococco in aumento: cosa dicono i medici
Il 2023 si è aperto con un allarme streptococco lanciato dai giornali. A Roma, in particolare, ci sarebbe un vero e proprio boom di contagi e i più colpiti sono i bambini. Siamo di fronte a una patologia trasmissibile che colpisce soprattutto i piccoli e gli adolescenti, ma non è una malattia grave, ricordano gli esperti.

Il mal di gola è tra i sintomi più frequenti, mentre il dolore è un segno dell’infiammazione che può coinvolgere la faringe (faringite) o anche le tonsille (faringotonsillite). Come ha spiegato Roberto Cauda, infettivologo del Policlinico Gemelli di Roma, se un bambino ha alcuni sintomi, è assolutamente essenziale che sia visitato dal proprio medico pediatra, che valuterà l’opportunità o meno di fare un tampone.

Cos’è lo streptococco?
Lo streptococco è un batterio e fa parte di un gruppo di batteri dalla forma sferica (cocco). Lo streptococco è capace di produrre delle tossine e persino distruggere i globuli rossi. Lo streptococco in circolazione, in particolare, fa parte del “gruppo A” ed è comune ritrovarlo sulla pelle e in gola. Per esempio si trasmette per aerosol da persona a persona (zone affollate) ed si diffonde rapidamente.

Infezione da streptococco: sintomi e rischi
I sintomi più comuni di un’infezione da streptococco sono simili all’influenza, ovvero febbre, stato confusionale e mal di gola. Si distinguono però sintomi più specifici, come:
  • gonfiore
  • dolore
  • rash cutaneo
  • arrossamento attorno a ferite
  • pressione bassa
  • dolore addominale
Le infezioni da streptococco possono essere facilmente superabili con una cura, ma si possono presentare anche delle situazioni più gravi. In alcuni casi lo streptococco può causare:
  • faringotonsilliti
  • otiti
  • meningiti
  • polmoniti
  • infezioni generalizzate
  • endocarditi (infezioni della cavità interne o delle valvole del cuore)
  • scarlattina
Qual è la cura per lo streptococco?
In un solo caso per curare il mal di gola è necessario sottoporsi al un ciclo di antibiotici ed è proprio quando il mal di gola è dovuto a un’infezione da streptococco. Infatti per le faringotonsilliti causate da streptococco beta emolitico di gruppo A è necessaria la somministrazione di un antibiotico come l’amoxicillina.

La durata della prescrizione del farmaco va da 48 ore a dieci giorni e permette una ripresa completa.

sabato 18 marzo 2023

"I'm back": Trump torna su Facebook e infiamma i social

@ - Dopo più di due anni dal "ban", l'ex presidente Donald Trump ha postato il suo primo messaggio su Facebook. "I'm back"


"I'm back", "sono tornato". Il momento è arrivato. Dopo più di due anni dalla sospensione dalla piattaforma social, l'ex presidente Donald Trump ha pubblicato il suo primo messaggio su Facebook. "Sono tornato", ha scritto. Il post è accompagnato da un breve clip di 12 secondi risalente alla campagna vittoriosa del 2016, in cui il tycoon dice ai suoi fans: "Scusatemi se vi ho fatto aspettare, ma era un affare complicato. Complicato".

Trump fu sospeso dalla piattaforma di Zuckerberg, così come dai suoi account Instagram e Twitter, in seguito alla rivolta al Campidoglio del ​​6 gennaio 2021; tuttavia, Meta Platforms, proprietaria di Facebook e Instagram, ha annunciato all'inizio di quest'anno che il suo accesso agli account sarebbe stato ripristinato. Nick Clegg, presidente degli affari globali di Meta ed ex politico liberale del Regno Unito, ha affermato che la società ha stabilito che il magnate non è più un "serio rischio per la sicurezza pubblica".

"Facebook ha bisogno di me"
Come ricorda Fox News, prima dell'annuncio di Meta sull'imminente ritorno di The Donald sulla piattaforma, la sua campagna aveva confermato a Fox News Digital che stava discutendo di un potenziale reintegro con il Ceo Mark Zuckerberg. Trump, tuttavia, ha minimizzato, sottolineando il fatto che Facebook aveva perso ben 700 miliardi di dollari da quando il suo "ban" è entrato in vigore. "Se ci riportassero indietro, li aiuterebbe molto, e per me va bene", ha detto Trump. "Ma loro hanno bisogno di noi più di quanto noi abbiamo bisogno di loro".

Il ritorno di Trump sulla piattaforma arriva mentre la corsa per la Casa Bianca del 2024 è in fermento. Finora il tycoon è stato raggiunto nella corsa alle primarie repubblicane dall'ex ambasciatore delle Nazioni Unite e ed ex governatrice della Carolina del Sud, Nikki Haley, dall'uomo d'affari multimilionario Vivek Ramaswamy e dal businessman del Michigan Perry Johnson. Anche se il più grande e temibile sfidante, il governatore della Florida Ron DeSantis, deve ancora annunciare la sua candidatura. Nei sondaggi il testa a testa è proprio fra DeSantis e Trump.

Possibile incriminazione per l'ex presidente
L'ex presidente deve fare i conti con i suoi guai giudiziari. L'ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan, nei giorni scorsi, ha chiesto un incontro con le forze dell'ordine in vista di una possibile incriminazione del tycoon la prossima settimana, secondo una fonte del tribunale citata da Fox News. Il portavoce di Trump, Steven Cheung, ha commentato la notizia attaccando duramente il procuratore distrettuale Alvin Bragg, definendo la sua indagine una "caccia alle streghe" e accusandolo di essere a servizio del presidente Biden e dei "democratici radicali". "Il presidente Donald J. Trump è completamente innocente, non ha fatto nulla di sbagliato, e anche i più grandi e radicali democratici di sinistra lo stanno chiarendo", ha detto Cheung. "Dalla Russia alla bufala di Mueller, alle bufale dell'impeachment 1 e 2, e persino al raid illegale di Mar-a-Lago, i democratici hanno indagato e attaccato il presidente Trump da prima che fosse eletto - e hanno fallito ogni tempo".

L'ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan, secondo quanto riportato dal New York Times, ha recentemente segnalato agli avvocati del tycoon che potrebbe affrontare accuse penali per aver pagato segretamente una pornostar, il che suggerisce che i pubblici ministeri si stanno avvicinando a un atto d'accusa contro l'ex presidente. L'inchiesta di Manhattan, che dura da quasi cinque anni, si concentra su un pagamento di 130.000 dollari alla pornostar Stormy Daniels, che ha affermato in passato di avere una relazione con il magnate. Il pagamento, secondo l'accusa, è stato effettuato negli ultimi giorni della campagna presidenziale del 2016 da Michael Cohen, l'ex faccendiere di Trump.

mercoledì 15 marzo 2023

Anglo: la Russia sta vincendo; dobbiamo entrare in guerra noi?

@ - Questo è il tono, fra ansia, desiderio e paura e ammissioni, dei grandi media americani.

riporta il Washington Post :

Il paragrafo di apertura:
La qualità della forza militare ucraina, un tempo considerata un vantaggio sostanziale rispetto alla Russia, è stata degradata da un anno di vittime che hanno tolto dal campo di battaglia molti dei combattenti più esperti , portando alcuni funzionari ucraini a dubitare della disponibilità di Kiev a organizzare un tanto atteso offensiva di primavera.
Quell’offensiva di primavera è probabile che si verifichi quanto l’annunciata campagna di soccorso per sbloccare Bakhmut. Quest’ultimo è impantanato nel fango che non farà che peggiorare nelle prossime settimane.

La campagna primaverile sarà composta da reclute verdi che useranno un folle mix di armi con cui non hanno familiarità. A meno che non ci siano sorprese “occidentali”, non vedo come possa sopraffare le linee di difesa russe ben preparate.

Torniamo al pezzo:
[Á] L’afflusso di coscritti inesperti, introdotti per colmare le perdite, ha cambiato il profilo delle forze ucraine, che soffrono anche di una fondamentale carenza di munizioni, inclusi proiettili di artiglieria e bombe di mortaio, secondo il personale militare sul campo.

La cosa più preziosa in guerra è l’esperienza di combattimento”, ha detto un comandante di battaglione della 46a brigata d’assalto aereo, identificato solo dal suo segnale di chiamata, Kupol, in linea con il protocollo militare ucraino. “Un soldato sopravvissuto a sei mesi di combattimento e un soldato uscito da un poligono di tiro sono due soldati diversi. È il cielo e la terra".

E ci sono solo pochi soldati con esperienza di combattimento”, ha aggiunto Kupol. “Purtroppo sono già tutti morti o feriti”.

Tali cupe valutazioni hanno diffuso un pessimismo palpabile, anche se per lo più tacito, dalle linee del fronte ai corridoi del potere a Kiev, la capitale.

Le perdite ucraine, stimate più vicine a 200.000 che a 100.000 morti con ancora più feriti, sono particolarmente sentite al livello di comando inferiore. Non si può semplicemente prendere un venditore o un insegnante dalla strada e metterli in un ruolo di comando minore.

Kupol ha detto che stava parlando nella speranza di garantire un migliore addestramento per le forze ucraine da Washington e che spera che le truppe ucraine trattenute per un’imminente controffensiva abbiano più successo dei soldati inesperti che ora presidiano il fronte sotto il suo comando.

C’è sempre fede in un miracolo”, ha detto. “O sarà un massacro e cadaveri o sarà una controffensiva professionale. Ci sono due opzioni. In entrambi i casi ci sarà una controffensiva”.

Ci vorrà infatti un miracolo perché la controffensiva diventi nient’altro che un massacro.

Un alto funzionario del governo ucraino, che ha parlato a condizione di anonimato per essere sincero, ha definito il numero di carri armati promesso dall’Occidente un importo “simbolico”. Altri hanno espresso in privato il pessimismo che prometteva che i rifornimenti avrebbero persino raggiunto il campo di battaglia in tempo.

Se hai più risorse, attacchi più attivamente”, ha detto l’alto funzionario. “Se hai meno risorse, difendi di più". Ci difenderemo. Ecco perché se me lo chiedi personalmente, non credo in una grande controffensiva per noi. Mi piacerebbe crederci, ma guardo le risorse e chiedo: ‘Con cosa?’ Forse avremo alcune scoperte localizzate.

Non abbiamo le persone o le armi”, ha aggiunto l’alto funzionario. “E conosci il rapporto: quando sei all’attacco, perdi il doppio o il triplo delle persone. Non possiamo permetterci di perdere così tante persone”.

Gli Stati Uniti non chiederanno se “l’Ucraina può permettersi le perdite”. Spingerà per un grande attacco che avrà poche possibilità di uscire anche dalla sua fase di preparazione.

Kupol, che ha acconsentito a farsi fotografare e ha detto di aver capito che avrebbe potuto affrontare un contraccolpo personale per aver dato una valutazione franca, ha descritto di andare in battaglia con soldati appena arruolati che non avevano mai lanciato una granata, che hanno prontamente abbandonato le loro posizioni sotto il fuoco e che mancavano di fiducia nel maneggiare le armi da fuoco.

La sua unità si è ritirata da Soledar nell’Ucraina orientale in inverno dopo essere stata circondata dalle forze russe che in seguito hanno catturato la città. Kupol ha ricordato come centinaia di soldati ucraini in unità che combattevano al fianco del suo battaglione abbiano semplicemente abbandonato le loro posizioni, anche se i combattenti del gruppo mercenario russo Wagner andavano avanti.

Dopo un anno di guerra, Kupol, un tenente colonnello, ha dichiarato che il suo battaglione è irriconoscibile. Dei circa 500 soldati, circa 100 sono stati uccisi in azione e altri 400 feriti, portando al completo turnover. Kupol ha detto di essere l’unico professionista militare del battaglione e ha descritto la lotta per guidare un’unità composta interamente da truppe inesperte.

Ottengo 100 nuovi soldati”, ha detto Kupol. “Non mi danno il tempo di prepararli. Dicono: “Portali in battaglia”. Lasciano perdere tutto e scappano. Questo è tutto. Capisci perché? Perché il soldato non spara. Gli chiedo perché, e lui dice: “Ho paura del suono dello sparo”. E per qualche ragione, non ha mai lanciato una granata. … Abbiamo bisogno di istruttori NATO in tutti i nostri centri di addestramento, e i nostri istruttori devono essere mandati laggiù nelle trincee. Perché hanno fallito nel loro compito.

Ha descritto gravi carenze di munizioni, inclusa la mancanza di semplici bombe di mortaio e granate per gli MK 19 di fabbricazione statunitense.
Sei in prima linea”, ha detto Kupol. “Stanno venendo verso di te e non c’è niente con cui sparare.

Kupol ha affermato che Kiev deve concentrarsi su una migliore preparazione delle nuove truppe in modo sistematico.È come se tutto ciò che facciamo fosse rilasciare interviste e dire alla gente che abbiamo già vinto, solo un po’ più lontano, due settimane, e vinceremo”, ha detto.

Sì, Kiev, aiutata dai media ‘occidentali’, parla di una vittoria che difficilmente arriverà mai. La vista dal campo è molto diversa:

Dmytro, un soldato ucraino che The Post sta identificando solo per nome per motivi di sicurezza, ha descritto molte delle stesse condizioni. Alcune delle truppe meno esperte che prestano servizio nella sua posizione con la 36a brigata marina nella regione di Donetsk “hanno paura di lasciare le trincee”, ha detto. A volte i bombardamenti sono così intensi, ha detto, che un soldato avrà un attacco di panico, poi “gli altri lo prendono”.

La prima volta che ha visto i commilitoni molto scossi, ha detto Dmytro, ha cercato di parlare loro della realtà dei rischi. La volta successiva, ha detto, “sono semplicemente scappati dalla posizione”.

Non li biasimo”, ha detto. “Erano così confusi.”

Sì, lo shock da proiettile è reale. Essere sotto il fuoco dell’artiglieria è terrificante. Soprattutto quando sei un principiante, seduto in un fosso senza armatura e senza modo di rispondere.

La supremazia dell’artiglieria russa è il motivo per cui le perdite ucraine sono un multiplo di quelle della parte russa. Ma anche se i fanti sono disponibili e ben addestrati, non c’è nulla che possa compensare la perdita della spina dorsale di un esercito :

L’Ucraina ha perso molti dei suoi giovani ufficiali che hanno ricevuto l’addestramento statunitense negli ultimi nove anni, erodendo un corpo di leader che hanno contribuito a distinguere gli ucraini dai loro nemici russi all’inizio dell’invasione, ha detto il funzionario ucraino. Ora, ha detto il funzionario, quelle forze devono essere sostituite. “Molti di loro vengono uccisi”, ha detto il funzionario.

Sostituito con cosa? Ci vogliono anni per addestrare un sergente maggiore o un capitano. Queste posizioni richiedono esperienza nel settore. Nessun addestramento civile può sostituirlo. Corsi di tre settimane, tenuti da ufficiali “occidentali” privi di una reale esperienza di guerra, non potranno sopperire a questo: Anche con nuove attrezzature e addestramento, i funzionari militari statunitensi considerano la forza dell’Ucraina insufficiente per attaccare lungo tutto il fronte gigante, dove la Russia ha eretto difese sostanziali, quindi le truppe vengono addestrate per sondare punti deboli che consentano loro di sfondare con carri armati e veicoli corazzati .

Non ci saranno punti deboli. O forse ce ne saranno alcuni, volutamente lasciati aperti dai russi, per attrarre il ‘contrattacco’ ucraino per poi intrappolarlo in un unico grande calderone.

È finita per l’Ucraina. Le forze russe stanno avvolgendo le unità ucraine in diversi piccoli calderoni. Bakhmut è solo uno di loro. A sud c’è l’agglomerato di New York che ne diventerà un altro. Anche Anviivka, più a sud, è in grossi guai e potrebbe addirittura diventare la prima delle tre a cadere.


Anche il New York Times ha iniziato a notarlo :
Da Kupiansk nel nord ad Avdiivka nel sud, attraverso Bakhmut, Lyman e dozzine di città intermedie, le forze russe stanno attaccando lungo un arco di 160 miglia nell’Ucraina orientale in una lotta sempre più intensa per il vantaggio tattico prima di possibili offensive primaverili. Lunedì sono stati segnalati pesanti combattimenti ad Avdiivka e dintorni, una città che è stata in prima linea per gran parte dell’anno scorso e che negli ultimi giorni è tornata ad essere un punto focale del combattimento.
A Bakhmut, dove la compagnia militare privata Wagner ha preso il controllo della parte orientale della città, si stanno svolgendo brutali combattimenti nelle strade, tra i resti distrutti degli edifici e nelle profondità del sottosuolo nei meandri delle mine, secondo l’esercito russo blogger.
A Kupiansk e nei villaggi circostanti, la Russia ha intensificato i bombardamenti e gli assalti di terra e l’Ucraina ha ordinato ai civili di andarsene. I bombardamenti russi si sono intensificati anche a Lyman e in altre città. Secondo l’esercito ucraino, le forze russe effettuano più di 100 tentativi al giorno per sfondare le loro linee.

Con poche persone o edifici intatti, i luoghi più contesi hanno poco da offrire oltre al controllo di strade e ferrovie che il Cremlino considera importanti per il suo obiettivo di impadronirsi dell’intera regione orientale nota come Donbas. Gli assalti possono anche fornire un migliore posizionamento per il prossimo attacco, informazioni sulle posizioni dell’altra parte e valore propagandistico.

Non menzionato dal NYT, ma la cosa più importante è che le forze russe in tutti questi attacchi stanno distruggendo l’esercito ucraino.
Tra poche settimane, dopo che quei tre calderoni saranno crollati, l’esercito ucraino sarà in fuga. Ormai sarà estate e il fango si sarà prosciugato. Le forze russe diventeranno quindi più mobili, il che potrebbe persino consentire movimenti più ampi della “grande freccia”.
L’unico modo per l’esercito ucraino di contrastare queste mosse sarà l’uso delle forze che attualmente prepara per una “controffensiva” come formazioni di difesa.
Ma anche questo gli darà solo altri tre mesi circa prima che arrivi l’inevitabile collasso.

lunedì 13 marzo 2023

!!!!!.....?????...Il denaro della Cina è affluito alla famiglia Biden secondo i registri bancari, documenti ottenuti dalla Camera Repubblicana

 @ DI TYLER DURDEN
I repubblicani del Comitato di supervisione della Camera hanno lavorato con quattro testimoni con stretti legami con i Biden , che hanno fornito documenti e altre prove che legano i Biden al Partito comunista cinese.


È brutto come pensavamo… Dall’ultima volta che ci siamo parlati abbiamo documenti bancari in mano. Abbiamo persone che stanno lavorando con il nostro comitato”, ha detto a Fox News il presidente del comitato James Comer (R-KY) Maria Bartiromo.

Nelle ultime due settimane abbiamo incontrato queste persone personalmente o con i loro avvocati. E sarebbero quattro persone che avevano legami con la famiglia Biden nei loro vari piani in tutto il mondo. Quindi ora abbiamo in mano i documenti che abbiamo avere in mano documenti che mostrano proprio come la famiglia Biden riceveva soldi dal Partito Comunista Cinese ” .

Per saperne di più:

domenica 12 marzo 2023

"Quasi 700 mila migranti pronti a partire". L'allarme degli 007 italiani

@ - Un numero enorme di migranti illegali è pronto a imbarcarsi per raggiungere l'Italia: Frontex e i Servizi monitorano la situazione e lanciano l'allarme


Gli apparati di sicurezza italiani monitorano con costanza i principali Paesi dai quali partono i "convogli" illegali di migranti diretti nel nostro Paese. Libia e Tunisia sono sorvegliati speciali, in considerazione degli enormi flussi che provengono da quei Paesi, ma vengono tenuti sotto controllo anche Algeria e Turchia. Ed è proprio in rilevanza dei dati che hanno raccolto che, come riferisce l'edizione odierna del Corriere della sera, hanno lanciato l'allarme: solo in Libia, infatti, ci sono quasi 700mila migranti pronti a prendere il mare per raggiungere l'Italia.


Il rapporto è sui tavoli del diversi ministeri che hanno competenza su questo tema e i numeri sono quelli di una vera emergenza perché, considerando tutti i Paesi dai quali vengono fatti partire i barchini e i pescherecci carichi di migranti, i numeri salgono fin oltre 900mila irregolari pronti a sbarcare nel nostro Paese. Ma il dato più importante è che solo una quota compresa tra il 5 e il 10 percento ha diritto alla protezione internazionale e, quindi, rientra negli accordi europei. Per il resto si tratta di irregolari per i quali dovrebbe essere previsto il rimpatrio perché senza i requisiti.

ll governo italiano ha già avviato nuove interlocuzioni con i principali Paesi di partenza, in particolare Libia e Tunisia, per contenere le partenze e da quanto è dato sapere i controlli nelle città di partenza sono stati intensificati. Ma con numeri così alti, questa soluzione da sola rischia di non essere abbastanza efficace ed è per questo motivo che il governo sta lavorando all'implementazione dei corridoi umanitari, in modo tale da creare un'alternativa legale per chi è meritevole di arrivare nel nostro Paese, inasprendo le misure contro chi decide di imbarcarsi in modo illegale.

I numeri di Frontex, d'altronde, sono molto chiari e collimano con quelli del nostro servizio di intelligence. Nel Mediterraneo centrale c'è un incremento dei flussi di oltre il 115% rispetto alle rilevazioni precedenti, in particolare con partenza da Libia e Tunisia. La politica della Tunisia di voler dare un giro di vite agli immigrati irregolari subsahariani presenti sul suo territorio ha portato a un'impennata straordinaria delle partenze in direzione di Lampedusa. Ma c'è una crescita anche per quel che riguarda le partenze dal versante orientale del Mediterraneo, come dimostrano gli sbarchi in Calabria. Per quanto l'Italia possa sforzarsi di gestire la situazione, da sola non ci può riuscire. È necessario un intervento dell'Europa e di tutti i suoi Stati membri per sostenere i Paesi più esposti e ridurre il flusso di ingressi irregolari.

venerdì 10 marzo 2023

L'imam Chalghoumi: "Se sono garantiti istruzione e lavoro, non vengono in Italia"

@ - «Combattiamo gli islamisti. L'immigrazione va regolamentata». Hassen Chalghoumi, presidente della Conferenza degli imam di Francia che si trova in Italia per presentare il suo ultimo libro «Liberare l'Islam dall'islamismo», condanna «le migrazioni di massa» e le primavere arabe che hanno creato conflitti importanti come in Libia.


La Tunisia, il suo Paese d'origine, vive una situazione molto complessa dettata dagli 800mila africani che, attualmente, vi arrivano con la speranza di trovare un modo di raggiungere l'Europa. «Il Mediterraneo è diventato un cimitero. È una vergogna per l'umanità», denuncia Chalghoumi, riferendosi al naufragio dei migranti avvenuto il 26 febbraio scorso nei pressi di Crotone, più precisamente a Cutro. L'imam è sempre più convinto che il fenomeno vada affrontato alla fonte «nei Paesi dove ci sono i conflitti» anche perché «se lo Stato tunisino collassa, ci saranno migliaia di migranti».

La soluzione non può che essere quella di lavorare con i Paesi del Nord-Africa, soprattutto a livello di frontiera perché «se sono garantiti istruzione e lavoro, nessuno viene in Italia». L'Europa deve fare qualcosa «perché i trafficanti si approfittano di questi drammi». In questo contesto, le navi delle Ong che operano nel Mediterraneo svolgono un ruolo fondamentale: «Se salvano realmente le vite, allora spiega Chalghoumi - il loro lavoro è lodevole, ma se fanno il gioco degli scafisti è vergognoso». L'imam condanna fermamente un'immigrazione di massa, indiscriminata e che determina situazioni di degrado nelle quali i migranti che arrivano a Parigi o a Roma sono costretti a dormire per strada e senza un tetto sotto la testa. «È una mancanza di rispetto», sentenzia il presidente della Conferenza degli imam di Francia, convinto che l'immigrazione vada gestita attraverso flussi regolari anche a beneficio proprio dei migranti stessi «a meno che non ci sia un'emergenza umanitaria come in Siria». «Anche in Francia c'è immigrazione regolata, con l'ingresso caso per caso regolarizzando persone che meritano», spiega Chalghoumi riferendosi all'idea del governo Meloni di intensificare gli accordi con i Paesi del Nord Africa per incrementare l'arrivo di migranti regolari. «Chiunque può prendere il posto in Europa, purché vi sia l'integrazione», dice l'imam che critica il fenomeno, ancora troppo presente nelle grandi città francesi, delle banlieu. «In Francia non si è riusciti a fare un mix tra connazionali e stranieri», dice. Ma, poi, precisa: «C'è del razzismo in Francia, ma la Francia non è razzista». Casomai, è la sinistra radicale francese a «bloccare le nuove generazioni anche difendendo gli islamisti», continuando a puntare troppo il dito contro il colonialismo, quando invece si dovrebbe «guardare più all'avvenire». La verità, secondo Chalghoumi, è che gli stranieri sono «parte del problema, ma anche parte della soluzione». Solo una vera integrazione e una vera cooperazione tra gli Stati europei e quelli del Nord Africa può dare i risultati sperati.

giovedì 2 marzo 2023

Ecco chi ha vinto veramente le primarie del PD: donne, giovani e anti-centristi

@ - I dati sul “popolo delle primarie” del Pd diffusi ieri dallo Standing Group della Società italiana di Scienza politica squadernano molte conferme ma anche qualche sorpresa. I votanti giovani, nonostante la presenza di una candidata non solo anagraficamente giovane ma anche di rottura con il passato, continuano a scemare. Nel 2007 la fascia tra i 16 e i 34 anni rappresentava il 30% dell’elettorato, quella fra i 35 e i 44 anni il 17%. Nel 2019 la fascia più giovane si era dimezzata e quella appena superiore era scesa dal 17 al 10%.


La discesa non si è fermata: sommate le due fasce “giovanili” hanno registrato nel weekend scorso il 25% dei votanti, 2 punti in meno rispetto a 4 anni fa. Certo, quei giovani hanno votato in maggioranza per Elly ma il 63% dei suoi elettori è comunque over 55. Scontata in partenza la prevalenza della candidata sul rivale tra le donne, nel complesso il 44% dell’elettorato: tra i voti per Elly il 45% è femminile, tra quelli di Bonaccini solo il 39%.

Se i giovani continuano a scendere risalgono in compenso i “newcomers”, gli elettori cioè che sono approdati per la prima volta ai gazebo: 4 anni fa erano l’8%, stavolta sono stati il 12%, attratti, secondo i ricercatori dell’Istituto, essenzialmente dalla presenza dell’outsider. Nel complesso solo il 60% dell’elettorato di Schlein garantiva il voto per il Pd anche in caso di sconfitta. Almeno sulla carta più fedele la base di Bonaccini, con solo il 24% tentato dalla defezione dopo la sconfitta. Interessante notare che il 7% degli elettori della neosegretaria ammette apertamente che comunque non voterà Pd.

Prevedibile la ripartizione per titolo di studio. Quello del Pd è un elettorato decisamente colto, col 44% di laureati e il 39% diplomato nelle secondarie superiori. Tra i laureati ha prevalso abbastanza nettamente, con 5 punti percentuali in più, la vincitrice, nella fascia d’istruzione più bassa è andato meglio Bonaccini. Sulla opzione maggioritaria per Schlein degli elettori che si dichiarano decisamente “di sinistra” non potevano esserci dubbi: infatti rappesentano il 56% dei suoi voti e solo il 39% di quelli andati a Bonaccini. Il dato non scontato, da questo punto di vista,riguarda l’intera platea. Rispetto al 2017 la percentuale che si dichiara francamente “di sinistra” è raddoppiata, passando dal 7 al 14%. Gli elettori “di centrosinistra” sono il 10% in meno, quelli “di centro” scendono di 5 punti percentuali. Il dato più impressionante riguarda l’attenzione per la politica dichiarato dagli elettori. Il 32% è “molto interessato”, il 52% “abbastanza interessato” ma una maggioranza schiacciante dei “molto interessati” ha scelto Elly.

Lo scarto tra elettori iscritti e non pone un problema secco: a che serve il voto dei circoli quando il 73% dei votanti non ha la tessera in tasca? Va segnalato comunque un certo recupero di Elly anche in questa ristretta platea: il 43% degli iscritti ha votato per lei, nei circoli era stato solo il 35%. Ma cosa ha orientato il voto? Il 36% della platea ha scelto in base ai valori politici, componente molto più forte tra i sostenitori di Schlein (43%) che non nella controparte (28%). Il 29% ha deciso in base al modello di partito e qui il rapporto si inverte, con il 26% tra gli “schleiniani” e il 32% nell’elettorato del governatore emiliano.

Solo il 24% si è dimostrato coerente con l’opinione corrente per cui ormai si vota sulla persona e non sui contenuti, con equa ripartizione nelle due squadre: una sorpresa e di quelle piacevoli. Ovviamente la disamina racconta il Pd che c’è, non quello che costruirà, se ne sarà capace, la nuova segretaria: un partito d’opinione molto forte nelle fasce colte, ma senza rappresentanza sociale di sorta, assente nella base della piramide sociale, con pochissimo richiamo su giovani e giovanissimi ma che vuole tornare a essere di sinistra per capovolgere il quadro. La sfida di Elly Schlein in fondo è tutta qui.

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Allargandosi la platea di coloro che guardano con diffidenza a Volodymyr Zelensky .... chiediamo il Vs. parere !!! ???

...................pregandoVi di considerare quanto segue: ...... mentre l’ultimo a parlare è Lamberto Dini, che allunga la striscia degli ex presidenti del Consiglio che dice: ‘io da Zelensky non andrei’: “Io da premier non sono sicuro di cosa avrei fatto, questo presidente dell’Ucraina non mi convince. Tutto l’Occidente parla di democrazia e libertà ma in Ucraina lui ha abolito tutti i partiti di opposizione, e nel suo Paese c’è una corruzione pazzesca”. Ucraina, Dini si unisce al coro degli anti-Zelensky: “Non mi convince” – Il Tempo Non a caso - riprende ‘Lambertow’ a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora - stamane sul New York Times ho letto che molti si interrogano sul fatto che tutte le armi mandate siano state realmente utilizzate per fare la guerra, oppure, come hanno scritto molti giornali in passato, se il 40% di quelle più leggere vengano rivendute dall’Ucraina al mercato nero, cosa che sarebbe scioccante”. Dini osserva comunque che “Putin ha fatto l’errore della vita con l’invasione e la Russia pagherà un prezzo molto alto per porre fine alla guerra” mentre le sanzioni “sono uno strumento di dubbia legalità, e comunque sempre aggirabili, certamente però danneggiano la Russia e l’economia russa ne esce comunque indebolita”.

Considerando inoltre quanto previsto per: Come finirà la guerra, da Orsini a Cartabianca: "Grossa concessione alla Russia"
Nel frattempo, in Moldavia è stato bloccato un assalto alle istituzioni da parte dei filorussi. Alessandro Orsini, professore di Sociologia generale e del terrorismo e commentatore fisso del programma #cartabianca su Rai3, ha negato che il Cremlino stia pianificando un golpe nella Repubblica di Moldova: “È improbabile che Putin la voglia attaccare, fosse solo per ragioni geografiche. In Transnistria (la lingua di terra fedele alla Russia che separa Ucraina e Moldavia, nda) non ha truppe sufficienti per un’invasione terrestre. È un’esagerazione dei media” e ha puntato il dito contro il presidente Volodymyr Zelensky: “I droni erano inequivocabilmente ucraini, c’è una sua precisa volontà di colpire il territorio russo. Se avesse gli aerei, li userebbe”.

L’accademico ha ribadito che non esiste una soluzione militare alla guerra in Ucraina (Mosca non prenderà Kiev e Kiev non riuscirà a respingere Mosca oltre il Donbass) e ha fatto una previsione: “Con un margine di errore pari a zero dico che se non si fanno delle concessioni alla Russia continueremo a vedere gli ospedali distrutti. Sempre con un margine di errore pari a zero affermo che il conflitto finirà con una grossa concessione territoriale a Putin a meno che non si finisca tutti quanti nell’inferno nucleare. Sto solo anticipando i tempi per evitare migliaia di altri morti”.

Orsini ha concluso il ragionamento sostenendo perentorio: “Non esiste nemmeno una possibilità su un milione di miliardi che Kiev spazzi via la Russia dall’Ucraina apriamoci subito a una trattativa. Lo ha detto anche Berlusconi”.

SUGGERIREI DI ASCOLTARE INOLTRE le seguenti premesse prima di trattare il presente medesimo argomento:
A) STORICHE

B) ATTUALITA’

in un mondo Politically Correct guidato da: Xi Jinping - Vladimir Putin – Volodymyr Zelensky - Joseph Robinette Biden …… ove si annuncia inoltre la volontà di istituire un Tribunale speciale per i crimini di guerra commessi dalla Russia e la presidente della Commissione europea ha parlato di: 120.000 morti in Ucraina tra i 20.000 civili e più di 100.000 militari, non includendo quelli indicati dal New York Times pari a 200.000 tra morti e feriti soltanto per quanto riguarda la Russia. Per un Totale quindi pari a 320.000 morti tra Ucraina e Russia"

martedì 28 febbraio 2023

Ferrovie elettriche in Europa: a che punto siamo?

@ - Dall’anno scorso l’UE ha definito una linea guida direttrice per le ferrovie dei paesi membri. Infatti in occasione dell'European Railway Summit a Parigi ben 33 operatori ferroviari da 24 paesi differenti siglarono il Patto ferroviario europeo. Oltre ciò, pochi giorni fa la Germania si è vista approvare un piano aiuti per le ferrovie elettriche da più di un miliardo di euro da parte della Commissione Europea. L’obiettivo di questa misura è quello di contrastare l’aumento dei prezzi dell’elettricità.


L’attuale situazione ferroviaria in Europa
Secondo un report della Commissione europea, il Paese con la lunghezza maggiore di linee ferroviarie ad alta velocità in uso (aggiornato al 2020) è la spa Spagna. Seguono i seguenti paesi con i dati riportati:

Lunghezza delle linee ferroviarie in uso in Europa nel 2020 per nazione (in kilometri)
  • Spagna - 3.487
  • Francia - 2.734
  • Germania - 1.517
  • Finlandia - 1.120
  • Italia - 921
  • Svezia - 860
  • Austria - 254
  • Polonia - 224
  • Belgio - 209
  • Regno Unito - 113
  • Olanda - 90
  • Danimarca - 56
L’Europa rappresenta il secondo più grande mercato per il trasporto ferroviario. Secondo uno studio del UIC gli Europei si spostano in treno 16 volte in più rispetto alle controparti Americane e Africane.

Le emissioni di CO2 del trasporto ferroviario in Europa dal 1990 al 2020 espresse sono cambiate in positivo diminuendo fino al 71.3% del 2020 rispetto al 1990. Confermando così che il treni sono tra i veicoli meno inquinanti attualmente disponibili. Di seguito i dati della Commissione Europea:

Parlando invece di linee ferroviarie elettrificate e quindi a basso impatto ambientale il Paese in Europa che conduce la classifica è la Svizzera con il 100% di linee ferroviarie in uso elettrificate. Subito dopo ci sono Lussemburgo, Montenegro e Belgio. Agli ultimi posti ci sono Estonia, Lituania e Irlanda. Quest’ultima con solo il 2.8% di linee ferroviarie elettrificate. La media dell’Unione Europea invece si aggira sul 56.6% (dati della Commissione Europea aggiornati al 2020). Di seguito, una tabella riassuntiva che riporta le percentuali delle linee ferroviarie elettrificate per nazione nel 2020:

Percentuali di linee ferroviarie elettrificate in Europa nel 2020 per nazione
  • Svizzera - 100,00%
  • Lussemburgo - 91,00%
  • Montenegro - 90,00%
  • Belgio - 87,70%
  • Olanda - 75,60%
  • Svezia - 75,00%
  • Austria - 72,50%
  • Bulgaria - 71,30%
  • Italia - 70,20%
  • Portogallo - 67,10%
  • Norvegia - 64,50%
  • Spagna - 64,30%
  • Polonia - 64,00%
  • Francia - 63,00%
  • Finlandia - 56,60%
  • Germania - 53,20%
  • Slovenia 50,40%
  • Turchia - 49,60%
  • Slovacchia - 43,70%
  • Ungheria - 42,40%
  • Serbia - 38,20%
  • Romania - 37,50%
  • Croazia - 37,10%
  • Repubblica Ceca - 34,30%
  • Macedonia settentrionale - 34,30%
  • Danimarca - 34,10%
  • Grecia - 31,20%
  • Lettonia - 13,50%
  • Estonia - 11,80%
  • Lituania - 8,00%
  • Repubblica d'Irlanda - 2,80%
  • Media UE-27 - 56,60%
Progetti europei futuri in tema di ferrovie
Pur essendo specificatamente indirizzato alla Germania, tra le ultime notizie in tema di ferrovie elettriche, c’è il piano da 1,1 miliardi per contrastare l’aumento del prezzo dell’elettricità in Germania. La Commissione Europea ha finanziato il sistema ferroviario tedesco al fine di mantenere la competitività e le prestazioni ambientali.

Così come tutti noi abbiamo cercato nuovi fornitori o offerte dell’energia elettrica, anche la Germania ha provveduto con questa misura risentendone particolarmente del conflitto Russo-Ucraino.

Spostandosi sui progetti in atto per il sistema ferroviario europeo, nel 2022 con il Patto Ferroviario Europeo è stato deciso di ridurre del 30% le emissioni di gas serra legate ai treni entro il 2030 rispetto al 2015, volendo, allo stesso tempo, raggiungere la carbon neutrality entro il 2050. Per raggiungere questi obiettivi, attuando il Green Deal europeo, verranno realizzati dei progetti volti ad aumentare il sistema ferroviario transfrontaliero a lunga percorrenza.

Ferrovie sostenibili in Italia: a che punto siamo?
Come si è visto dalla prima tabella, l’Italia si classificava al quinto posto per lunghezza totale delle linee ferroviarie ad alta velocità in uso e al nono posto per quota di ferrovie elettrificate con un 70,20% subito dopo Austria e Bulgaria.

Secondo il Rapporto Pendolaria 2022 inoltre, i passeggeri in circolazione si sono ridotti fino al 40% in meno per treni ad alta velocità e Intercity e fino al 45% per i treni regionali.

Il rinnovo del parco dei treni circolanti invece presenta dei dati positivi.
Legambiente invece con il Rapporto Pendolaria 2023 denuncia la lentezza nella realizzazione della transizione ecologica dei trasporti la quale è ancora troppo lenta nonchè una evidente differenza tra nord e sud del paese dove, nel mezzogiorno, circolano meno treni e i convogli sono più datati.

FROM: https://www.prontobolletta.it/news/ferrovie-green-europa/


lunedì 27 febbraio 2023

Armi e Covid, gli Usa si preparano alla terza guerra mondiale con la Cina?

@ - Usa, nuove accuse alla Cina su Covid e armi alla Russia con la Cia che parla di invasione di Taiwan entro il 2027: Washington sta preparando il terreno a un terza guerra mondiale?


La terza guerra mondiale sarà tra Stati Uniti e Cina, tanto che da mesi da Oltreoceano è in corso una sorta di balletto sulla data entro cui le due superpotenze arriveranno a uno scontro militare diretto per stabilire a chi spetti il controllo dell’ordine mondiale.

Il conflitto in Ucraina così potrebbe essere considerato come una sorta di antipasto - o prologo - di una terza guerra mondiale che potrebbe avere come scintilla non tanto l’invasione in atto da parte della Russia, quanto la situazione legata a Taiwan.

Gli Usa così negli ultimi giorni sembrerebbero aver messo in atto una sorta di piano mediatico per indebolire l’immagine di Pechino: nuove voci sulla fuga da laboratorio come origine del Covid, altre accuse su possibili forniture di armi alla Russia e bocciatura del piano per la pace in Ucraina presentato dalla Cina a un anno dallo scoppio della guerra.

Naturalmente si potrebbe trattare di una mera coincidenza - la questione origine del Covid è ancora tutta da definire e il piano per la pace della Cina è molto fumoso e velleitario, mentre sulle armi alla Russia è logico che a Pechino sia in atto una riflessione in attesa di capire quali saranno le mosse della Nato sulle nuove forniture a Kiev - ma ormai che i rapporti tra i due Paesi siano ai minimi storici è un pericoloso dato di fatto.

Il sospetto di conseguenza è che gli Stati Uniti - e viceversa - da tempo si stiano preparando a una terza guerra mondiale contro la Cina: resta solo da capire se sarà l’Ucraina o Taiwan la nuova pistola di Sarajevo.

I presupposti per una terza guerra mondiale
Ucraina e Russia rispettivamente senza l’aiuto militare ed economico degli Stati Uniti e il sostegno politico della Cina, difficilmente potrebbero andare avanti a lungo in una guerra così dispendiosa e logorante.

Del resto in ballo non c’è il destino del Donbass, della Crimea o dei due presidenti Putin e Zelensky, ma la definizione di chi tra Occidente e Oriente potrà dettare e decidere le regole del gioco per i prossimi decenni.

Ecco perché una eventuale terza guerra mondiale sarà tra Cina e Stati Uniti con tutti gli altri che avranno ruoli comprimari; in questo ipotetico scenario, è bene dare uno sguardo a quelle che sono le ultime notizie che arrivano da Oltreoceano.

Come rivelato dal Wall Street Journal, un rapporto riservato realizzato dal dipartimento dell’Energia a stelle e strisce sarebbe giunto alle conclusioni che la pandemia da Covid probabilmente sia frutto di un errore da laboratorio, con Washington che poi si è affrettata a precisare di “non avere una risposta definitiva”.

La Cina è finita sotto accusa nelle ultime settimane da parte della Nato anche perché, stando alle parole del numero uno della Cia William Burns alla Cbs, ci sarebbe la convinzione che “la leadership cinese stia valutando la possibilità di fornire materiale letale” alla Russia.

Sempre Burns poi ha dichiarato come Xi Jinping abbia dato ordine al suo esercito di essere pronto a invadere Taiwan entro il 2027, specificando poi che “la nostra valutazione a oggi è che il leader e i capi dell’esercito di Pechino non siano sicuri di riuscire a portare a termine la missione”.

Alla luce di queste dichiarazioni e rivelazioni una domanda sorge spontanea: gli Usa stanno preparando dei presupposti per giustificare una terza guerra mondiale? Una domanda che si spera abbia una risposta negativa, anche se al momento tutti gli indizi farebbero pensare al contrario.

Ucraina, news in diretta: forti esplosioni a Kherson. Medvedev evoca "apocalisse nucleare"

@ - Nuova offensiva russa in Ucraina nella notte e questa mattina: un massicco attacco con droni iraniani Shahed e razzi è stato messo in atto contro le città di Khmelnytskyi, nell'ovest del Paese.


Numerosi edifici residenziali sono stati colpiti e sono scoppiati incendi. Il bilancio provvisorio è di un morto e quattro feriti. Il comando operativo nord delle difese di Kiev ha reso noto che tre droni sono stati intercettati e abbattuti. L'allarme antiaereo è attivo in molti oblast.Nuova destituzione nell'esercito ucraino. Il presidente Volodymyr Zelensky ha rimosso dall'incarico di comandante dell'operazione delle forze congiunte il generale Mykhailovich Moskalov. Non sono chiari i motivi che hanno portato alla destituzione di Moskalov, né se il suo nome sia coinvolto nelle inchieste sulla corruzione che hanno già portato al licenziamento di numerosi esponenti del governo e dell'esercito.Gli Stati Uniti sono "convinti" che la Cina stia valutando la possibilità di fornire armi alla Russia per la guerra in Ucraina, anche se Pechino non ha ancora preso alcuna decisione. Lo ha dichiarato il capo della Cia, William Burns, in un'intervista rilasciata alla Cbs. "Siamo convinti che la leadership cinese stia valutando la possibilità di fornire materiale letale" alla Russia, ha detto Burns. Secondo il capo dell'intelligence americana, tuttavia, "non abbiamo visto che sia stata presa una decisione definitiva" e "non abbiamo visto prove che (i cinesi, ndr) abbiano consegnato" armi alla Russia.L'ex presidente russo Dmitry Medvedev ha affermato che, se l'Occidente continuerà a fornire armi a Kiev, si rischia la catastrofe nucleare. "Naturalmente l'afflusso di armi può continuare... e impedire ogni possibilità di far tornare i negoziati", ha scritto Medvedev in una articolo. "I nostri nemici stanno facendo proprio questo - ha continuato - e non vogliono capire che i loro obiettivi certamente porteranno a un totale fiasco. Alla sconfitta per tutti. Un crollo. L'apocalisse. In cui ci si potrà scordare per secoli la vita precedente, finché le macerie non cesseranno di emettera radiazioni"."Nove droni sono stati abbattuti durante la notte nello spazio aereo intorno a Kiev", ha dichiarato l'amministrazione militare della capitale ucraina, come riporta l'Ukrainska Pravda. "L'esercito russo ha utilizzato velivoli senza pilota di fabbricazione iraniana Shahed. L'attacco è stato effettuato in due ondate, il raid aereo notturno a Kiev è durato cinque ore e mezza. Secondo i dati preliminari, non ci sono state vittime o colpi alle strutture infrastrutturali".Le affermazioni secondo cui droni iraniani sono stati utilizzati dalla Russia nella sua guerra contro l'Ucraina non sono corrette. Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian sottolineando che l'Iran preferisce la pace e si oppone alla guerra."Dal 21 febbraio scorso, esponenti dell'amministrazione filo-russa hanno segnalato almeno 14 esplosioni intorno alla città occupata di Mariupol", la segnalazione arriva dall'ultimo rapporto dell'intelligence britannica sulla guerra in Ucraina. "Mariupol - si sottolinea nel rapporto - si trova ad almeno 80 km dalla linea del fronte e Mosca è verosimilmente preoccupata per il fatto che si stiano verificando esplosioni inspiegabili in una zona precedentemente considerata al di fuori della portata delle normali capacità di attacco ucraine".La Cina ha protestato formalmente contro l'ultima tornata di sanzioni Usa alle sue aziende sospettate di avere rapporti con l'esercito russo, esprimendo "ferma opposizione" e promettendo adeguate contromisure. "Deploriamo e respingiamo la mossa", ha affermato nel briefing quotidiano la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, esortando gli Stati Uniti a ritirare le sanzioni unilaterali. "La Cina continuerà ad adottare le misure necessarie per salvaguardare con fermezza i diritti e gli interessi legittimi delle imprese cinesi", ha aggiunto Mao. Il ritorno della Crimea all'Ucraina "è impossibile" perché è "una parte integrante della Russia". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Tass.Forti esplosioni a Kherson: le truppe russe stanno bombardando la città con lanciarazzi. Lo riporta Rbc-Ucraina. Nella città dell'Ucraina meridionale ieri un civile è morto e due sono rimasti feriti durante un attacco dell'esercito di Mosca.Al momento la Russia non vede le condizioni per uno "sviluppo pacifico" della situazione in Ucraina, per cui l'operazione militare russa continuerà. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dall'agenzia Tass.Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha sottolineato anche che la Russia intende studiare "con grande attenzione" il piano cinese per una soluzione negoziata del conflitto in Ucraina, ma questo sarà un processo "lungo". "Questa mattina è stato schierato nel Mar Nero un sottomarino portamissili russo dotato di 4 Kalibr, oltre alle navi da guerra che si sono posizionate in precedenza": lo riferisce il Comando operativo Sud delle forze armate ucraine, citato da Unian. Inoltre, ha dichiarato il Comando, continua la ricognizione aerea russa, e questo "indica un'alta probabilità di attacchi missilistici". In Germania fanno discutere le esternazioni del Consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, che nel weekend ha ricostruito le trattative fra Berlino e Washington sull'invio dei Leopard e degli Abrams a Kiev, affermando che il presidente Joe Biden fosse contrario alla consegna dei tank americani e che abbia sostanzialmente ceduto a una forzatura di Berlino per mantenere unita l'Alleanza. "Ci sono stati colloqui intensi, positivi e costruttivi - ha detto Buechner, portavoce del cancelliere tedesco Scholz - con l'obiettivo di aiutare l' Ucraina a ristabilire la propria integrità territoriale e la propria sovranità. Non commento le dichiarazioni di Sullivan".