domenica 20 marzo 2022

Perché l'Italia è bersaglio delle minacce di Putin

@ - La dipendenza del nostro Paese dal gas russo, l'ambiguità di M5S e Lega e il sequestro dei beni degli oligarchi tra i motivi principali dell'attacco sferrato dalla diplomazia di Mosca contro il ministro della Difesa Guerini.
Mosca minaccia l'Italia di "conseguenze irreversibili" nei rapporti tra le due nazioni in caso di altre sanzioni, la Farnesina respinge l'apparente ricatto del Cremlino sul gas "con fermezza", esortando Putin a "fermare la brutale aggressione" all'Ucraina. Ecco perché il nostro Paese è diventato il bersaglio della Russia.





Chi ha minacciato esplicitamente l'Italia?
Aleksej Paramonov, direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo. Senza citare direttamente l'Italia, invece, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrod ha detto che paesi che hanno applicato le sanzioni a Mosca "non sono affidabili come partner economici".

Per quale motivo Mosca se l'è presa in particolare con l'Italia?
Per tre ragioni: siamo insieme alla Germania il paese europeo più dipendente dal gas russo, quindi teoricamente più ricattabile da Mosca; il nostro ministro degli Esteri Di Maio sta andando in giro a cercare altri fornitori energetici per non dipendere più dalla Russia; e l'Italia è tra i paesi che hanno sequestrato più attivamente i beni degli oligarchi legati al Cremlino.

Perché Mosca tira in ballo gli aiuti russi all'Italia durante la pandemia e descrive il ministro della Difesa italiano Guerini come "un falco"?
Per cercare di dividere il governo italiano, sfruttando le posizioni in passato più aperte verso Putin da parte della Lega e del Movimento 5 Stelle.

Cosa significa in sostanza questo sviluppo?
Significa che le sanzioni stanno funzionando e causano un danno reale all'economia della Russia, con la possibilità di influenzare l'opinione pubblica russa contro la guerra e contro Putin. Significa anche che Mosca teme ulteriori sanzioni da parte dell'Occidente, vedi la richiesta polacca di un embargo totale del commercio con la Russia, per cui cerca di dividere anche l'Unione Europea.

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