martedì 1 settembre 2020

Stati Uniti, agenti uccidono afroamericano: scoppiano manifestazioni a Los Angeles

@ - Dijon Kizzee, 29 anni, è stato fermato da due agenti mentre era in bici. Fuggito, è stato inseguito a piedi. Il vice sceriffo: "Nascondeva una pistola che gli agenti hanno trovato". È stato colpito da venti proiettili. Più tardi la folla radunata nel quartiere ha cominciato a protestare.

Un afroamericano, identificato dalla sua famiglia e dagli attivisti di Black Lives Matter come Dijon Kizzee, 29 anni, è stato colpito e ucciso da due agenti nel quartiere di Westmont, a sud di Los Angeles. Secondo quanto riferisce la polizia, la sparatoria è avvenuta ieri alla fine di un inseguimento e dopo che la vittima avrebbe colpito uno degli agenti con un pugno.

Alcune ore dopo, la folla ha cominciato a radunarsi sul posto. Sempre più numerosa, ha iniziato a protestare a chiedere risposte, scandendo i cori che caratterizzano la protesta del movimento di protesta in corso da mesi, "Dì il suo nome", "Niente giustizia, niente pace" e "Le vite dei neri contano" (Black Lives Matter). Dopo mezzanotte più di 100 manifestanti hanno marciato sulla Imperial Highway, dove hanno continuato la protesta.

Los Angeles, agenti uccidono afroamericano: le urla dei passanti e il corpo a terra
Questa sparatoria arriva due mesi dopo la controversa morte del diciottenne Andres Guardado a Gardena, nella regione di South Bay (sud-ovest) della contea di Los Angeles, che ha causato settimane di manifestazioni. Guardado, salvadoregno americano di 18 anni, è morto colpito alla schiena il 18 giugno scorso. La dinamica è stata simile a quella che il vice sceriffo Brandon Dean ha descritto oggi e che riporta il Los Angeles Times.
I due agenti della stazione di South Los Angeles stavano pattugliando in auto lungo Budlong Avenue quando hanno visto un uomo che andava in bicicletta senza rispettare il codice stradale dei veicoli. Non ha saputo dire quali infrazioni avesse commesso.
Quando gli agenti hanno cercato di fermarlo, l'uomo ha lasciato cadere la bicicletta ed è corso a nord, sulla Budlong, scappando per un isolato con i poliziotti che lo inseguivano. Lo hanno bloccato poco dopo, al numero 1200 di West 109th Place, l'uomo ha preso a pugni in faccia uno dei due. Nel farlo ha lasciato cadere un fagotto di vestiti che stava trasportando. Il vice sceriffo ha aggiunto che gli agenti hanno visto tra i vestiti una pistola, così hanno sparato, uccidendolo. Non ha confermato l'identità della vittima ma lo ha descritto come un afroamericano sulla trentina.

Dean ha detto di non sapere quante volte l'uomo è stato colpito, ma ha parlato di una ventina di volte, senza precisare.
Un video girato nel quartiere mostra due agenti correre dietro a un uomo che sembra trasportare dei vestiti. Poi si vedono gli stessi agenti con le pistole estratte, apparentemente dopo avergli sparato.

Il testimone Gerardo De La Torre, 18 anni, si trovava nella sua stanza da letto, stava giocando ai videogiochi, proprio sopra la strada, West 109th, quando ha sentito un decina di spari seguiti dalle urla. È uscito e ha visto un gruppo di persone confrontarsi con i poliziotti. Dopo cinque minuti, ha detto, 12 auto della polizia si sono fermate all'incrocio, con le sirene, a terra un uomo morto. Ha detto che "ci sono ancora due fori di proiettile nella staccionata di legno fuori la casa. Non mi piace quello che sta succedendo qui, è come se fosse aperta la stagione di caccia".


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Gli investigatori devono ancora interrogare agenti e molti altri testimoni, ha concluso Dean. "Non abbiamo ancora esaminato filmati di sorveglianza o video di cellulari" che potrebbero aver catturato la scena. Nessun poliziotto è rimasto ferito.

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