@ - Giuseppe Conte fa chiarezza sul futuro dell’Italia: il Presidente del Consiglio ha risposto alle domande poste durante la festa del Fatto Quotidiano, svelando cosa ci aspetta nei prossimi mesi.
Giuseppe Conte ha partecipato alla festa del Fatto Quotidiano, dove ha risposto a domande su tutti i fronti facendo chiarezza sul futuro dell’Italia. Sono diversi gli aspetti affrontati, dalla scuola alla riapertura degli stadi, dal MES al possibile Governo Draghi.
Dichiarazioni importanti e attese perché ci danno alcune importanti indicazioni su cosa dobbiamo aspettarci in autunno quando potrebbe esserci un’ulteriore risalita dei contagi con lo spettro di un nuovo lockdown che spaventa cittadini e imprese.
A tal proposito abbiamo sintetizzato le dichiarazioni di Giuseppe Conte in diversi macro-temi; per chi non avesse avuto modo di vedere l’intervista completa ecco un riassunto che sarà utile per chiarire quali sfide il nostro Paese dovrà affrontare nei prossimi mesi e anche a far luce su alcune decisioni che potrebbe prendere il Governo per contrastare la crisi.
Giuseppe Conte sul rischio COVID-19
Secondo il premier l’Italia è nella condizione per affrontare con fiducia l’autunno. Anche perché ad oggi non c’è alcun rischio di un lockdown generalizzato; al massimo il Governo potrà intervenire in maniera mirata su zone circoscritte.
L’aumento dei contagi dipende anche dal numero dei test effettuati che in Italia raggiungono numeri altissimi; “abbiamo un sistema di monitoraggio molto sofisticato, come nessun altro in Europa”.
Il Presidente del Consiglio ha anche fatto chiarezza sul perché i verbali del CTS - presentati nelle fasi centrali dell’emergenza - siano stati resi noti solo adesso. Questo ha spiegato che “quando si prendono decisioni molto importanti in termini di allarme sociale è bene che si lavori in modo riservato, ma non segreto”. Tant’è che questi verbali adesso sono stati resi pubblici, senza alcun segreto su come è stata gestita la pandemia, quando in ogni decisione - compresa quella del lockdown - sono stati coinvolti tanto i Ministri quanto il Presidente della Repubblica.
E anche il contatto con le opposizioni “è stato costante”.
Giuseppe Conte sulle prossime elezioni
Riguardo al Referendum sul taglio dei parlamentari, per il quale si voterà il 20 e il 21 settembre, Giuseppe Conte ha chiarito che si tratta di una “riforma costituzionale votata dalla stragrande maggioranza parlamentare che non pregiudica la funzionalità del Parlamento”. Anzi, “io sono tra coloro che ritengono che coloro che saranno eletti con le nuove regole potranno sentire ancora di più il peso della rappresentanza e quindi quella disciplina e onore”.
Sull’appuntamento delle elezioni Regionali, invece, Conte si è detto critico riguardo al fatto che il Centrodestra è unito sui territori mentre la maggioranza “va in ordine sparso”.
In ogni caso è sicuro che qualsiasi risultato non avrà incidenza sul futuro del Governo. Inoltre, per il momento Conte ha dichiarato di non avere in mente un progetto per un suo partito.
Conte si è poi espresso anche sulla nuova legge elettorale (“Mi piace il sistema delle preferenze”) e sul prossimo Presidente della Repubblica (“Se ci fossero le condizioni vedrei bene un Mattarella Bis”).
Giuseppe Conte su Mario Draghi
Il Premier ha risposto alla possibilità di un Governo Draghi qualora la maggioranza dovesse perdere i numeri. Conte ha dichiarato di non vederlo come un rivale, anzi ha confessato di averlo anche proposto come Presidente della Commissione UE ma che questo si è tirato indietro in quanto stanco dell’esperienza europea.
Giuseppe Conte sul MES
Ancora una volta Giuseppe Conte è stato piuttosto schivo sul MES non fornendo una risposta chiara a riguardo. Questo, intanto, ha spiegato che dal Ministro della Salute non è mai arrivata la richiesta di più soldi per la Sanità; per quanto riguarda il MES, inoltre, “non bisogna pensare che chiedendo questi soldi per la sanità li spendiamo tutti là”.
Ma il Meccanismo Europeo di Stabilità sarà attivato oppure no? Conte ha risposto dicendo che qualora avessimo bisogno di maggiori risorse sulla Sanità sarà il Parlamento a decidere.
Giuseppe Conte sulla scuola
Riguardo alla riapertura delle scuole Giuseppe Conte si è detto particolarmente fiducioso, congratulandosi anche per quanto fatto con la fornitura dei nuovi banchi.
E a chi teme ritardi, il premier ha spiegato che i 2,4 milioni di banchi monoposto sono stati acquistati tramite gare europee con penali per consegnarli e qualora le aziende non dovessero rispettare il termine previsto ne pagheranno le conseguenze.
Giuseppe Conte sulle riaperture
Poche speranze per la riapertura degli stadi, anche se ad un numero ridotto di tifosi. Questo perché in ogni caso l’assembramento è inevitabile, sia all’interno della struttura che all’esterno: per questo motivo la loro riapertura al pubblico è “inopportuna”. Lo stesso vale per le discoteche, per le quali Conte ci tiene a sottolineare che la decisione riguardo alla loro riapertura venne decisa dalle Regioni e non dal Governo.
Giuseppe Conte sulla rete unica
Il Presidente del Consiglio ha parlato anche della rete unica: una “infrastruttura aperta e inclusiva dove tutti potranno partecipare ad un progetto che potrà realizzarsi in un periodo di circa quattro anni”. Obiettivo dell’Italia è arrivare ad una banda ultralarga al più presto e le risorse in arrivo con il Recovery Fund saranno di grande aiuto.
Giuseppe Conte sui servizi segreti
Sul tema dei servizi segreti, e sulla recente proroga dei vertici, il premier ha dichiarato di non poter essere neutrale in quanto è sua responsabilità politica scegliere i direttori. Non è stata comunque estesa la durata massima ma è solo stata data la possibilità di rinnovare i vertici visto che il limite di una sola volta crea problemi sia al premier attuale che a quelli successivi.
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