@ - Cittadini nordcoreani costretti a consegnare i propri animali domestici ai ristoranti che vendono carne di cane.
Notizia agghiacciante dalla Corea del Nord, dove i cittadini sarebbero stati costretti a consegnare i propri cani domestici ai ristoranti per sopperire a una crisi alimentare in corso nel Paese.
I diritti degli animali, nel Paese di Kim Jong-un,
sono praticamente inesistenti.
La mossa di Kim per calmare il malcontento in Corea del Nord
Kim Jong-un avrebbe ordinato all’elite di Pyongyang di dare allo Stato i propri cani domestici. Questi verrebbero a loro volta consegnati agli zoo o a ristoranti che vendono carne di cane.
Gli animali domestici non sono diffusi in Corea del Nord: sono visti come un segno di “decadenza capitalistica” e solo la ricca elite della capitale ne possiede. I cani domestici sono stati vietati da Kim nel luglio scorso, che li aveva definiti “una contaminata moda dell’ideologia borghese”.
La mossa, secondo quanto rivela il sito di notizie sudcoreano Chosun Ilbo, è mirata a calmare il crescente malcontento popolare in una crisi economica senza precedenti, aggravata dalla pandemia di coronavirus.
“Le autorità hanno identificato le dimore con cani domestici e le stanno costringendo a darli via o li confiscano a forza per abbatterli”, ha detto la fonte di Chosun.
Il consumo di carne di cane è popolare in Cina e nella Penisola Coreana, anche se il Corea del Sud è un trend in declino. Pyongyang, secondo il Daily Mail, ha un certo numero di ristoranti specializzati.
Costretti a dare i cani domestici ai ristoranti
Sempre secondo la fonte anonima, i proprietari di animali stanno “maledicendo Kim Jong-un alle spalle, ma c’è poco che possono fare”. La gente comune alleva maiali e altri animali da fattoria, ma “gli alti funzionari e i ricchi posseggono animali da compagnia, una situazione che ha creato malcontento”.
Avere animali domestici è sempre stato visto come un segno di decadenza occidentale, spiega Chosun, anche se le cose si erano rilassate dopo che la Corea del Nord aveva ospitato il Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti, nel 1989.
Da allora, i ricchi della capitale avevano cominciato ad allevare razze di cane costose come simbolo di status.
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