@ - In Italia i giornali e il centrosinistra sono scatenati dopo le parole di Dmitri Medvedev: ma veramente la Russia può interferire nelle elezioni politiche del 25 settembre?
I titoli dei principali giornali in Italia oggi sono particolarmente allarmanti: la Russia starebbe cercando di interferire nelle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Una preoccupazione poi ripresa anche da gran parte della politica.
A suscitare questa levati di scudi sono state le parole scritte su Telegram da parte di Dmitri Medvedev, vicepresidente del consiglio di sicurezza nazionale russo ed ex presidente della Federazione, da tempo considerato come uno dei falchi nella ristretta cerchia dei più fidati collaboratori di Vladimir Putin.
“Alle urne vorremmo vedere i cittadini europei non solo esprimere il malcontento per le azioni dei loro governi, ma anche dire qualcosa di più coerente - ha scritto Medvedev - Ad esempio, che li chiamino a rendere conto, punendoli per la loro evidente stupidità”.
L’ex presidente poi ha aggiunto che “se il prezzo della democrazia è il freddo in casa e i frigoriferi vuoti, tale democrazia è per dei pazzi ”, invitando poi i cittadini a chiamare “i vostri idioti a rendere conto delle loro azioni, e vi ascolteremo, il vantaggio è evidente l’inverno in compagnia della Russia è molto più caldo e confortevole che in uno splendido isolamento con il fornello del gas spento e i termosifoni freddi”.
Parole queste che indicano come la Russia stia seguendo con attenzione le elezioni politiche in Italia, ma ci sarebbe da meravigliarsi del contrario, anche se il nostro Paese non viene citato direttamente da Medvedev che poi ha aggiunto come “i voti degli elettori sono una potente leva di influenza anche sui politici più congelati”.
Russia ed elezioni politiche: le reazioni della politica In piena campagna elettorale, l’intervento di Dmitri Medvedev non è passato di certo inosservato. Giuseppe Conte ha parlato di una intromissione “inopportuna e pericolosa”, mentre il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha definito “preoccupante l’ingerenza del governo russo nelle elezioni italiane” in più questa volta “dando anche un’indicazione di voto”.
“Il falco del regime russo tifoso dei massacri in Ucraina entra nella campagna elettorale italiana, invitando gli elettori a punire nelle urne il governo - ha commentato Enrico Borghi del Pd - Grave fatto di ingerenza, tutti ne prendano le distanze, iniziando da una destra sempre più ambigua sul tema”.
Per Forza Italia è stata Stefania Craxi a commentare le parole di Medvedev bollate come “irricevibili, totalmente fuori luogo e segno di una personalità disturbata, non meritano neanche una risposta”.
Fratelli d’Italia poi ha definito Medvedev una “macchietta a livello planetario”, mentre per Matteo Salvini “i problemi degli italiani non sono i tweet di Letta o di un russo. Votano gli italiani, non i russi o i cinesi”.
La questione Russia insomma sembrerebbe essere pronta a irrompere nel dibattito in vista delle elezioni politiche, con il centrosinistra che è tornato a chiedere conto alla Lega dei suoi rapporti con il Cremlino.
C’è il rischio di interferenza?
Oltre all’Italia dove le elezioni politiche si terranno il prossimo 25 settembre, nell’Unione europea a breve le urne si apriranno anche in Bulgaria, Lettonia e per le presidenziali in Austria. In questo scenario facile pensare che le parole di Medvedev fossero dirette soprattutto al nostro Paese.
Del resto non è la prima volta che si parla di possibili interferenze russe, con le attenzioni che da tempo sono tutte rivolte sugli abili hacker che sarebbero pronti a diffondere sui social notizie false o artefatte. A riguardo in vista delle elezioni anche il Copasir è sceso in campo per monitorare la situazione.
C’è da considerare però che, da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, sono state diverse le “sparate” di Dmitri Medvedev che spesso ha usato toni duri e sopra le righe come quando ha dichiarato di “odiare l’Occidente, vuole distruggere la Russia”.
Le sue parole però questa volta potrebbero non essere casuali. Un sondaggio di Ecfr realizzato a fine giugno ha indicato come gli italiani siano i più “putiniani” in Europa, con il 27% che penserebbe come la guerra sia colpa dell’Ucraina e non della Russia. Nel Regno Unito invece la percentuale è del 5%.
La Russia naturalmente e fortunatamente non può interferire materialmente con lo svolgimento delle elezioni, ma queste parole incendiarie e provocatorie da noi possono trovare terreno fertile visti i tanti cittadini che guardano di buon occhio più Mosca che Kiev.
In un contesto di sanzioni e forniture di armi, lo scopo del Cremlino potrebbe essere quello di agitare ulteriormente le acque in Italia puntando sul malcontento generale dei cittadini, spaventati dall’aumento delle bollette e in buona parte contrari ai continui rifornimenti militari a Kiev.
Finora in questa campagna elettorale si è parlato molto poco di politica estera, con i partiti che sembrerebbero preferire dribblare argomenti spinosi come l’Ucraina e la Libia: la mancanza di chiarezza su questi temi da parte chi si candida a guidare il Paese può essere il miglior megafono alle provocazioni di Medvedev.
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