venerdì 4 marzo 2022

Tavolo tra i prefetti del Friuli-Venezia Giulia sull'accoglienza di cittadini ucraini

@ - Punto della situazione su arrivi, sistemazione, screening sanitario e coinvolgimento degli enti locali.


Sono circa 3mila le persone, quasi tutte donne e bambini, provenienti dall'Ucraina già entrate in Friuli Venezia Giulia dall'inizio della guerra che sta coinvolgendo il Paese. Tutte in possesso di documenti di identità regolari e validi per l'ingresso in Italia, la maggior parte ha dichiarato di contare sull'ospitalità di parenti o amici già residenti nel nostro Paese o in altri Stati europei. I cittadini ucraini che hanno deciso di rimanere nel territorio della regione sono circa 70, 20 dei quali sono attualmente ospitati in strutture di accoglienza loro riservate, non potendo contare su una rete familiare o amicale di sostegno. Solo 2 di queste persone hanno fatto domanda di protezione internazionale.

Questa la situazione in Friuli Venezia Giulia sul fronte della gestione dell'accoglienza delle persone in fuga dall'Ucraina in guerra, emersa dalla riunione del tavolo regionale presieduto questa mattina dal prefetto di Trieste Annunziato Vardè, con la partecipazione dei prefetti delle altre province, del vicepresidente della regione, con delega a Sanità e Protezione civile, dell'assessore regionale per le Autonomie locali e l'Immigrazione, del dirigente della IV zona della Polizia di frontiera, del presidente della sezione regionale dell'Associazione nazionale comuni italiani (Anci) e di rappresentanti dell'UNHCR, l'Agenzia ONU per i rifugiati.

Tra i punti affrontati durante l'incontro, anche l'organizzazione dello screening sanitario dei cittadini ucraini che intendono stabilirsi in regione e quello del coinvolgimento dei sindaci, ritenuto necessario in particolare per quanto riguarda l'individuazione di strutture per l’accoglienza e il raccordo delle iniziative di solidarietà del mondo del privato sociale e del volontariato. Entrambe le componenti, amministratori locali e associazioni, si confronteranno domani con il prefetto nell'ambito di un incontro dedicato al tema.

Tra gli esiti della riunione, la decisione di attivare posti di ristoro alla frontiera, organizzati dalla protezione civile regionale, presso i valichi di confine di Fernetti e Tarvisio.

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