@ - Grazie ad una serie di misure, ha rilevato la Columbia University, l’amministrazione Biden è riuscita a ridurre drasticamente la percentuale di bambini che vivono in povertà.
L’enfasi con cui a luglio il presidente USA Joe Biden ha annunciato l’obiettivo del “maggior calo annuo della povertà infantile nella storia degli Stati Uniti”, ha fatto storcere il naso a più di un commentatore.
Ma le recenti indicazioni, fornite dal “Center on Poverty & Social Policy” della Columbia University, dimostrano che il Presidente USA potrebbe aver fatto bene i calcoli.
Povertà infantile USA: le cause del calo
In condizioni normali, il tasso di povertà infantile negli USA è particolarmente elevato (16-20%) se confrontato con quello degli altri Paesi sviluppati.
In rapporto al PIL, generalmente la spesa dell’amministrazione USA destinata ai benefit per famiglie e bambini si attesta allo 0,6%, meno di un terzo rispetto al 2,1 della media Ocse.
A causa della pandemia, sono state però varate una serie di misure, tra cui:
- i salvataggi delle attività economiche;
- gli assegni distribuiti a gran parte delle famiglie;
- l’incremento dei sussidi di disoccupazione;
- l’aumento, e la corresponsione mensile, dei crediti d’imposta per i figli.
Con questi provvedimenti, il tasso di bambini che negli USA vivono in povertà è sceso drasticamente anche perché, come evidenziato dai numeri del Census Bureau, i nuovi fondi sono stati utilizzati in consumi, e non per pagare bollette o estinguere prestiti.
Percentuale di popolazione in povertà divisa per fasce di età.
Fonte: Center on Poverty & Social Policy della Columbia University
-25% in un mese, -40% in un anno
Secondo i numeri elaborati dalla Columbia University, a luglio il tasso di povertà tra i bambini statunitensi si è attestato all’11,9%, contro il 15,8% di giugno. A livello percentuale si tratta di un rosso di quasi 25 punti mentre in termini assoluti è stato rilevato un calo di 3 milioni di unità.
Nel confronto con un anno fa, quando la povertà infantile si attestava al 20,2%, è stata registrata una contrazione di oltre 40 punti percentuali (-41%).
Nel caso in cui venissero risolte le criticità tecniche che hanno impedito di distribuire i benefit ad alcune categorie di contribuenti, i ricercatori della Columbia stimano che il tasso di povertà tra i bambini USA potrebbe presto scendere sotto quota 10%, la metà rispetto ai livelli considerati normali.
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