@ - IL RACCONTO DELLA GIORNATA - Il Regno Unito pronto ad accogliere fino a 20mila persone. Il presidente Usa stanzia mezzo miliardo per i rifugiati, ma anche i dem al Senato gli chiedono conto del ritiro caotico. Il premier Uk alla Camera dei Comuni: "Giudicheremo i talebani dalle loro azioni"
L’operazione di evacuazione da Kabul, le promesse dei talebani sui diritti umani – e in particolare delle donne – tutte da vagliare, la prospettiva di un’enorme crisi umanitaria, la slavina politica che rischia ogni ora di più di travolgere il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Il destino dell’Afghanistan ha già messo in moto, da domenica – giorno della presa della capitale –, un effetto domino che investe la comunità internazionale. Anche per questo, durante la notte italiana, Biden ha sentito al telefono il premier britannico Boris Johnson concordando una riunione del G7 d’urgenza in collegamento video, che si terrà la settimana prossima. È la linea di tutti i Paesi occidentali, in fondo, come dimostrano le parole di ieri del presidente del Consiglio italiano Mario Draghi che, anzi, ha già anticipato che tutti i temi saranno sul tavolo, giocoforza, soprattutto al G20 dove sono presenti anche Paesi che già in queste ore hanno posizioni meno rigide sul disastro americano nella Repubblica islamica e meno scettiche sui talebani, come la Russia, la Cina, la Turchia.
Nel frattempo centinaia di giovani sono scesi in strada a Jalalabad, città dell’Afghanistan orientale, capoluogo della provincia di Nangarhar e ultimo grande centro urbano a cadere prima della capitale Kabul: i manifestanti hanno sventolato la bandiera afghana per le strade della città, in segno di protesta contro la decisione del nuovo regime di ammainarla dagli edifici pubblici sostituendola con quella bianca del movimento islamista. I talebani hanno sparato in aria contro i manifestanti e picchiato diversi giornalisti: il bilancio, riporta Al Jazeera citando fonti di sicurezza afghane, è di due morti e dieci feriti.
Prosegue il ponte aereo – previsto dall’operazione Aquila Omnia dei ministeri di Esteri e Difesa – per l’evacuazione dei collaboratori afghani delle strutture italiane che finora hanno lavorato in Afghanistan: 85 (familiari compresi) saranno a Fiumicino alle 16 di oggi, mentre altri 150 sono in partenza. “Grazie al nuovo metodo stabilito, ossia una cogestione con il personale militare Usa di uno dei gate di ingresso, e grazie all’eccezionale lavoro dei Carabinieri dell’Ambasciata e dei paracadutisti della Folgore arrivati ieri, siamo riusciti a far entrare in aeroporto la fondazione Veronesi al completo, Zahra Ahmadi (la sorella del ristoratore veneziano Hamed, ndr) con i familiari, una parte del personale interinale dell’ambasciata e un consistente numero di ex collaboratori della Difesa in Afghanistan”, dice all’Ansa il console italiano a Kabul Tommaso Claudi.
Da questo punto di vista il più attivo sembra il Regno Unito, che ha annunciato di voler dare ospitalità a fino a 20mila persone, di cui 5mila entro la fine dell’anno. La priorità – ha spiegato alla Bbc la segretaria agli Interni Priti Patel – sarà data alle donne, alle ragazze e alle minoranze religiose e di altro genere, i gruppi più a rischio di violazioni dei diritti umani da parte dei talebani. “Circa 10mila“, ha detto invece Johnson parlando alla Camera dei Comuni convocata in via straordinaria, sono gli ex collaboratori locali della missione occidentale in Afghanistan che si prevede di evacuare subito, nell’ambito della missione di salvataggio denominata “Arap”. Il premier ha aggiunto che il governo britannico intende giudicare le intenzioni dei talebani “dalle loro azioni, non dalle parole“, e che un eventuale riconoscimento al governo di Kabul dovrà avvenire in modo “unitario e concertato” ad opera della comunità internazionale e che “sarebbe sbagliato” concederlo “prematuramente o a livello bilaterale” da parte di singoli Paesi e governi.
CRONACA ORA PER ORA
12.15 – Ambasciata afghana in Tagikistan chiede l’arresto di Ghani – “L’ambasciata afghana in Tagikistan ha chiesto all’Interpol di arrestare Ashraf Ghani (il presidente afghano in fuga, ndr), Hamdallah Moheb e Fazal Mahmood Fazli con l’accusa di aver rubato fondi pubblici, per restituirli a Kabul. L’ambasciatore Mohammad Zahir Aghbar sostiene che la secondo Costituzione del Paese il legittimo presidente ad interim è il primo vicepresidente Amrullah Saleh”. Lo riferisce su Twitter la tv ToloNews, citando proprie fonti.
11.40 – Sánchez: “In volo il primo aereo di soccorso spagnolo” – È decollato da Dubai in direzione Kabul il primo aereo militare spagnolo incaricato di rimpatriare cittadini iberici e collaboratori locali dall’Afghanistan. Lo ha reso noto il premier Pedro Sánchez con un tweet. Stando alle ultime informazioni disponibili, un secondo aereo A400 dovrebbe già trovarsi attualmente a Dubai (è partito ieri dalla Spagna verso le 17), dove sia il primo sia il secondo aereo hanno fatto scalo, in attesa di poter partire a sua volta per Kabul. Sánchez ha aggiunto che un terzo aereo è partito stamattina da Madrid con destinazione Dubai per “collaborare nelle operazioni di rimpatrio”.
11.12 – Zanin (Emergency): “Ancora conflitti a fuoco in aeroporto” – “La situazione a Kabul è migliorata, non vediamo più conflitti a fuoco se non in aeroporto, dove anche stamattina c’è stata la repressione delle masse che cercano di prendere i voli”. Lo riferisce Alberto Zanin, coordinatore medico dell’ospedale di Emergency di Kabul, nel punto stampa organizzato dalla capitale afghana. “Ieri notte ci sono raffiche di kalashnikov nel nostro distretto, ma nel complesso la situazione è calma”, ha raccontato parlando della città. In aeroporto però “c’è grande caos, ci sono feriti d’arma da fuoco perché qualcuno sta impedendo alle persone di avvicinarsi agli aeroplani: la situazione è ancora calda – ha precisato – ma finora non abbiamo ancora ricevuto pazienti dall’aeroporto”.
10.02 – Fallisce tentativo evacuazione olandese da Kabul – Impedito un tentativo di evacuazione olandese dall’aeroporto di Kabul nella notte tra martedì e mercoledì. Lo ha riferito il ministro degli Esteri olandese, Sigrid Kaag, citato dal Guardian. Un aereo militare inviato dall’Aja è dovuto quindi ripartire vuoto. Kaag ha spiegato che gli afghani che si sarebbero dovuti imbarcare sono stati bloccati all’ingresso dello scalo dalle forze americane che hanno messo in sicurezza l’aeroporto, anche se erano in possesso della documentazione necessaria. L’aereo è rimasto sulla pista solo mezz’ora e poi è ripartito senza passeggeri. “È orribile, molti erano alle entrate dell’aeroporto con le loro famiglie”, ha commentato il ministro.
8.31 – Lo scrittore Walzer: “Giusto lasciare, ma l’hanno fatto male” – Per molti anni “ho sostenuto che la missione avrebbe dovuto essere concentrata sull’antiterrorismo, non sulla controguerriglia o la costruzione di una nazione”, ha detto il presidente Joe Biden spiegando il ritiro dall’Afghanistan. Il filosofo politico Michael Walzer, professore emerito all’Università di Princeton e autore di “Guerre giuste e ingiuste” (Laterza) definì l’Afghanistan una “guerra giusta” in risposta agli attacchi dell’11 settembre. Ma la “guerra giusta” in Afghanistan “è stata seguita da un’occupazione ignorante e inefficace”. Lo dice lo stesso Walzer in un’intervista al Corriere della Sera.
7.42 – Ponte aereo Italia: 85 verso Roma, altri 150 in partenza – Prosegue il ponte aereo per portare in Italia collaboratori afghani da Kabul. Un C130 arriverà oggi a Fiumicino con 85 a bordo tra ex collaboratori e familiari. Altri due con ulteriori 150 persone decolleranno dalla capitale afghana in giornata. “Il nostro impegno – spiega il ministro della Difesa Lorenzo Guerini – è lavorare col massimo sforzo per completare il piano di evacuazione dei collaboratori afghani, degli attivisti e di chi è esposto al pericolo”. La Difesa ha messo in campo per l’operazione Aquila Omnia, pianificata e diretta dal Comando operativo di vertice interforze, comandato dal generale Luciano Portolano, 7 aerei: 3 KC767 che si alternano tra l’area di operazione e l’Italia e 4 C130J, questi ultimi dislocati in Kuwait, da cui parte il ponte aereo per Kabul.
7.36 – Trump: “Usa mai stati così umiliati” – L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump condanna l’operato del presidente Joe Biden in Afghanistan. In un’intervista a Fox News ha detto che Biden ha umiliato gli Stati Uniti più di qualsiasi altro presidente nella storia. “È un momento terribile per il nostro Paese. Non credo che in tutti questi anni il nostro Paese sia mai stato così umiliato”.
1.43 – Cnn: “Nell’ultimo mese i Servizi Usa avevano avvertito la Casa Bianca” – Le valutazioni dell’intelligence Usa dell’ultimo mese mostravamo che i talebani stavano perseguendo la vittoria militare: lo riferisce la Cnn, citando una propria fonte. Una rivelazione che va ad aggiungersi a quelle del New York Times.
1.35 – Usa, Dem a Senato vogliono indagare sul ritiro caos – Joe Biden ora deve fare i conti anche con il proprio partito per l’uscita umiliante e caotica dall’Afghanistan. Tre commissioni del Senato guidate dai dem (Intelligence, Affari esteri e Forze armate) sono intenzionate a indagare sull’esecuzione del ritiro. “Sono deluso che l’amministrazione Biden non abbia valutato accuratamente le implicazioni di un ritiro rapido degli Usa”, ha osservato il presidente della commissione Esteri Bob Menendez. “Siamo testimoni di risultati orribili di molti anni di fallimenti politici e di intelligence”, ha aggiunto.
1.21 – Biden stanzia fino a mezzo miliardo per un fondo rifugiati – Joe Biden ha autorizzato lo stanziamento sino a 500 milioni di dollari da un fondo di emergenza per far fronte a “inattese necessità urgenti” dei rifugiati derivanti dal ritiro Usa dall’Afghanistan, compresi i cittadini che hanno aiutato gli Stati Uniti e che richiedono un visto speciale di immigrazione. Lo rende noto la Casa Bianca.
00.11 – Il Regno Unito accoglierà fino a 20mila afgani – La Gran Bretagna ha annunciato che accoglierà fino a 20mila afghani in fuga dal loro Paese con permessi di soggiorno a tempo indeterminato. L’annuncio è stato fatto dal ministero dell’Interno, alla vigilia di una sessione d’emergenza del Parlamento in programma mercoledì sulla situazione in Afghanistan. Il programma prevede l’accoglienza di 5.000 persone quest’anno, da elevare nel tempo a 20.000. La priorità verrà data a quelli ritenuti maggiormente a rischio, compresi donne, bambini e coloro che potrebbero essere presi di mira dalla persecuzioni dei Talebani.
23.30 – Biden e Johnson: “G7 d’urgenza sull’Afghanistan” – Il presidente Usa Joe Biden ha parlato con il premier britannico Boris Johnson della situazione in Afghanistan e ha concordato con lui di tenere un summit virtuale dei leader del G7 la prossima settimana per discutere una strategia e un approccio comuni. Lo rende noto la Casa Bianca. I due leader, si legge in una nota della Casa Bianca, “hanno discusso la necessità di continuare uno stretto coordinamento tra gli alleati e i partner sulla politica da proseguire in Afghanistan, compresi i modi con cui la comunità globale può fornire ulteriore assistenza umanitaria e sostegno ai rifugiati e ad altri afghani vulnerabili”.
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