mercoledì 16 giugno 2021

Biden può ricevere la comunione? Le regole del diritto canonico (e le parole del Papa)

@ - La Conferenza dei vescovi Usa medita di vietare l'Eucarestia a chi (come Biden) è favorevole alle leggi sull'aborto; il Vaticano si è già detto contrario. Ma quali sono le regole della Chiesa? E cosa ha detto Francesco, sul tema?


«Quando riceviamo l’Eucaristia, Gesù fa lo stesso con noi: ci conosce, sa che siamo peccatori e sbagliamo tanto, ma non rinuncia a unire la sua vita alla nostra. Sa che ne abbiamo bisogno, perché l’Eucaristia non è il premio dei santi, ma il Pane dei peccatori. Per questo ci esorta: “Non abbiate paura! Prendete e mangiate”». Papa Francesco ne ha parlato da ultimo all’Angelus del 6 giugno. Non ha fatto nomi: ma non ce n’era bisogno.

Mercoledì si riunisce (online) l’assemblea dei vescovi americani e da mesi i vertici conservatori della Conferenza episcopale, guidata dall’arcivescovo di Los Angeles José Horacio Gómez, meditano di approvare un documento «sulla dignità di ricevere la comunione» per impedire ai politici cattolici favorevoli alle leggi sull’aborto di ricevere l’Eucarestia.

Non sarebbe una scelta neutra, soprattutto perché, in quella categoriapolitici cattolici favorevoli alle leggi sull'abortorientra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. In particolare Biden — secondo presidente cattolico negli Usa dopo John Fitzgerald Kennedy — è personalmente contrario all’aborto ma sostiene le leggi a favore della libertà di scelta.

Il Vaticano ha già espresso chiaramente la sua contrarietà a un documento come quello che la Conferenza episcopale statunitense ipotizza di approvare: all’inizio di maggio, il cardinale Luis Ladaria, prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, ha inviato una lettera alla stessa Conferenza episcopale per chiarire che «sarebbe fuorviante se si desse l’impressione che l’aborto e l’eutanasia da soli costituiscano le uniche gravi questioni della dottrina morale e sociale cattolica che richiedono il massimo livello di responsabilità da parte dei cattolici».

Ma cosa dice la Chiesa rispetto alla comunione?

Le regole della Chiesa sulla comunione
Le regole generali sono stabilite nel canoni 912 e 915 del codice di Diritto canonico. Come principio, «ogni battezzato, il quale non ne abbia la proibizione dal diritto, può e deve essere ammesso alla sacra comunione».

Non sono invece ammessi «gli scomunicati e gli interdetti, dopo l’irrogazione o la dichiarazione della pena» e coloro che «ostinatamente perseverano in peccato grave manifesto». Formulazione, quest’ultima, abbastanza elastica da consentire interpretazioni differenti nel corso del tempo.

La comunione a divorziati e risposati
Il caso più noto è quello dei divorziati e risposati, che sono stati esclusi in assoluto dalla comunione fino all’Esortazione apostolica Amoris Laetitia, nella quale Francesco tirava le somme dei due Sinodi sulla famiglia riuniti nel 2014 e 2015 e apriva alla valutazione nei singoli casi concreti: «Si tratta di integrare tutti, si deve aiutare ciascuno a trovare il proprio modo di partecipare alla comunità ecclesiale, perché si senta oggetto di una misericordia “immeritata, incondizionata e gratuita”. Nessuno può essere condannato per sempre, perché questa non è la logica del Vangelo! Non mi riferisco solo ai divorziati che vivono una nuova unione, ma a tutti, in qualunque situazione si trovino».

Le parole di Ratzinger
Nel caso dell’Eucaristia, i vescovi conservatori americani e la destra cattolica amano evocare una «nota riservata» inviata nel 2004 dall’allora cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, quando si discuteva della stessa cosa rispetto al candidato democratico alla casa Bianca John Kerry: aborto e eutanasia sono «peccati gravi» e un vescovo dovrebbe incontrare chi vota e sostiene «leggi permissive» per informarlo che «non si deve presentare per la santa Comunione fino a che non avrà posto termine all’oggettiva situazione di peccato, e avvertirlo che altrimenti gli sarà negata l’eucaristia». Allora, comunque, la conferenza episcopale americana decise diversamente e affidò la decisione ad ogni singolo vescovo nella sua diocesi.

Le parole di Francesco
Ma, appunto, il magistero della Chiesa cambia e si evolve nel tempo. Da sempre Francesco insiste sul fatto che la comunione non è un «premio» per i perfetti, che non esistono, ma una «medicina» per i peccatori, cioè tutti. Del resto lo ha detto di se stesso fin dall’inizio: «Chi sono? Sono un peccatore al quale il Signore ha guardato». A messa tutti i fedeli riconoscono, anzitutto, la propria indegnità: «O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa…».

Ma c’è di più. Il Papa non accetta che si faccia un uso politico dell’Eucaristia. Nella lettera del cardinale Ladaria, c’è un passaggio che smaschera le intenzioni strumentali. Perché parlare solo dei politici? «Ogni affermazione della conferenza episcopale relativa ai leader politici cattolici dovrebbe essere contestualizzata nella più ampia cornice della dignità di ricevere la comunione da parte di tutti i fedeli, anziché da parte di una sola categoria di politici».

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