@ - Il 1° gennaio è entrato ufficialmente in vigore l’AfCTA, il più vasto accordo commerciale di libero scambio al mondo. Gli effetti dall’intesa per il continente africano secondo Banca Mondiale.
Il 1° gennaio 2021 ha preso ufficialmente il via AfCTA, ovvero l’intesa di libero scambio all’interno del continente africano. L’African Continental Free Trade Area con 54 nazioni, 1,2 miliardi di persone coinvolte e una spesa da parte di consumatori e imprese da 6,7 trilioni di dollari entro il 2030, rappresenta il più vasto accordo commerciale al mondo.
Il trattato era stato siglato a Niamey, capitale del Niger, nel luglio 2019 da tutti gli Stati dell’Africa, a eccezione della sola Eritrea, e doveva entrare in vigore la scorsa estate. A causa della pandemia da coronavirus la sua partenza è stata però rinviata all’inizio del 2021.
Secondo un rapporto pubblicato da Banca Mondiale, si tratta di una svolta epocale che porterà effetti benefici a tutti i Paesi appartenenti all’Unione africana, aumentando notevolmente gli scambi commerciali già nei primi due anni e contribuendo in maniera decisiva nella lotta alla povertà.
L’AfCTA, come rivelato dal documento dell’istituzione internazionale, porterà il commercio interno tra i Paesi africani al +52%, riuscendo a togliere circa 30 milioni di persone da una condizione di povertà estrema e altre 68 milioni da una situazione di povertà moderata.
Il reddito globale del continente potrà contare su una crescita del 7% entro il 2035, con un aumento stimato di 450 miliardi di dollari. Sono previsti effetti positivi anche per il resto del mondo, con 76 miliardi di dollari a beneficio del PIL internazionale.
Al tempo stesso, l’intesa di libero scambio supporterà un incremento dei livelli salariali del 10,5% per le donne e del 9,9% degli uomini, oltre a una maggiorazione sulle buste paga del 10,3% per i lavoratori non qualificati e 9,8% per i lavoratori qualificati.
In questo lasso di tempo è attesa un’importante espansione della produzione in Africa per un valore complessivo di 212 miliardi di dollari, ripartito in 147 miliardi in servizi, 56 miliardi nel settore della manifattura e 17 miliardi di dollari nell’ambito delle materie prime.
Le previsioni di Banca Mondiale
Per i dirigenti della Banca Mondiale, non sarà sufficiente eliminare esclusivamente le tariffe e i dazi tra le diverse nazioni, una misura che porterebbe a un aumento solo dello 0,2% del reddito complessivo.
Gli stessi governi dovranno quindi mettere in campo un mix di azioni per ridurre la burocrazia, semplificare le procedure doganali e agganciarsi alle supply chain internazionali.
L’African Continental Free Trade Area sarà fondamentale per una ripresa dopo la crisi pandemica da Covid-19 che ha portato nel 2020 una perdita di 79 miliardi di dollari in questa area economica.
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