@ - Stupore tra i seguaci della guida spirituale del buddhismo tibetano. Secondo la parola del Dalai Lama le reincarnazioni sono finite: "Erano un retaggio feudale".
Il Dalai Lama, la guida spirituale del buddismo tibetano ha lasciato attoniti i seguaci giunti dal Bhutan, e dal resto del mondo, quando in un discorso di oltre due ore tenuto in India ha "demolito" idealmente il concetto di "reincarnazione", affermando che il mito secolare è sempre stato frutto di un un retaggio dai caratteri "feudali" che è giunto al suo termine.
Lo scorso 25 ottobre il XIV Dalai Lama ha rivelato durante un incontro che l'intero sistema tibetano si è basato per secoli su un retaggio feudale dominato dai così detti "tulku", o reincarnati, tra i quali molti, per giunta, non si sarebbero sempre dimostrati all'altezza del loro compito. Per alcuni di essi il Dalai Lama avrebbe addirittura provato "vergogna", e per tale motivo il sistema deve essere "cambiato". Così viene demolita l'immagine di una tradizione che perdura dal 1578. Il Dalai Lama, ha affermato che: "È giunto il tempo di tornare al sistema del buddista indiano", all'interno del quale non è mai esistito il titolo di Lama” e decretano che con lui: “L’istituzione del Dalai Lama, con orgoglio, volontariamente, si è conclusa”. Tale decisione, potrebbe essere ispirata da motivazioni di carattere più politico, che religioso, legate alla Cina e alla sue mire sulla religione tibetana.
Già in passato la guida spirituale del buddismo tibetano aveva dichiarato: "Tutte le istituzioni religiose, tra cui il Dalai Lama, si sono sviluppate in circostanze feudali, corrotte da sistemi gerarchici, e hanno cominciato a discriminare tra uomini e donne; sono giunti a compromessi culturali con leggi simili alla Sharia e al sistema delle caste. Pertanto (con me), l' istituzione del Dalai Lama, con orgoglio, volontariamente, si è conclusa".
Il medesimo messaggio era leggibile nel suo pre-testamento del 2011, dove scrisse: "Man mano che l' era degenerata progredisce - sempre più reincarnazioni di alti lama vengono riconosciute, alcuni per motivi politici" e "con mezzi inappropriati e discutibili". "All' età di circa novant'anni - continuava il Dalai Lama in una altro tratto del suo testamento - consulterò gli alti lama delle tradizioni buddiste tibetane, la nostra gente e altre persone che seguono il buddismo tibetano e rivaluterò se l' istituzione del Dalai Lama debba continuare o meno". Il Dalai ha in ogni caso chiarito che la decisione risolutiva per ogni candidato al suo posto di guida spirituale del buddismo sarà comunque presa tramite il parere della divinità femminile Palden Lhamo.
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