domenica 9 giugno 2019

Così sono diminuiti i cattolici italiani durante l'era Bergoglio

@ - Nel corso dell'ultimo quinquennio, i cattolici italiani sono diminuiti del 7.4%. Il sondaggio choc che racconta la crisi di fede nell'era Bergoglio.
Può essere una mera coincidenza, ma più o meno da quando Jorge Mario Bergoglio è stato eletto al soglio di Pietro i cattolici, tra le persone che risiedono in Italia, risultano essere in diminuzione.
Questo, almeno, è deducibile da quanto fatto registrare da un sondaggio dell'istituto Doxa. I numeri sono eloquenti: il segno meno, rispetto all'ultimo quinquennio, va posto accanto al 7.45. L'ex arcivescovo di Buenos Aires è stato scelto in Conclave sei anni e mezzo fa. Non è detto che le motivazioni alla base di questa discesa numerica dipendano dalla pastorale del Santo Padre.
Il calo può dipendere, per esempio, dalla secolarizzazione imperante in tutto il Vecchio continente, dalla diffusione del relativismo valoriale, dalla crisi delle vocazioni, dal laicismo, dallo svutamento dei seminari e da tutti quei fattori che, secondo il punto di vista che Joseph Ratzinger espresse nel lontano 1968, avrebbero contribuito a relegare la Chiesa cattolica e i fedeli in una posizione minoritaria. Poi c'è pure chi ritiene - come il cosiddetto "fronte tradizionale" - che papa Bergoglio, spostando il baricentro del cattolicesimo nelle periferie del mondo e centrando la sua azione sui temi dei migranti e dei fenomeni migratori, abbia smesso di soddisfare una serie di bisogni identitari, che sono proprio dell'Occidente cristiano-cattolico. Il trend, che avevamo riportato già due anni fa, è stato confermato: i cattolici italiani sembrano destinati a divenire, per dirla sempre con Benedetto XVI, una "minoranza creativa" chiamata a incidere sulla realtà, partendo da una posizione diversa rispetto al recente passato.

Uno degli aspetti più interessanti della rilevazione, che è stata commissionata dall'Uaar e che è approfondibile su questo blog, riguarda, per inverso, l'ascesa delle istanze ateiste: più 3.8%. Non siamo ancora ai livelli dell'Olanda, per cui il cardinale Willem Jacobus Eijk ha previsto che, da qui al 2020, scompariranno tutte le parrocchie tranne una ventina, ma un cambiamento epocale rimane indubbio. Specie se a questa statistica applichiamo un'interpretazione prospettica.
Come sarebbe il Belpaese se nel corso del prossimo quinquennio la Chiesa cattolica dovesse perdere un altro 7.4% di fedeli? Davvero difficile rispondere.

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