giovedì 17 gennaio 2019

Colombia, autobomba all’Accademia di polizia di Bogotà: 9 morti, oltre 40 feriti

L’auto sarebbe entrata nel cortile della scuola General Santander nel sud della capitale, sfondando le barriere. L’autista ha travolto un agente e schiantato il veicolo contro l’ingresso di un edificio. Era dal 2006 che nel Paese non accadeva un episodio di questa gravità.

Un’autobomba è esplosa all’Accademia di polizia di Bogotà. Il ministero della Difesa parla di almeno nove morti, tutti agenti di polizia, e 41 feriti. Sta prendendo forza l’ipotesi che sia stato un kamikaze l’autore di quello che le autorità hanno già definito un “attentato“. L’auto infatti sarebbe entrata “all’improvviso” nel cortile della scuola, sfondando le barriere, dopo che un cane addestrato aveva fiutato la presenza di esplosivo a bordo. L’autista ha accelerato bruscamente, travolgendo un agente e schiantando il veicolo, che è esploso, contro l’ingresso di un edificio interno del compound.

La bomba è esplosa alla General Santander Police School nel sud della capitale. Le immagini sui social media mostrano i resti di un veicolo in fiamme nell’area di parcheggio della scuola di polizia, con a fianco i resti di un cadavere. L’esplosione ha innescato un incendio e mandato in frantumi le finestre degli edifici vicini. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco e varie ambulanze, mentre le forze dell’ordine hanno isolato la zona. Fonti dell’intelligence colombiana hanno ipotizzato che l’attentatore si proponesse di parcheggiare il furgone e farlo poi esplodere con un comando a distanza. Ma, di fronte all’intervento dell’unità cinofila, ha dovuto modificare il suo piano.

Con un messaggio sul loro account Twitter ufficiale, le Forze armate colombiane “condannano l’attacco terroristico di cui è stata vittima la polizia colombiana. Esprimiamo solidarietà e mettiamo a disposizione tutte le nostre capacità per trovare i responsabili di questo atto atroce“. Intanto il presidente Iván Duque e il ministro della Difesa, Guillermo Botero, che si trovavano a Quibdó, nel dipartimento del Chocó, dove doveva tenersi un Consiglio di sicurezza che è stato cancellato, hanno fatto ritorno a Bogotà. “La Colombia si rattrista ma non si piegadavanti alla violenza”, ha scritto il capo dello Stato su Twitter.

Era dal 2006 che in Colombia non si assisteva a un episodio di questa gravità. Al momento, l’attacco non è stato rivendicato, né ci sono indicazioni sui possibili autori. Il precedente presidente, Juan Manuel Santos, nel 2016 ha firmato uno storico accordo di pace con i guerriglieri delle Farc, mentre rimane attivoL’Esercito di liberazione nazionale, altra organizzazione guerrigliera.

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