venerdì 30 novembre 2018

Convegno. Bassetti: cattolici in politica per un'Europa solidale e non xenofoba

L'intervento del Presidente della Cei al convegno organizzato da Acli, Azione Cattolica, Comunità di Sant'Egidio, Cisl, Confcooperative, Fuci e Istituto Sturzo.

«L'impegno dei cattolici in politica è fondamentale del loro essere cristiani. Diceva Giorgio La Pira che la politica è esercizio di carità e santità. Il primo impegno che il cattolico ha nei confronti della società è la politica con la P maiuscola». Lo ha detto il cardinal Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, a margine del convegno «La nostra Europa», organizzato da Acli, Azione Cattolica, Comunità di Sant'Egidio, Cisl, Confcooperative, Fuci e Istituto Sturzo al palazzo della Cooperazione di Roma.

«L'Italia ha un bisogno forte dell'Europa e l'Europa ha una necessità vitale dell'Italia. Non credo che nessuno ci guadagnerebbe da un ipotetico distacco», ha poi affermato nel suo intervento il cardinale, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve. «Oggi, di fronte, allo spostamento del baricentro del mondo sempre più lontano dal vecchio continente - ha aggiunto - è assolutamente necessario rilanciare un progetto europeo in cui l'Italia possa svolgere un ruolo da attore protagonista». Ma rilanciare. ha precisato, «significa anche rivedere, migliorare, riformare: non distruggere. Si può, ha osservato, «discutere sulle modalità politiche di stare assieme, ma l'Europa e l'Italia hanno un cammino comune millenario che preesiste al processo di unità politica degli ultimi decenni».

Secondo il presidente della Cei, «ciò che serve non è la divisione o la frammentazione, ma l'unità; serve non meno Europa, ma al contrario più Europa». Ma un'Europa, ha aggiunto, che sia «popolare, sussidiaria e solidale, attenta ai bisogni dei cittadini e rispettosa delle culture, delle fedi e delle identità. Un'Europa autenticamente politica e non solo economica». Ecco allora che è necessario sviluppare «una nuova sensibilità». Il cardinale Bassetti a questo punto ha messo in guardia sulla pericolosa deriva del sovranismo e del razzismo: «Non possiamo permettere che un vento grigio di paura, rancore e xenofobia soffi sulla nostra cara Europa». L'arcivescovo di Perugia-Città della Pieve ha quindi esortato «a non avere paura, perché chi ha paura non ha futuro».

Il presidente della Cei ha ribadito che sul «delicatissimo tema» della gestione dei flussi migratori «serve un'azione coordinata a livello internazionale. Se vincono i singoli egoismi nazionali non c'è Europa che tenga e l'innalzamento dei muri è da un lato il triste epilogo di chi non sa dare una risposta e quindi preferisce chiudere gli occhi; e dall'altro lato, è un tragico avvertimento per quello che potrebbe accadere in futuro». Bassetti ha dunque ricordato l'urgenza di «coniugare carità e responsabilità», di «essere prudenti senza correre il rischio di alimentare le paure o, ancor peggio, di lasciar scoppiare una "guerra tra poveri" nelle periferie delle nostre città». Servono «idee e progetti, serve la grande politica quella con la "P" maiuscola a cui faceva riferimento La Pira», ha aggiunto il presidente della Cei. «Abbiamo bisogno - ha scandito - di un'Europa unita, pacificata e solidale, che non speculi sui conflitti sociali e sulle divisioni politiche, che non pratichi l'incultura della paura e della xenofobia, ma che costruisca, con animo puro, la cultura della solidarietà per un nuovo sviluppo della promozione umana».

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