domenica 4 marzo 2018

Germania, referendum Spd: sì alla Grande Coalizione - Corriere.it

Germania, referendum Spd: sì alla Grande Coalizione - Corriere.it: "La Spd ha detto sì alla Grosse Koalition. Angela Merkel sarà cancelliera per la quarta volta. La Germania avrà un governo stabile sei mesi dopo le elezioni. E l’Europa può sentirsi sollevata dalla riconquistata stabilità del più importante Paese dell’Unione.

Il tesoriere del partito, Dietmar Nietan, ha annunciato pochi minuti fa l’esito del referendum interno fra gli oltre 463 mila tesserati alla socialdemocrazia, al termine di una conta dei voti per posta andata avanti per tutta la notte. I voti validi espressi sono stati oltre 363 mila, pari al 78,3 % degli aventi diritto. I sì all’alleanza di governo con la Cdu-Csu sono stati 363.494, il 66 per cento. E’ un consenso inferiore a quello dell’analoga consultazione di quattro anni fa, quando i sì furono oltre il 76%, ma nelle condizioni attuali è una solida maggioranza, perfino superiore alle attese. I no all’accordo sono stati poco più di 239 mila, pari al 33,9%. Gli applausi di Angela Merkel non si sono fatte attendere: «Mi congratulo con l’Spd per questo risultato chiaro, e sono lieta di una nuova collaborazione per il benessere del nostro Paese» è il messaggio a suo nome reso noto dalla Cdu via Twitter.

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«Adesso abbiamo chiarezza», ha detto il presidente provvisorio del partito Olaf Scholz, dopo l’annuncio, parlando di «una decisione difficile». Secondo Scholz il partito «è cresciuto insieme nell’appassionato dibattito» se aderire o meno alla Grosse Koalition e proprio questo darà alla Spd «la forza per cominciare sia l’azione di governo, che il processo di rinnovamento interno, già avviato nelle ultime settimane». Oggi pomeriggio, la direzione del partito si riunirà in clausura, per discutere come proseguire il lavoro per un nuovo programma del partito.

La strada ora è libera per un nuovo governo, che probabilmente vedrà la luce il 14 marzo, con l’elezione a cancelliera, da parte del Bundestag, di Angela Merkel. Poi ci sarà la nomina dei ministri. Quelli della Cdu sono già stati designati: Peter Altmeier all’Economia, Julia Kloeckner all’Agricoltura, Jens Spahn alla Sanità, Ursula von der Leyen alla Difesa, Anja Karliczek all’Istruzione e Ricerca. tre ministri della Csu bavarese saranno annunciati domani.

Scholz ha confermato che i nomi dei ministri socialdemocratici saranno resi noti solo nei prossimi giorni. Ma proprio lui è probabilmente uno di quelli più sicuri, destinato al potente ministro delle Finanze, strappato alla Cdu nella lunga trattativa di governo. C’è invece grande incertezza sul nome del ministro degli Esteri dopo il ritiro di Martin Schulz: difficile ma non del tutto escluso, a causa delle polemiche aperte avute con il nuovo gruppo dirigente nelle scorse settimane, che venga confermato quello uscente ed ex capo della Spd, Siegmar Gabriel, ancorché sia il politico più popolare del Paese. Se Gabriel non dovesse essere riproposto, non ci sono al momento candidati in pole position per l’Auswaertigesamt, quindi il nome sarà a sorpresa.

La Spd esce dalla vicenda esausta, ma un po’ rinfrancata. Il problema esistenziale rimane: in calo nei sondaggi, dove viene data tra il 16 e il 18 per cento, la socialdemocrazia vede in pericolo la sua natura di Volkspartei, un partito popolare in grado di tenere insieme pezzi diversi della società. E soprattutto appare in grave ritardo di fronte alle nuove questioni sociali che segnano la Germania; la povertà, la permanente divisione Est-Ovest, la scomparsa dei posti di lavoro nell’industria in conseguenza della digitalizzazione, l’immigrazione. Il programma di governo della Grosse Koalition porta una chiara impronta socialdemocratica, ma ancora una volta il rischio è che alla fine, ammesso che venga attuato, tutto venga ascritto al credito di Angela Merkel."


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