mercoledì 14 marzo 2018

Elezioni in Pennsylvania, nuovo schiaffo a Trump: il candidato democratico vince di misura ma si ricontano i voti - Repubblica.it

Elezioni in Pennsylvania, nuovo schiaffo a Trump: il candidato democratico vince di misura ma si ricontano i voti - Repubblica.it: "PITTSBURGH. Un suspense degno di un’elezione presidenziale, un conteggio di voti che si prolunga nella notte, il risultato appeso a poche centinaia di voti, con il controllo a mano sulle schede inviate per corrispondenza. L’America ha seguito col fiato sospeso un’elezione che in altri tempi sarebbe passata quasi inosservata e che oggi è un test di portata nazionale. La maggioranza degli americani sono andati a letto quando il candidato democratico era in leggerissimo vantaggio ma senza sapere con certezza a chi andrà quel seggio di deputato vacante, in gioco in questo collegio della Pennsylvania occidentale che include la periferia di Pittsburgh: la capitale dell’acciaio, al centro dell’attenzione anche per la guerra dei dazi lanciata una settimana fa da Donald Trump. E solo quando in Italia erano le 5.30, finito lo spoglio delle schede nei 579 distretti dello Stato, si è affermata la vittoria del democratico Conor Lamb, sia pure per appena 579 voti, una percentuale superiore a quella raggiunta dal repubblicano Rick Saccone di soli 0,3%. Una vittoria di misura che però i repubblicani non hanno ancora concesso: mentre si ricontano le schede una ad una.

Ed è proprio un test su Trump, quello che molti vogliono leggere in questa sfida tra il repubblicano Rick Saccone e il democratico Conor Lamb. La vittoria di Lamb, anche se così di stretta misura, è di per sé un risultato clamoroso e denso di implicazioni: nel novembre 2016 in questa stessa circoscrizione Donald Trump aveva stravinto su Hillary Clinton, infliggendole un distacco di quasi venti punti percentuali.

In questo risultato i democratici vogliono vedere la conferma che il partito del preesidente sta franando anche nelle zone dove era più forte. Dunque il test della Pennsylvania sarebbe di buon augurio per l’elezione legislativa generale che si terrà a novembre: il mid-term, che a metà del mandato presidenziale rinnoverà tutta la Camera dei deputati, un terzo del Senato, e molti governatori. (Oggi i repubblicani hanno la maggioranza nei due rami del Congresso). Altri test locali negli ultimi mesi hanno dato lo stesso verdetto: in Alabama, Virginia e New Jersey hanno vinto i democratici.

Si fa più concreta per l’opposizione la speranza che a novembre possa riconquistare la maggioranza in almeno uno dei due rami del Congresso, il che toglierebbe molta libertà di manovra al presidente.

Il test della Pennsylvania però contiene altri messaggi contraddittori. I fan di Trump fanno notare che il repubblicano Saccone nei sondaggi era dato molto indietro fino a poche settimane fa, cioè fino a quando Trump ha annunciato i dazi sulle importazioni di acciaio dall’estero e ha fatto un comizio in Pennsylvania: a riprova che il presidente è ancora in grado di recuperare voti.

In seno al partito democratico poi la buona performance di Lamb rilancia un aspro scontro sulla strategia giusta per conquistare il consenso degli elettori. Lamb è un ex militare, un moderato, un uomo d’ordine. Ha abbracciato con entusiasmo i dazi di Trump. E’ fiero possessore di un fucile, e difende il diritto a comprare e possedere armi. Se davvero lui rappresenta il profilo giusto per rinsaldare un rapporto con la classe operaia bianca del Midwest e degli Stati industriali – decisivi nel portare Trump alla Casa Bianca – è tuttavia molto indigesto per la sinistra radicale che domina nelle due coste, in serbatoi tradizionali di voti progressisti come la California e New York.

Il
“caso Pennsylvania” quindi può rendere ancora più aspra la lotta per il controllo dell’anima del partito, e per il rinnovamento della classe dirigente in vista delle prossime sfide: novembre 2018 e naturalmente la corsa alla Casa Bianca nel 2020. "

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