venerdì 20 marzo 2015

Il «complice»: noi musulmani, non jihadisti - Corriere.it

Il «complice»: noi musulmani, non jihadisti - Corriere.it: "La paura di ritrovarsi il terrorista sotto casa, a volte, gioca davvero brutti scherzi. E capita di dimenticare che fine hanno fatto i presunti jihadisti rimpatriati. Resim Kastrati, kosovaro residente a Pozzaglio (Cremona) espulso a gennaio con l’accusa di aver «abbracciato l’ideologia jihadista ed essersi inserito in un contesto relazionale di persone che condividono la sua stessa ideologia» e indicato come complice della rete terrorista di Ahmed Riaz, racconta il suo punto di vista dalla Germania, dove non potrebbe stare e dove attende di chiedere asilo politico e di ricorrere contro un’espulsione secondo lui ingiusta.
«Ho conosciuto Ahmed al Centro Islamico di Brescia, ci siamo visti due volte - spiega Resim dal Baden-Wurttemberg -, non so se era un fanatico ma questa storia delle espulsioni è davvero esagerata. Io sono stato sbattuto fuori dall’Italia per delle frasi su Maometto e mi hanno dato del terrorista dicendo che sarei partito per la guerra. Non ne ho alcuna intenzione e vincerò il ricorso». Come Ahmed e migliaia di altri, Resim non è propriamente un moderato, ma in rete si trovano migliaia di nuovi italiani decisamente più radicali e i suoi interventi si limitano all’adorazione di Allah: firmare un foglio è facile, ma controllare se poi la legge viene rispettata non lo è altrettanto. «Dicono di combattere il terrorismo ma espellendo per frasi piccanti finiranno solo per allontanare persone che non c’entrano nulla - continua -, io non sono un terrorista ma un semplice musulmano». La frase incriminata? «Oh profeta di Dio ti amo più della mia vita per te perdiamo anche la vita la verità è che tutti gli islamici amano Maometto, non significava certo che volevo diventare jihadista...». "


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