venerdì 27 marzo 2015

Ebrei, cristiani e musulmani insieme contro i fondamentalismi Radio Vaticana

Ebrei, cristiani e musulmani insieme contro i fondamentalismi Radio Vaticana: "Il ruolo del dialogo interreligioso contro la crescita del fondamentalismo è stato al centro della Conferenza che ha riunito cristiani, ebrei, musulmani, ieri pomeriggio al Parlamento Europeo. Su iniziativa del vice presidente Antonio Tajani, sono intervenuti esponenti della Conferenza delle Chiese europee (protestanti, anglicane, ortodosse e vetero-cattoliche - Cec), della Commissione degli Episcopati cattolici della Comunità Europea (Comece), della Conferenza dei Rabbini europei, della Conferenza degli Imam di Francia, della Comunione anglicana. L'ha seguita per noi la nostra inviata a Bruxelles Fausta Speranza:
Di fronte alla crescita del radicalismo e alle atrocità commesse in nome del fondamentalismo religioso fuori e dentro l'Europa, è fondamentale che tutte le persone di fede, che rifiutano intolleranza e violenza, si ritrovino in una casa comune. Questo il messaggio condiviso da tutti gli esponenti religiosi presenti che – proprio tutti – affermano di ritrovarsi nel valore della tolleranza e del rispetto della dignità umana, alla base della Costruzione europea. L'Imam Hassen Chalghoumi, presidente degli Imam di Francia, sottolinea che non è la religione dell'Islam a ispirare violenza ma purtroppo quello che in tanti, in particolare attraverso il web, sostengono è un messaggio che strumentalizza la religione. Ai nostri microfoni sottolinea così l'importanza di un incontro come questo per rilanciare la speranza:
“Ce n'est pas seulment important c'est crucial...
Non è solo importante, ma è cruciale. La speranza è importante! Nel momento in cui le barbarie cercano di separarci, di creare la tensione, la paura e il terrore in nome della religione, in nome di Dio, l’Unione Europea ha voluto riunire tutte le confessioni: ebrei, musulmani, cristiani. Tutti coloro che credono ai valori: penso che questo sia importante. Questa immagine è più forte di quella dell’Is, un’immagine che lo Stato islamico cerca di distruggere. Questo incontro vuole essere anche un omaggio a tutte le vittime, una preghiera affinché la vita umana non venga banalizzata soprattutto per i cristiani d’Oriente … Io ho un pensiero forte per i cristiani di Oriente: tutti quei massacri, quelle distruzioni in Siria, in Iraq e da altre parti.  E’ un pensiero di solidarietà per dire: noi siamo tutti insieme, resistiamo a questa minoranza, perché  la pace e l’amore devono regnare”.
Non è solo  importante, è cruciale, dice l'Imam, chiedendo e offrendo collaborazione per la formazione dei giovani europei perché abbiano un futuro e non siano attratti dal radicalismo. Il rabbino Riccardo di Segni spiega:
R. - É un momento in cui i timori in realtà sono per tutti. I terroristi che attaccano – e lo abbiamo visto – prendono di mira vari obiettivi e poi per segnare la loro presenza, attaccano anche luoghi ebraici come sinagoghe o negozi alimentari. Quindi la nostra preoccupazione è antica; noi viviamo blindati da anni  - se non da decenni – nelle nostre istituzioni. Questo è il momento in cui c’è una crescita di attenzione e di allarme che coinvolge tuttala società. La situazione è quindi molto complessa. Per quanto riguarda i rischi che affrontano le comunità ebraiche nello specifico, purtroppo la situazione non è nuova; ci trovavamo in queste situazioni già da parecchio tempo e fatti di attacchi anche sanguinosi contro le istituzioni ebraiche – come la scuola di Tolosa  l’anno scorso – esistevano già prima di questa ondata di carattere più generale.
D. – L’importanza di incontri come questi:  musulmani, ebrei, cristiani insieme nel cuore delle istituzioni europee ….
R. – Sono importanti sia dal punto di vista simbolico che sostanziale; non sono mere cerimonie, ma occasioni di incontro in cui si parla tra di noi e al pubblico, e si dimostra che l’immagine violenta che viene trasmessa dai media come immagine che rappresenta le religioni è sostanzialmente falsata e non bisogna cedere alla tentazione dell’espressione della violenza quando la situazione è differente.
Condivisa, dunque, la consapevolezza della gravità del momento, in qualche modo si avverte che condivisa è anche la speranza di una risposta forte comune .L'incontro promosso dall'Europarlamento rappresenta un appello alle religioni? Padre Patrick Daly, Segretario generale della Comece:
R. – Mi auguro di sì, perché viene riconosciuto che le religioni, e la voce della Chiesa cattolica in particolare ha un valore unico, un carattere spe"
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