Curia, bozza di Riforma in fieri: "Una bozza di riforma della Pastor Bonus, la Costituzione apostolica con cui Giovanni Paolo II nel 1988 ha riformato la Curia, è in corso di preparazione. Al momento attuale il testo comprende 185 articoli, suddivisi in 66 pagine; ma il cantiere è ancora aperto, e di conseguenza il risultato finale potrà essere diverso dalla fotografia attuale. C’è molta discrezione, intorno a questa bozza; tanto che non è stata distribuita ai cardinali che nei prossimi giorni parteciperanno alla riunione in cui si discuterà di riforma della Curia. E si ignora se verrà presentata, o discussa, durante i due giorni di riunione. I porporati hanno invece ricevuto – il 5 febbraio – un fascicolo contenente il testo che mons. Marcello Semeraro, il segretario della Commissione dei “Nove”, (gli otto cardinali designati da papa Francesco più il Segretario di Stato Parolin) leggerà in apertura di riunione. Una relazione che tiene conto di quanto già detto nelle riunioni precedenti, e che fotografa lo stato della questione. Che dovrebbe prevedere quello che da tempo si sapeva: e cioè la sostanziale scomparsa dei “Pontifici Consigli”. Un dicastero per i laici comprenderà anche la famiglia; e invece l’attuale “Giustizia e Pace” diventerà il polo aggregante di altri organismi, come “Cor Unum”, gli operatori sanitari, i migranti e la vita. Fino a questo momento, nelle varie riunioni interdicasteriali e di cardinali che hanno accompagnato i lavori non sembra sia mai stato posto il problema di un eventuale riforma della Segreteria di Stato. Quando la questione della Curia fu posta, subito dopo l’elezione di Papa Francesco, erano circolate diverse ipotesi, fra cui uno smembramento della Segreteria di Stato nelle due sezioni attuali, e la creazione di un “moderator”.
Erano ipotesi legate al desiderio espresso da diversi cardinali di vedere ridotto il potere della Segreteria stessa, che negli ultimi anni di vita di Giovanni Paolo II e durante il regno di Benedetto XVI sembrava aver assunto un potere eccessivo. Fra l’altro l’allora Segretario di Stato Bertone non era stato incluso nel gruppo degli “otto” cardinali di tutto il mondo destinati a rinnovare la Curia. "
Erano ipotesi legate al desiderio espresso da diversi cardinali di vedere ridotto il potere della Segreteria stessa, che negli ultimi anni di vita di Giovanni Paolo II e durante il regno di Benedetto XVI sembrava aver assunto un potere eccessivo. Fra l’altro l’allora Segretario di Stato Bertone non era stato incluso nel gruppo degli “otto” cardinali di tutto il mondo destinati a rinnovare la Curia. "
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