lunedì 12 gennaio 2015

Papa Gregorio Magno

Papa Gregorio Magno: " "LA GIUSTIZIA E IL PRIMATO DELLA MISERICORDIA nelle parole di Gesù sul matrimonio
Pubblicato su: UUJ/Urbaniana University Journal
Nova Series LXVII 3/2014
(Articolo per EUNTES DOCETE  entro la fine di settembre 2014)
Guido Innocenzo Gargano camaldolese

Una premessa
L’ipotesi, ma anche la sfida, da cui parto in questo mio intervento, è che, essendo Dio, nella Tradizione ebraico-cristiana, simultaneamente giusto e misericordioso, non sia mai possibile, in questa Tradizione, vivere la propria fede senza che il comportamento del credente sia in armonia con la volontà di Dio coniugando a sua volta simultaneamente giustizia e misericordia. E suppongo anche che campo per eccellenza per affrontare questa problematica altamente teologica, e quindi non semplicemente giuridica, sia quella che oggi attiene al rapporto di coppia tra coniugi legati sacramentalmente nel matrimonio. Tutti, in teologia, sono concordi che, trattandosi di un sacramento, c’è in questo legame coniugale una parte che appartiene a Dio e una parte che appartiene all’uomo. E tutti sono analogamente concordi nel comprendere questo legame alla luce del mistero dell’unione di Cristo con la Chiesa, così come concordano che, all’origine di questo particolarissimo legame, stanno i due misteri principali della fede cristiana ortodossa e cioè: Unità e Trinità di Dio; Incarnazione, passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo Figlio di Dio e nostro Signore.
Tutto questo dovrebbe significare che, quale che possa essere un problema teologico dibattuto all’interno della fede cristiana, esso non possa essere risolto se non tenendo conto di questi due Misteri principali, appunto, della nostra fede. Ma questo comporterebbe anche che in ogni manifestazione della fede cristiana si debba verificare, sempre e in che misura, vi sia o meno armonia appunto con i Misteri principali della fede. In particolare, si dovrebbe aggiungere che, a proposito del sacramento del matrimonio, non si potrà mai risolvere alcun problema prescindendo dal fatto che la coppia cristiana debba essere sempre, in ogni sua manifestazione, una sorta di immagine (eikona nel senso di e ) dei due Misteri principali della nostra fede proposti e approfonditi con lo studio della Triadologia e della Cristologia.
La problematica relativa al rapporto tra due coniugi legati dal sacramento del matrimonio, discussa con i due presupposti appena accennati, sarebbe enorme.  E dunque in questo intervento non posso che indicarne appena qualche aspetto. Cosa che farò leggendo il tutto alla luce del riferimento alla visione di un Dio, simultaneamente giusto e misericordioso, che sta all’origine dell’intera problematica teologica ebraico-cristiana (Cfr Es 34,6-7).
Prendo come punto di partenza di questo  intervento il testo di Mt 19, 3-12 che riporto dividendolo in due parti (una prima, composta da  Mt 19, 3-9, e una seconda, più breve, composta da Mt 19, 10-12).
1.     Mt 19, 3-9
“Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: Egli rispose. . Gli domandarono: . Rispose loro: ”.""


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