lunedì 26 gennaio 2015

Israele: la Francia il paese più pericoloso per gli ebrei. Netanyahu: "Governi facciano di più contro l'antisemitismo" - Repubblica.it

Israele: la Francia il paese più pericoloso per gli ebrei. Netanyahu: "Governi facciano di più contro l'antisemitismo" - Repubblica.it: "TEL AVIV - "La Francia è oggi la nazione più pericolosa per gli ebrei". Lo rivela un rapporto del ministero della Diaspora israeliano discusso oggi dal governo, nel quale si indica un aumento del 100% di atti antisemiti nel paese. Inoltre, "l'antisemitismo islamico si sta rivelando,tra le forme di antisemitismo, quello guida nel mondo occidentale". Secondo il rapporto, durante la guerra di Gaza dello scorso luglio-agosto 2014 il numero di atti antisemiti in Francia è aumentato del 400% rispetto allo stesso periodo del 2013. Per quanto riguarda invece l'antisemitismo islamico, il rapporto segnala che "la maggior parte degli incidenti riportati sono stati commessi da musulmani, di più nelle nazioni dove ci sono larghe comunità musulmane". Il rapporto ha preso in considerazione oltre la Francia, la Gran Bretagna, il Belgio, l'Olanda, la Germania, l'Australia, la Turchia, gli Usa, l'Argentina e i paesi dell'ex Unione Sovietica.

"I governi del mondo devono impegnarsi con maggiore vigore" contro l'antisemitismo, ha detto il premier Benjamin Netanyahu in vista della Giornata della Memoria. "Noi peraltro dobbiamo facilitare l'immigrazione ebraica nella terra d'Israele". L'appello a emigrare rivolto dal premier israeliano agli ebrei francesi in occasione dei funerali delle vittime degli attentati di Parigi aveva indispettito il governo e l'Eliseo dopo che già Netanyahu aveva 'imposto' la sua presenza alla marcia dei leader europei contro il terrorismo.

Il capo del governo di Tel Aviv, in vista delle elezioni, sembra del resto aver avviato una campagna che prescinde dalle 'formalità' dell'invito istituzionale e andrà a parlare anche davanti al Congresso Usa incurante del fatto che l'iniziativa sia passata sopra la Casa Bianca. Sia il presidente Barack Obama che il segretario di stato John Kerry hanno fatto sapere che non incontreranno in quell'occasione Netanyahu e come motivo hanno addotto la prossimità delle elezioni politiche israeliane in programma il 17 marzo. Ma il viaggio del premier è stato criticato anche in Israele dove il discorso al Congresso Usa è visto come uno spot elettorale.

Netanyahu oggi ha replicato alle critiche sottolineando ai ministri del governo che con tutta probabilità i poteri mondiali raggiungeranno nelle prossime settimane un accordo sull'Iran che potrebbe consentire a Teheran di restare sulla soglia del nucleare. "Questo danneggia, prima di tutto e soprattutto, l'esistenza dello stato di Israele. All'Iran - ha detto - non deve essere consentito di avanzare verso l'arma nucleare. Sono obbligato a fare ogni sforzo per prevenire Teheran dall'acquisire un'arma nucleare per colpire Israele"."


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