La BBC si Rwanda sbagliato «Afronline - The Voice Of Africa: "Rwanda non è semplice. Di recente, questo mondo serie di documentari della BBC trasmesso quello che chiamano Story "Untold" di Rwanda. Il film cerca di riscrivere il genocidio del Ruanda narrativa e mette in discussione gli eventi che hanno portato a successivi e quei 100 giorni.
I realizzatori interrogano parte del governo ruandese del Fronte patriottico in l'abbattimento dell'aereo del presidente Juvenal Habyarimana dell'ex e nel porre fine al genocidio. I film vanno al punto di sfidare le stime pedaggio morte convenzionali e suggeriscono che le forze del presidente Paul Kagame ha giocato un ruolo minimo nel porre fine al genocidio. Essi ricercatori intervista ed ex membri in esilio del RPF mettere in dubbio sia passato di Kagame e la sua legittimazione oggi.
Non sorprende, il governo ruandese, insieme a Ibuka, l'organizzazione di un superstite di genocidio, ha denunciato il film, che porta alla sospensione delle trasmissioni BBC Kinyarwanda nel paese. Il parlamento del Paese anche accusato i registi con negazione del genocidio; uno dei tanti sentimenti vaghi criminalizzati in una serie di leggi volutamente oscure utilizzati per sedare ogni dissenso, politico o altro.
In maniera piuttosto drammatica, con tanto di colonna sonora distractingly formaggio più appropriato per un film di Thrasher che una indagine storica, il documentario tenta di esporre 'la verita' della storia recente del Ruanda, come se ci fosse una sola verità. L'ironia è che il film ci dice ben poco di ciò che è in realtà sconosciuta. Invece di riconoscere l'esistenza di molti racconti coesistenti, dando voce a chi non ha voce, il filmmaker ciliegia raccogliere interviste e dare la copertura casuale di eventi del genocidio, alienante una grande fetta di ruandesi e la creazione di un film che spesso frustra piuttosto che illumina.
Non fraintendetemi; il film aveva buone intenzioni e il potenziale per essere qualcosa di molto più grande. Esso ci spinge a mettere in discussione narrativa sviluppo positivo del Rwanda evidenziando i lati oscuri del regime e di parlare per quelle migliaia di ruandesi, sia hutu e tutsi, che hanno davvero sofferto per mano del regime al potere.
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I realizzatori interrogano parte del governo ruandese del Fronte patriottico in l'abbattimento dell'aereo del presidente Juvenal Habyarimana dell'ex e nel porre fine al genocidio. I film vanno al punto di sfidare le stime pedaggio morte convenzionali e suggeriscono che le forze del presidente Paul Kagame ha giocato un ruolo minimo nel porre fine al genocidio. Essi ricercatori intervista ed ex membri in esilio del RPF mettere in dubbio sia passato di Kagame e la sua legittimazione oggi.
Non sorprende, il governo ruandese, insieme a Ibuka, l'organizzazione di un superstite di genocidio, ha denunciato il film, che porta alla sospensione delle trasmissioni BBC Kinyarwanda nel paese. Il parlamento del Paese anche accusato i registi con negazione del genocidio; uno dei tanti sentimenti vaghi criminalizzati in una serie di leggi volutamente oscure utilizzati per sedare ogni dissenso, politico o altro.
In maniera piuttosto drammatica, con tanto di colonna sonora distractingly formaggio più appropriato per un film di Thrasher che una indagine storica, il documentario tenta di esporre 'la verita' della storia recente del Ruanda, come se ci fosse una sola verità. L'ironia è che il film ci dice ben poco di ciò che è in realtà sconosciuta. Invece di riconoscere l'esistenza di molti racconti coesistenti, dando voce a chi non ha voce, il filmmaker ciliegia raccogliere interviste e dare la copertura casuale di eventi del genocidio, alienante una grande fetta di ruandesi e la creazione di un film che spesso frustra piuttosto che illumina.
Non fraintendetemi; il film aveva buone intenzioni e il potenziale per essere qualcosa di molto più grande. Esso ci spinge a mettere in discussione narrativa sviluppo positivo del Rwanda evidenziando i lati oscuri del regime e di parlare per quelle migliaia di ruandesi, sia hutu e tutsi, che hanno davvero sofferto per mano del regime al potere.
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