Australia più forte della paura: #illridewithyou, campagna di solidarietà con i musulmani - Repubblica.it: "In poche ore la vicenda di una giovane che si è offerta di scortare una donna velate per evitarle aggressioni è diventata di ispirazione per centinaia di migliaia di messaggi in tutto il mondo. "Viaggerò con te", per fermare la spirale della paura e delle ritorsioni
di PAOLO GALLORI
15 dicembre 2014
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"Colpite gli occidentali, ovunque". E' uno dei messaggi lanciati dallo Stato Islamico ai musulmani, soprattutto a quelli che vivono in Occidente. La richiesta è chiara: trasformatevi in soldati, armi, ordigni, boia. Altrettanto chiaro l'obiettivo: scuotere le certezze degli occidentali, portare la paura nei loro cuori, far sì che vedano in ogni musulmano un nemico, far sì che ogni musulmano in terra straniera si senta detestato. In definitiva, creare il clima giusto per l'ultima battaglia, la resa dei conti finale, quando nessuno, da entrambi gli schieramenti, potrà tirarsi indietro.
La paura oggi è arrivata ai confini del mondo, con l'attacco e la presa d'ostaggi in una cioccolateria australiana. Ma in questo meccanismo di ritorsioni a volte si innesta un ostacolo: c'è chi rifiuta di darla vinta alla paura dell'altro, di associare ogni volto dai lineamenti mediorientali, ogni barba lunga, ogni capo velato, a una minaccia. E a quell'idea si è ribellato, scatenando sui social media, Twitter e Facebook, una campagna divenuta virale in poche ore.
Sydney, solidarietà dei cittadini ai musulmani: nasce l'hashtag #Illridewithyou
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L'hashtag divenuto subito trending topic in tutto il mondo è #illridewithyou. All'origine sembra esserci la vicenda di una giovane di Sydney, Rachael Jacobs, che su Facebook ha raccontato quanto accadutole nelle prime ore del mattino, quando ha incontrato una donna musulmana. "Era seduta sul treno accanto a me, quando silenziosamente si è tolto il velo. Una volta in stazione le sono corsa dietro. Le ho detto: rimetti il velo, io camminerò con te. La donna ha iniziato a piangere e mi ha abbracciata per almeno un minuto. Poi se n'è andata via, da sola".
Dopo Facebook, Rachael passa a Twitter, dividendo in più tweet l'episodio, il cui viaggio sui social è solo all'inizio. Il reporter Michael James lo segnala su Twitter: "Questo fa la gente buona""
di PAOLO GALLORI
15 dicembre 2014
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"Colpite gli occidentali, ovunque". E' uno dei messaggi lanciati dallo Stato Islamico ai musulmani, soprattutto a quelli che vivono in Occidente. La richiesta è chiara: trasformatevi in soldati, armi, ordigni, boia. Altrettanto chiaro l'obiettivo: scuotere le certezze degli occidentali, portare la paura nei loro cuori, far sì che vedano in ogni musulmano un nemico, far sì che ogni musulmano in terra straniera si senta detestato. In definitiva, creare il clima giusto per l'ultima battaglia, la resa dei conti finale, quando nessuno, da entrambi gli schieramenti, potrà tirarsi indietro.
La paura oggi è arrivata ai confini del mondo, con l'attacco e la presa d'ostaggi in una cioccolateria australiana. Ma in questo meccanismo di ritorsioni a volte si innesta un ostacolo: c'è chi rifiuta di darla vinta alla paura dell'altro, di associare ogni volto dai lineamenti mediorientali, ogni barba lunga, ogni capo velato, a una minaccia. E a quell'idea si è ribellato, scatenando sui social media, Twitter e Facebook, una campagna divenuta virale in poche ore.
Sydney, solidarietà dei cittadini ai musulmani: nasce l'hashtag #Illridewithyou
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L'hashtag divenuto subito trending topic in tutto il mondo è #illridewithyou. All'origine sembra esserci la vicenda di una giovane di Sydney, Rachael Jacobs, che su Facebook ha raccontato quanto accadutole nelle prime ore del mattino, quando ha incontrato una donna musulmana. "Era seduta sul treno accanto a me, quando silenziosamente si è tolto il velo. Una volta in stazione le sono corsa dietro. Le ho detto: rimetti il velo, io camminerò con te. La donna ha iniziato a piangere e mi ha abbracciata per almeno un minuto. Poi se n'è andata via, da sola".
Dopo Facebook, Rachael passa a Twitter, dividendo in più tweet l'episodio, il cui viaggio sui social è solo all'inizio. Il reporter Michael James lo segnala su Twitter: "Questo fa la gente buona""
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