mercoledì 22 ottobre 2014

Antonio Socci, retroscena sul Vaticano: al Sinodo Papa Francesco ha perso, e ora c'è il rischio di purghe - Libero Quotidiano

Antonio Socci, retroscena sul Vaticano: al Sinodo Papa Francesco ha perso, e ora c'è il rischio di purghe - Libero Quotidiano: "La “rivoluzione d’ottobre” del Sinodo è fallita, e con esso è finita la prima parte del pontificato bergogliano. Quale sarà la seconda? Il discorso conclusivo fatto sabato da Francesco lo fa intuire. Forse quello che inizia sarà uno degli anni più drammatici e confusi della storia della Chiesa. Anzitutto Papa Bergoglio ha scaricato sul cardinale Kasper (e compagnia) la sconfitta, dopo averlo usato come testa d’ariete per sfondare la resistenza dei cardinali ortodossi, sia al Concistoro di febbraio che al Sinodo. La maggioranza ha bocciato la “rivoluzione” che Kasper - per volere di Bergoglio - ha prospettato, quindi il Papa ha preso le distanze dalle sue tesi squalificandole come «buonismo distruttivo, che a nome di una misericordia ingannatrice fascia le ferite senza prima curarle e medicarle; che tratta i sintomi e non le cause e le radici». Peccato che proprio su queste assurde tesi kasperiane si sia fatta spaccare traumaticamente la Chiesa per mesi, e per mesi quelle tesi siano state fatte passare sui media come la novità del pontificato di Bergoglio, senza nessuna smentita. Peccato che sia stato Papa Francesco ad imporre lo stesso Kasper come relatore unico al Concistoro di febbraio e a elogiarne le tesi come «teologia in ginocchio» (Kasper ha sempre dichiarato, senza essere smentito, che aveva fatto tutto d’accordo col Papa). Fior d’intellettuali e giornalisti cattolici un tempo ratzingeriani e ora smaniosi di ricollocazione hanno abbracciato e applaudito le rivoluzionarie tesi kasperiane. Come pure i giornali laici. Vedere adesso la stroncatura che ne fa Bergoglio dovrebbe essere umiliante per tutti questi papalini frettolosi. E avrebbe dovuto indurre anche i giornaloni laici - tipo Repubblica - a riconoscere di aver sbagliato tutto. Invece nessuno lo ha fatto. Evidentemente perché tutti ritengono che l’imbarazzato smarcamento tardivo di Bergoglio dalla tesi perdente è solo tattico. E constatano che dal Concistoro di febbraio e dal Sinodo di ottobre a uscire sconfitto e “sfiduciato” è lo stesso Bergoglio.

Argomenti risibili - Certo, ci sono ancora gli ultimi “giapponesi”, i quali sottolineano come sugli argomenti controversi della comunione ai divorziati risposati e degli omosessuali (punti 52, 53 e 55), pur non essendoci stati i due terzi dei voti (quindi pur risultando bocciati dal Sinodo), c’è tuttavia la maggioranza assoluta, e quindi non si tratta di sconfitta. Ma questo argomento è risibile, perché quelli erano comunque i testi emendati e corretti, non erano testi “kasperiani” e “fortiani”. Di fatto la “Relatio post disceptationem” di metà Sinodo, quella “rivoluzionaria”, è stata bocciata e riscritta. E la “Relatio Synodi” è un altro testo («più bilanciato, equilibrato e sviluppato», come ha precisato lo stesso padre Lombardi)."


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