Il grazie dell'Africa alle suore uccise | Mondo | www.avvenire.it: "Commozione. Dolore. Un forte sentimento di gratitudine. Diverse migliaia di persone hanno assistito a Bujumbura ai funerali delle tre suore italiane trucidate domenica nel loro convento, nella zona nord della capitale del Burundi. Alla Messa erano presenti anche molti religiosi e decine di diplomatici stranieri che hanno voluto rendere omaggio alle anziane missionarie saveriane Olga Raschietti, Lucia Pulici e Bernardetta Boggian.
Poi le salme delle tre donne sono state trasferite a Bukavu, nella Repubblica democratica del Congo. Nel vicino Paese africano le religiose avevano per anni testimoniato la loro fede, sempre al servizio dei poveri, prima di arrivare in Burundi. E lì che domani verranno sepolte nel cimitero di Panzi, accanto ad altri missionari morti o uccisi nel Continente africano.
Raggiunto dalla Radio Vaticana il padre saveriano Rubén Macìas ha detto che alla Messa oltre ai vescovi del Burundi erano presenti tante autorità "e, soprattutto, c’era un popolo di Dio che soffre di questa violenza, che vuole proclamare che l’amore deve vincere tutto. Una moltitudine di gente".
Tra le persone "Ci sono sentimenti contrastanti - ha aggiunto padre Macìas - perché sono state assassinate con una violenza, con una crudeltà inimmaginabili... Erano delle sorelle piene d’amore! In questa cerimonia abbiamo voluto proclamare proprio questo: l’amore che vince malgrado tutto. L'arresto di quell’uomo che è stato fermato ieri ha dato un po’ di sollievo ai nostri cuori, ma quella violenza non può vincere l’amore di queste sorelle che hanno dato la loro vita, più di 40 anni, per l’Africa""
Poi le salme delle tre donne sono state trasferite a Bukavu, nella Repubblica democratica del Congo. Nel vicino Paese africano le religiose avevano per anni testimoniato la loro fede, sempre al servizio dei poveri, prima di arrivare in Burundi. E lì che domani verranno sepolte nel cimitero di Panzi, accanto ad altri missionari morti o uccisi nel Continente africano.
Raggiunto dalla Radio Vaticana il padre saveriano Rubén Macìas ha detto che alla Messa oltre ai vescovi del Burundi erano presenti tante autorità "e, soprattutto, c’era un popolo di Dio che soffre di questa violenza, che vuole proclamare che l’amore deve vincere tutto. Una moltitudine di gente".
Tra le persone "Ci sono sentimenti contrastanti - ha aggiunto padre Macìas - perché sono state assassinate con una violenza, con una crudeltà inimmaginabili... Erano delle sorelle piene d’amore! In questa cerimonia abbiamo voluto proclamare proprio questo: l’amore che vince malgrado tutto. L'arresto di quell’uomo che è stato fermato ieri ha dato un po’ di sollievo ai nostri cuori, ma quella violenza non può vincere l’amore di queste sorelle che hanno dato la loro vita, più di 40 anni, per l’Africa""
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