sabato 20 settembre 2014

Comunione ai divorziati, Papa Francesco ai cardinali: "No al clericalismo" - Il Fatto Quotidiano

Comunione ai divorziati, Papa Francesco ai cardinali: "No al clericalismo" - Il Fatto Quotidiano: "di spaventarci e di ripiegarci su noi stessi in atteggiamento di paura e difesa”. Puntuale è arrivata, seppure in modo indiretto, la risposta di Papa Francesco ai cardinali che contestano la sua apertura ai divorziati risposati in vista del Sinodo dei vescovi sulla famiglia in programma in Vaticano dal 5 al 19 ottobre prossimi. Da questo atteggiamento di paura e difesa, ha spiegato Bergoglio ai partecipanti all’incontro internazionale “Il progetto pastorale di Evangelii gaudium” organizzato dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione presieduto da monsignor Rino Fisichella, “nasce la tentazione della sufficienza e del clericalismo, quel codificare la fede in regole e istruzioni, come facevano gli scribi, i farisei e i dottori della legge del tempo di Gesù. Avremo tutto chiaro, tutto ordinato, – ha precisato Francesco – ma il popolo credente e in ricerca continuerà ad avere fame e sete di Dio”. 

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Bergoglio ha, inoltre, sottolineato che “il Papa non ha il compito di offrire un’analisi dettagliata e completa sulla realtà contemporanea, ma invita tutta la Chiesa a cogliere i segni dei tempi“. Lo sguardo di Francesco è rivolto alle tante persone che “vivono in grande sofferenza e chiedono alla Chiesa di essere segno della vicinanza, della bontà, della solidarietà e della misericordia del Signore”. Quella misericordia che è la parola chiave del pontificato di Bergoglio. “Questo – ha spiegato il Papa – è un compito che in modo particolare spetta a quanti hanno la responsabilità della pastorale: al vescovo nella sua diocesi, al parroco nella sua parrocchia, ai diaconi nel servizio alla carità, ai catechisti e alle catechiste nel loro ministero di trasmettere la fede. Insomma, quanti sono impegnati nei diversi ambiti della pastorale sono chiamati a riconoscere e leggere questi segni dei tempi per dare una risposta saggia e generosa”. Ma Francesco ammette anche che nella Chiesa “non abbiamo la ‘bacchetta magica’ per tutto”. "

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