lunedì 25 agosto 2014

Re del Bahrein dona terreno per costruzione di una Cattedrale

Re del Bahrein dona terreno per costruzione di una Cattedrale: POSITIVAMENTE SEGNALIAMO ... "Sarà intitolata a “Nostra Signora d’Arabia” la Cattedrale che verrà costruita in Bahrein, su un terreno donato personalmente dal Re. Soddisfazione viene espressa da mons. Camillo Ballin, vicario apostolico dell’Arabia settentrionale. Dal presule comboniano anche un appello al rispetto ed al sostegno di tutte le minoranze religiose. Isabella Piro lo ha intervistato:

R. - Il terreno per la costruzione della chiesa è stato donato da Sua Maestà il Re del Bahrein, Hamad bin Isa Al Khalifa; è un terreno di quasi 9 mila metri quadrati. Il Re è molto contento, mi chiede continuamente notizie sulla costruzione della Chiesa. E quando gli ho detto che la chiesa sarà intitolata a “Nostra Signora d’Arabia”, ne è stato molto felice. Nostra Signora d’Arabia è una “sorella gemella”, per così dire, di Nostra Signora di Fatima e di Lourdes!

D. - A che punto sono i lavori? Sono già iniziati?

R. - No, i lavori non sono ancora iniziati. Per ora, abbiamo fatto un appalto per scegliere il progetto: ha vinto un architetto italiano, che ha realizzato un progetto molto semplice che rappresenta la tenda degli ebrei durante l’esodo. Quando, nel deserto, gli ebrei volevano incontrarsi con Dio, andavano in questa tenda. E’ una Chiesa a forma ottagonale, perché il numero otto è il numero dell’eternità; quindi, quando noi andiamo in chiesa e ci incontriamo con Dio, partecipiamo dell’eternità alla quale siamo chiamati. E’ una chiesa che contiene 2.300 persone; a sinistra c’è la cappella per il Santissimo Sacramento; a destra una cappella dedicata a Nostra Signora d’Arabia; poi un’altra riservata ai confessionali ed infine una quarta cappella ospiterà gli ascensori, in modo che la gente possa entrare in chiesa direttamente dal parcheggio sotterraneo.

D. - La chiesa avrà un campanile visibile anche da lontano?

R. - Sì, però preferisco non esporvi croci o altri segni religiosi. Non perché sia proibito o perché il Re non lo voglia, anzi! Ma perché non voglio suscitare eventuali reazioni da parte dei fondamentalisti."


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