lunedì 25 agosto 2014

«Noi, in Terra Santa per pregare accanto ai fratelli che soffrono» | Chiesa | www.avvenire.it

«Noi, in Terra Santa per pregare accanto ai fratelli che soffrono» | Chiesa | www.avvenire.it: "Appena tre mesi fa avevano guardato le immagini del viaggio di Papa Francesco in Terra Santa, pregustando quello che in questa estate 2014 sarebbe stato il loro pellegrinaggio. Ma – come già successo troppe volte in Israele e in Palestina – è giunta una nuova ondata di violenza a far cambiare bruscamente i programmi. Sono tante le diocesi e le parrocchie italiane che – sull’onda delle notizie provenienti da Gaza e da Israele – in queste settimane hanno scelto di non partire per Gerusalemme. Anche se quasi tutti parlano di rinvio piuttosto che di cancellazione, perché la Terra Santa resta comunque una meta fondamentale nel cammino del cristiano.

I dati dell’Ufficio nazionale di statistica israeliano dicono che nel mese di luglio sono stati 5.500 gli italiani che si sono recati in Terra Santa. La cifra certifica un calo molto sensibile: negli ultimi anni in estate si erano toccate punte di oltre 20.000 italiani al mese. Abbastanza in linea anche il dato fornito dal ministro del turismo palestinese Rula Maayah, che appena qualche giorno fa parlava di un calo di circa il 60 per cento dei visitatori in Palestina nell’agosto 2014.

Chi frequenta la Terra Santa lo sa bene: i venti di guerra si traducono sempre in un freno potente al flusso dei pellegrini. In questo caso poi, a rendere ancora più difficile la scelta di partire lo stesso ci sono stati i razzi sparati da Gaza anche verso Gerusalemme, le tensioni in Cisgiordania, le stesse incertezze sui voli che avevano visto – nel pieno del conflitto – le maggiori compagnie internazionali cancellare per due giorni Tel Aviv dalle proprie rotte per motivi di sicurezza. Anche adesso i tentativi in corso al Cairo per trasformare un fragile cessate il fuoco in una tregua duratura non sembrano sufficienti per far ripartire i pellegrinaggi: più che su questa fine estate ormai le speranze per una ripresa si concentrano sul periodo natalizio."

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