domenica 17 agosto 2014

Non è col buonismo che si difendono i cristiani dalle violenze - Formiche

Non è col buonismo che si difendono i cristiani dalle violenze - Formiche: SELEZIONIAMO PER LE RIFLESSIONI E CONSIDERAZIONI ... "L'analisi del sociologo e politologo Gianfranco Morra Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l’analisi di Gianfranco Morra apparsa su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi.Tassati, venduti, cacciati, uccisi, bruciati, crocifissi. In Irak, ma non solo. Dovunque splende la mezzaluna i cristiani sono sopportati (poco) e perseguitati (molto). Solo i regimi tirannici di Saddam e Gheddafi erano riusciti col terrore a frenare le lotte di religione. Che oggi imperversano, non solo tra islamici e cristiani, ma anche tra islamici e altre religioni (induiste e buddhiste, sincretismo degli yazidi), come pure tra diverse tradizioni dell’islamismo (sciti e sunniti). Le chiese, i templi e le moschee degli “infedeli” vengono bruciate o fatte saltare.Perché ancora guerre di religione? La ragione di fondo ce l’hanno mostrata gli storici. L’islamismo è la religione della guerra e della conquista, il suo Messia non è un capo che dona la libertà al suo popolo (Mosé) o un mite predicatore dell’amore (Gesù), è un sacerdote-guerriero, che seppe galvanizzare il popolo arabo e lanciarlo alla conquista del mondo: dalla Spagna all’Indonesia e all’Africa. Stavano invadendo tutta l’Europa, ma Carlo Martello a ovest (732) e Leone III Isaurico a est (717) li fermarono con le armi.Quando gli arabi furono sostituiti dai turchi, due secoli di crociate difesero (con tutti gli interessi ed eccessi delle guerre) il mondo cristiano. “La lunga età di gloria che fu chiamata Medioevo animò la difesa contro l’Islam, così minaccioso alla civiltà europea”: ma chi lo ha detto, un integralista clericale? no, un grande laico e liberale, Benedetto Croce (Perché non possiamo non dirci cristiani, 1942).L’Europa unita lottò per secoli contro gli islamici, che invasero l’Europa orientale, furono fermati a Lepanto (1571) e a Vienna (1683). Nel 1454 avevano distrutto Costantinopoli. E l’Italia divenne il rifugio di profughi greci e albanesi, le cui tradizioni sono ancora così presenti soprattutto in Salento, Molise e Calabria. Oggi la storia si ripete. I card. Bagnasco e Scola ci chiedono di ospitare i profughi cristiani. Giusto e doveroso, ma gli spazi sono pochi, perché occupati ormai da decine di migliaia di invasori (pardon di “migranti”) islamici.Per singolare paradosso sono più i laici che i cattolici a suonare il campanello d’allarme (si pensi a Galli della Loggia e Ferrara). Ciò dipende dalla paradossale situazione della Chiesa cattolica dopo il Concilio e soprattutto oggi col nuovo pontificato. Niente è meglio della pace fra le religioni, soprattutto fra le tre bibliche che hanno, come si dice, “lo stesso Dio”. Ma questo giusto pacifismo religioso, se diventa buonismo e lassismo, impedisce di difendere la propria religione. Cusano, che della convivenza pacifica (De pace fidei, 14 ) fu uno dei più alti ideologhi, morì a Todi (1464) mentre si recava ad Ancona per predicare una nuova crociata contro i turchi."

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