mercoledì 13 agosto 2014

Musulmani quotidiani - Il Sole 24 ORE

Musulmani quotidiani - Il Sole 24 ORE: INFORMIAMO ... "In Iraq e in Siria sono operativi cinquecento jihadisti nati e cresciuti in Occidente. Anziché l'autorità religiosa di un Paese islamico hanno riferimenti molteplici, come i siti Internet e i social network. Questo fenomeno allarmante pone alcune questioni: quanto sappiamo dell'Islam al di fuori del Medio Oriente? E cosa vuol dire essere musulmani in Occidente? Due libri da segnalare: l'uno sulla vita quotidiana dei musulmani in Europa, l'altro sull'Islam negli Stati Uniti.
Everyday Lived Islam in Europe prende in esame diversi casi, tra cui le pratiche religiose delle indiane del Gujarat residenti a Leicester, le problematiche sanitarie delle somale in Finlandia, le molteplici identità nell'East End di Londra... A emergere sono le contraddizioni, per esempio le ragazze velate che non esitano a bere, fumano e hanno relazioni con uomini. Più che la fede, ha un ruolo determinante il Paese di provenienza. Nel caso di Venus (intervistata in Danimarca) i genitori sono iraniani. Formalmente sciiti ma tanto critici verso l'Islam da metterle in cartella il panino con il prosciutto, incuranti del divieto per la carne di porco. Lo spuntino non passa inosservato agli altri bambini, immigrati di fede musulmana. La pressione è così forte che crescendo Venus respinge l'arrosto di maiale che tanto piace ai genitori e il fratello opterà per la carne halal.
Altrettanto interessante è il saggio Islam is a Foreign Country, in cui Zareena Grewal si sofferma sulla doppia vita e la duplice identità dei musulmani negli Usa dopo l'11 settembre. Sotto pressione, al punto da grattare via gli adesivi I love Islam sulle automobili. Eppure, si chiede l'autrice, che cosa c'è di più americano di un adesivo con la scritta I love?"


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