@ - Il referendum è stato indetto dal presidente uscente Anatoly Babilov per il 17 luglio, ma la data non è ancora ufficiale.
L'idea di una riunificazione con la Russia non è in dubbio. Certo è che Alan Gagloyev, il neo presidente dell'Ossezia del Sud, repubblica de facto indipendente della Georgia e riconosciuta fin dal 2008 da Mosca, ha espresso dei dubbi sull'opportunità di tenere proprio in questi mesi il referendum sull'annessione alla Russia. Quest'ultimo è stato indetto dal presidente uscente e filo-Putin Anatoly Babilov per il 17 luglio, ma la data non è ancora ufficiale.
«Sostengo pienamente l'idea di una riunificazione del popolo osseto con la Russia - ha detto Gagloyev, citato da Interfax - ma un'altra questione è se questo sia il momento giusto per spingere per questo referendum». Gagloyev - che ha vinto le elezioni presidenziali in Ossezia del Sud con il 56,09% - ha detto di non essere sicuro che Babilov si sia consultato con Mosca prima di prendere la sua decisione.
Il valore dell'Ossezia del Sud
Ieri l'ex leader Anatoly Bibilov ha fissato il 17 luglio come data per lo svolgimento del voto. «Anatoly Bibilov ha firmato un decreto sullo svolgimento di un referendum nella Repubblica dell' Ossezia del Sud», ha affermato il suo ufficio in una nota, citando «l'aspirazione storica» del suo popolo ad unirsi alla Russia. Già nel 2016 l’allora presidente Leonid Tibilov aveva lanciato la proposta di un referendum, che poi però non si è mai tenuto. Nonostante questo l'Ossezia del Sud è una regione separatista dal 2008: il primo conflitto risale al 1991 e causò oltre mille morti, il secondo nel 2008. In quest'ultimo l'8 settembre viene firmato un accordo fra Sarkozy, presidente di turno dell'Unione europea, e Medvedev, presidente russo, che prevedeva l'impegno russo di ritirarsi dalla città di Poti entro una settimana e dal resto della "zona cuscinetto" entro un mese; e il passaggio della zona cuscinetto sotto il controllo di osservatori UE (EUMM) e non dell'esercito georgiano.
Il nuovo Donbass?
Con una nota la Farnesina ha comunicato che «In relazione alle cosiddette “elezioni presidenziali” svoltesi nella regione georgiana della Ossezia del Sud, l’Italia ribadisce il suo convinto e fermo sostegno all’integrità territoriale e alla sovranità della Georgia entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti e disconosce qualsiasi atto contrario a tali principi, rinnovando il suo incoraggiamento ad un percorso negoziale verso una soluzione sostenibile a favore della pace, della stabilità e dello sviluppo della regione caucasica nel suo complesso». Praticamente impossibile che la Russia accetti passivamente l’adesione alla Nato della Georgia, e proprio le due regioni separatiste dell’Ossezia del Sud e dell’Abkhazia potrebbero rappresentare il nuovo Donbass per Vladimir Putin.
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