mercoledì 29 aprile 2020

Lunedì sera il maresciallo aveva annunciato in tv: "Il nostro esercito guiderà l'intero Paese, abbiamo il mandato del popolo". Cancellati i poteri del presidente del Parlamento e del capo del governo di Bengasi.

@ - Ci sono molte reazioni al "golpe" che il generale libico Khalifa Haftar ha dichiarato ieri notte in Cirenaica, la regione che controlla. Il generale ha cancellato i poteri del presidente della Camera Agila Salah e del capo del governo Abdullah Al Thinni per "rispondere alla richiesta del popolo libico".


I primi a reagire sono stati ieri notte gli americani, con una dichiarazione dell'ambasciata in Libia (rischierata a Tunisi): "Gli Stati Uniti lamentano l'affermazione del comandante dell'Esercito nazionale libico Haftar secondo cui cambiamenti alla struttura politica della Libia possano essere imposti attraverso una decisione unilaterale".

Oggi lo stesso ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha criticato il generale: "Non approviamo la dichiarazione che ora il maresciallo Haftar deciderà da solo come deve vivere il popolo libico". Lavrov ha aggiunto che la Russia non ha influenza su Haftar: "Non direi che la Russia abbia qualche leva. Abbiamo contatti con tutte le parti del conflitto libico senza eccezioni".

Anche l'Italia - di solito molto cauta - ha criticato la mossa di Haftar: "L'Italia, nel prendere atto delle recenti dichiarazioni del generale Khalifa Haftar, riafferma il suo pieno sostegno e riconoscimento alle istituzioni libiche legittime: Consiglio presidenziale, Governo di accordo nazionale, Camera dei Rappresentanti e Alto Consiglio di Stato", scrive la Farnesina in una nota.

Come l'Italia, anche la Germania: il governo tedesco, che due mesi fa aveva ospitato una conferenza sulla Libia, dichiara che "il conflitto non può essere risolto militarmente e neanche attraverso dichiarazioni unilaterali, ma solo attraverso un processo politico con la partecipazione di tutte le regioni e gruppi etnici".

Ma cosa aveva detto Haftar lunedì sera? E soprattutto perché avrebbe fatto questa mossa? Parlando solennemente in tv da Bengasi, il generale aveva detto: "Il nostro esercito guiderà l'intera Libia, accettiamo il mandato del popolo, che ce lo ha chiesto". Haftar ha poi dichiarato che sono "conclusi gli accordi Onu di Skhirat del 2015", le intese che avevano determinato la costituzione del Governo di Accordo Nazionale di Tripoli.
"Ho il mandato del popolo, prenderemo Tripoli", ha aggiunto il militare, aggiungendo che "il mio esercito nazionale libico è orgoglioso di ricevere questo mandato a svolgere un compito storico, governare la Libia".

Molti in Libia hanno interpretato il discorso come un segnale di debolezza: bloccato da 12 mesi sul fronte dell'assalto militare a Tripoli, il generale ha voluto eliminare una volta per tutte i pur debolissimi leader politici locali. Il presidente del Parlamento Agila Salah e il capo del governo di Bengasi Abdullah Al Thinni formalmente sono le autorità politiche che avendolo nominato a capo dell'esercito "Lna" avrebbero potuto revocargli l'incarico dopo gli insuccessi militari ad Ovest.

Ma dentro questo piano, oltre alla creazione di un nuovo governo in mano ai militari, potrebbe esserci un percorso molto ambizioso, e per questo politicamente rischioso, ma anche astuto. Una volta cancellato l'accordo Onu di Skirat del 2015, Haftar potrebbe attaccare ancora di più la legittimità del governo di Tripoli. Potrebbe chiedere ai suoi alleati arabi (Emirati, Egitto, Sudan) di iniziare a riconoscere il suo come governo legittimo, aprendo anche la via all'esportazione di petrolio dalla sua zona.

ESTERI
DI VINCENZO NIGRO

APPROFONDIMENTO
DI VINCENZO NIGRO

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