@ - Scontri al confine tra Grecia e Turchia dove decine di migliaia di rifugiati e immigrati cercano di entrare in Europa, respinti dalla Polizia e dall’Esercito greco.
Man mano che aumenta la pressione la Grecia invia rinforzi. Venerdì scorso il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva annunciato che avrebbe permesso il transito dei migranti verso i Paesi dell’Ue a seguito dell’intensificarsi del conflitto armato a Idlib, in Siria, dove combattono anche militari della mezzaluna, a fianco dei miliziani islamisti, oppositori del regime di Assad.
Una scelta, quella di Erdogan, motivata dalla richiesta all’Ue di mantenere gli accordi stipulati nel 2016, quando i Paesi membri promisero 6 miliardi di euro di aiuti ad Ankara per finanziare l’accoglienza non solo dei siriani, e non solo, in fuga dalla fame e dalle guerre. “La pressione di questa massa di povera gente è enorme” commenta mons. Sevastianos Rossolatos, arcivescovo di Atene e presidente della Conferenza episcopale di Grecia che al Sir cerca di fare il punto della situazione. “I rifugiati – afferma – si scontrano da un lato con le Forze greche che cercano di impedire loro l’ingresso nel nostro Paese e dall’altro con quelle turche che invece li spingono, anche con la forza, ad entrare dopo averli portati gratuitamente in bus e taxi a ridosso dei nostri confini. Vivono in condizioni disperate, dormono all’aperto e non hanno nessun aiuto”. “Si tratta – aggiunge l’arcivescovo di Atene – di profughi arrivati da tanto tempo in Turchia, in larga parte ospitati nell’area di Istanbul. Tra loro, secondo quanto appreso dai media, anche dei detenuti liberati dai turchi. Non sono rifugiati che provengono da Idlib dove adesso si combatte”. “Per facilitare l’ingresso in Grecia – spiega mons. Rossolatos – i militari turchi starebbero tagliando il filo spinato al confine. Il progetto turco è quello di spingere i profughi verso la Grecia per far pressione all’Ue. Giovedì prossimo dovrebbe tenersi un vertice Ue per trattare questo problema”. Invece è di poco fa la notizia che domani i presidenti di Commissione Ue, Eurocamera e Consiglio europeo, Ursula von der Leyen, David Sassoli e Charles Michel saranno alla frontiera terrestre tra Grecia e Turchia con il premier greco Kyriakos Mitsotakis. Lo ha annunciato lo stesso Mitsotakis su Twitter, commentando: “Un’importante manifestazione di sostegno da parte delle tre istituzioni, in un momento in cui la Grecia sta difendendo le frontiere Ue con successo”.
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