@ - Era stato chiesto un cessate-il-fuoco anche per il coronavirus. Il governo italiano ripete “al generale Haftar la richiesta di accogliere in maniera costruttiva l’appello per una cessazione delle ostilità”.
NUOVO, gravissimo attacco del generale Haftar a Tripoli: venerdì notte è stato preso di mira proprio il centro della “città vecchia”, una zona popolata esclusivamente da civili, vicino alla Piazza della Rivoluzione, un’area in cui sono del tutto assenti installazioni militari. Sono state colpite alcune abitazioni e un tratto delle antiche mura romane. E questa mattina l’Ambasciata d’Italia ha condannato con chiarezza l’attacco, che ieri sera è stato messo a segno con missili e razzi.
Negli ultimi giorni, nonostante un appello generalizzato alla tregua umanitaria, Haftar aveva continuato a colpire con artiglieria e razzi la periferia di Tripoli. Ma ieri per la prima volta sono state bersagliate abitazioni civili nel centro della città. Nel bombardamento sono state ferite una donna e una bambina.
L’ambasciata d’Italia scrive sul suo account Twitter di aver accolto “con favore la disponibilità del Governo di Accordo nazionale ad aderire a una tregua umanitaria per contrastare la minaccia posta dalla diffusione del coronavirus”. L’Italia passa poi a “condannare con fermezza i continuati, inaccettabili bombardamenti che negli ultimi giorni hanno colpito i quartieri residenziali di Tripoli, causando numerose vittime civili”. L’Italia rinnova “al generale Haftar e alle sue forze la richiesta di accogliere in maniera costruttiva l’appello per una cessazione delle ostilità”.
Il bombardamento della "città vecchia" di Tripoli, assieme a quello di altri popolosi quartieri come il più periferico Ain Zara, viene confermato dall'account Facebook di “Vulcano di collera”', l'operazione di difesa della capitale libica. L'esercito di Tripoli sottolinea che gli attacchi di Haftar sono una “nuova violazione” del cessate il fuoco e di una prosecuzione “della presa di mira di civili, scuole e istituzioni" da parte delle milizie di Haftar.
Giovedì scorso gli attacchi contro la periferia di Tripoli avevano fatto quattro morti, tra cui tre bambini. I tre bimbi della stessa famiglia erano rimasti uccisi in un lancio di razzi contro il sobborgo meridionale di Ain Zara. Mentre una donna era rimasta poi uccisa nel quartiere di Ben Ghashir da un razzo che ha centrato la sua auto. In quest'ultimo attacco erano rimaste ferite anche la figlia e la nipote della donna.
Dopo alcune settimane di relativa interruzione nei combattimenti, proprio in coincidenza con il crescere dell’allarme per il coronavirus in Libia, Haftar ha ripreso le sue operazioni di bombardamento a Tripoli.
Durante gli attacchi giovedì il governo di Fayez Serraj ha riferito di aver ucciso 25 miliziani fedeli ad Haftar durante scontri alla periferia della capitale. Secondo i media vicini al governo, a essere stati uccisi sono mercenari arrivati dal Sudan e dal Ciad. “Sottolineiamo ancora una volta che non abbiamo iniziato noi questa guerra. Tuttavia, saremo noi a decidere quando e dove questa guerra finirà”, aveva dichiarato il portavoce dell'esercito di Tripoli, Mohammed Qununu.
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