@ - In Cina la corsa del Covid-19 si è quasi arrestata facendo contare appena 8 nuove contagi nelle ultime 24 ore. Non rallenta nel resto del mondo: il Brasile - dove anche il presidente Bolsonaro si è sottoposto al tampone - si prepara a fronteggiare l'emergenza reclutando 5mila medici. Nuovo crollo delle Borse asiatiche: Tokyo -6%.
Contagi che entrano nelle stanze dei governi e nelle case dei premier, le Borse che colano a picco. Il coronavirus non rallenta al di fuori della Cina, dove la corsa del Covid-19 si è quasi arrestata facendo contare appena 8 nuove positività nelle ultime 24 ore. Si tratta del numero più basso di contagi dall’inizio dell’emergenza, ormai sette settimane fa, e Apple ha deciso di aprire 42 negozi che aveva chiuso. Ma è all’estero che continua la corsa. In Europa crescono i contagi e si passa alle contromisure: Emmanuel Macron chiude scuole e università francesi e la Baviera lascia gli studenti a casa da lunedì. Diversi Paesi chiudono le frontiere con l’Italia, ma la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen avverte: “I controlli sono giustificati, ma le misure devono essere proporzionate”. Anche il resto del mondo deve fare i conti con l’avanzata del virus che si propaga dall’Oceania al Nord-America, toccando le alte sfere: positivo Peter Dutton, ministro australiano e Sophie Gregoire Trudeau, moglie del premier canadese Justin. Attende il risultato del test anche il presidente Jair Bolsonaro, sottoposto al tampone dopo che un suo stretto collaboratore era stato trovato positivo al rientro dalla Florida.
In Europa – In Spagna galoppano i contagi: secondo il ministero della Sanità, i decessi sono 120, mentre si contano 4.209 contagiati.
Von der Leyen: “No chiusura delle frontiere” – Di fronte alle scelte di diversi Paesi, compresa l’Austria che ha sigillato trafori e valichi con l’Italia, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha messo in guardia contro la chiusura unilaterale delle frontiere. “Il mercato unico deve funzionare. Non è positivo quando uno Stato membro adotta misure unilaterali, questo ha un effetto domino, impedisce che gli equipaggiamenti raggiungano pazienti e ospedali”, ha spiegato. “Sono in stretto contatto con Francia e Germania, che sono disponibili ad adottare le misure richieste alle frontiere”, ha aggiunto. “Abbiamo visto controlli alle frontiere, dobbiamo proteggere la popolazione civile ma valutare come farlo perché sia efficace – puntualizza – Alcuni controlli potrebbero essere giustificati, ma il divieto generalizzato non è considerato efficace dall’Oms e ha un impatto socioeconomico, sconvolge la vita di persone e imprese. Le misure devono essere proporzionate”. Quindi ha spiegato che sono pronte delle linee guida europee per lo screening sanitario alle frontiere: “Perché ogni misura possa aver effetto ed essere efficace deve essere coordinata, gli Stati membri devono collaborare, ancor di più se adiacenti”, ha concluso.
Anche molti porti, avvertono le associazioni di armatori, stanno chiudendo alle navi italiane a causa del coronavirus. “Le notizie che stiamo ricevendo da diversi Paesi – sia Paesi terzi che, purtroppo, stati dell’Ue – sono estremamente preoccupanti”, scrivono in una lettera al Mit Assarmatori e Confitarma.
Contagiato il ministro dell’Interno australiano – Il ministro degli Interni australiano, Peter Dutton, ha annunciato di essere stato contagiato: “Stamani mi sono svegliato con febbre e mal di gola”, ha scritto sui Twitter. “Ho subito avvertito il dipartimento della Salute del Queensland e sono stato sottoposto al test per il Covid-19 che è risultato positivo. Sto bene e vi terrò aggiornati”, ha concluso il membro del governo dell’Australia, dove si contano 156 casi.
Positiva la moglie di Trudeau – Anche Sophie Gregoire Trudeau, moglie del primo ministro canadese Justin Trudeau, è risultata. Il marito è in “buona salute senza sintomi”, ha reso noto il suo staff, ma “come misura precauzionale e seguendo i consigli dei medici, sarà isolato per un periodo di 14 giorni”. Trudeau, sempre su consiglio dei medici, continuerà le proprie attività quotidiane durante l’autoisolamento, dato che non mostra sintomi. Il premier “non sarà sottoposto a test in questa fase poiché non ha sintomi”. Per lo stesso motivo, i medici affermano che “non vi è alcun rischio per coloro che sono stati in contatto con lui di recente”.
Il Brasile si prepara all’emergenza: 5mila nuovi medici e 2mila posti letto – Attende il risultato del test anche il presidente Jair Bolsonaro, sottoposto al tampone dopo che un suo stretto collaboratore era stato trovato positivo al rientro dalla Florida. Durante una diretta sui social ha parlato al Paese indossando una mascherina di protezione. Il ministero della Sanità brasiliano ha annunciato il reclutamento di 5mila professionisti, da lunedì prossimo, attraverso il programma ‘Mais Medicos’ per contribuire a combattere l’epidemia del un nuovo coronavirus. Pronti duemila posti letto supplementare, in caso di necessità. Attualmente, il Paese sudamericano ha 77 casi confermati, ma secondo i media sarebbero molti più. I casi sospetti sono invece passati da 930 a 1.422, con un aumento del 50% in meno di un giorno.
Primi casi in Kenya e a Trinidad, chiuso l’Everest – Mentre rallenta il numero di contagi in Corea del Sud – 111, ai minimi da due settimane – si registrano i primi casi in zone fino ad ora risparmiate: in Kenya, annuncia il ministro della Sanità kenyota Mutahi Kagwe, è risultato positivo un uomo rientrato dagli Stati Uniti, le cui condizioni sono stabili. Primo caso anche in Etiopia, un cittadino giapponese. Contagio “importato” anche a Trinidad e Tobago, stato insulare dell’America centrale caraibica. Si tratta di un uomo di 52 anni tornato dalla Svizzera. Il Nepal, intanto, ha annunciato di aver annullato tutte le spedizioni sull’Everest per il resto della stagione nel tentativo di contenere l’epidemia: “Le autorizzazioni a scalare sono annullate fino alla fine di aprile”, ha detto il ministro del Turismo nepalese Kedar Bahadur Adhikari secondo quanto riportato dal Guardian.
Asiatiche a picco, Tokyo -6% – Le Borse asiatiche chiudono in profondo rosso dopo il tonfo di Wall Street che ha registrato il peggior calo dal Black Friday del 1987. I mercati risentono della minaccia del coronavirus sull’andamento dell’economia globale. Crolla Tokyo che chiude in calo del 6,08%, ai minimi in 30 anni. In rosso la Cina con Shanghai (-1,2%), Shenzhen (-1%) e Hong Kong (-2,5%). Male anche Seul (-3,4%) mentre sono in rialzo Mumbai (+1,3%). Sul mercato valutario lo yen si apprezza sul dollaro a 105,40 e sull’euro a 118,20.
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