@ - In Cina sarebbero stati identificati due “super diffusori”, cosiddetti “super spreader”, persone che possono trasmettere il virus più velocemente e a più soggetti rispetto ad altri. Lo afferma un articolo a firma Renata Gili e Nicasio Mancini apparso sul sito Medical Facts del virologo Roberto Burioni.
La contagiosità
La contagiosità del coronavirus è misurata a R 2,2: in pratica un individuo può contagiarne 2,2 (ovviamente si tratta di una media e di un dato che potrebbe subire modifiche) nell’articolo si legge tra l’altro: «Quello che è stato descritto in queste ore nell’est della Cina è... che in una città della provincia di Jiangsu, Xuzhou, si è visto che 10 pazienti infetti sono stati a stretto contatto con solo una persona infetta. E nella città di Xinyu della provincia di Jiangxi, sembra che un solo operatore sanitario di 43 anni, ricoverato in condizioni critiche in ospedale, abbia da solo infettato 15 dei 17 nuovi casi verificatisi in città», scrivono i medici citando fonti sanitarie cinesi.
Da otto persone in poi
I “super diffusori” erano apparsi anche nella SARS: famoso fu il caso di una donna canadese che si ammalò durante una vacanza ad Hong Kong e che, una volta ritornata a casa, favorì l’ondata dei primi casi in Canada. L’articolo spiega che durante la SARS, una commissione di scienziati ed epidemiologi definì in 8 il numero di casi di trasmissione necessari per identificare un “super diffusore”.
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