@ - Sono Bielorussia, Eritrea, Kirghizistan, Myanmar, Nigeria, Sudan e Tanzania. Trump: "Siamo l'unico Paese a riconoscere la cittadinanza a chi nasce qui". Ma non è vero: lo ius soli esiste in decine di altri Paesi.
La Casa Bianca ha annunciato un nuovo giro di vite sull'immigrazione negli Stati Uniti, con un comunicato che proclama l'obiettivo di "porre fine al turismo delle nascite". "L'amministrazione sta intraprendendo azioni per porre fine a questo fenomeno, una pratica per la quale gli stranieri, in particolare le donne in stato di gravidanza, viaggiano negli Stati Uniti con l'obiettivo di far nascere i propri figli sul territorio statunitense e ottenere così la cittadinanza per i propri figli". E quanto si legge sul sito della Presidenza.
Il divieto di viaggiare esteso ad altri 7 Paesi.
La notizia, arriva a poche ore da quella del "nuovo travel ban" (vietato viaggiare) anticipata dalla stampa e poi confermata dal presidente Donald Trump a Davos. Il divieto di recarsi negli Stati Uniti, secondo le indiscrezioni, potrebbe estendersi a Bielorussia, Eritrea, Kirghizistan, Myanmar, Nigeria, Sudan e Tanzania. Per quanto riguarda il cosiddetto "birth tourism" (turismo delle nascite, appunto), la mossa arriva una settimana dopo il caso di una compagnia aerea di Hong Kong, che aveva chiesto a una passeggera di dimostrare di non essere incinta prima diimbarcarsi, come riferisce sul suo sito la Cnn. Il volo era diretto a Saipan: l'isola fa parte delle Isole Marianne settentrionali.
Ma lo "ius soli" non c'è solo negli USA.
Il loro territorio, quello delle Isole Marianne settentrionali, è incorporato dagli Stati Uniti ed è una meta molto popolare tra le madri che desiderano dare al proprio figlio la cittadinanza americana. "Siamo l'unico Paese al mondo dove, se una persona arriva e ha un bambino, questo è cittadino degli Stati Uniti, con tutti i vantaggi che ne conseguono", aveva lamentato Trump alcuni mesi fa. In realtà, norme che riconoscono lo ius soli sono attualmente in vigore in decine di Paesi.
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