@ - Pulizie e purghe in Vaticano, dove si muove Papa Francesco che impone una raffica di trasferimenti. Una serie di nomine in Segreteria di Stato, cambiamenti importanti che indicano un cambio di passo, un riassetto che - come sottolinea Il Giornale - è voluto dal cardinale Pietro Parolin e dal nuovo Sostituto per gli Affari generali, il venezuelano monsignor Edgar Pena Parra, in primissima linea. Si parte dai silurati, rimossi dalla segreteria di Stato: Papa Francesco ha smistato verso altro incarico Alberto Perlasca, l'uomo che ad oggi deteneva le chiavi della cassaforte (al suo posto è stato nominato un monsignore lituano che prenderà servizio nei prossimi mesi). Perlasca è stato mandato da Bergoglio, senza nomine episcopale, a coprire l'incarico di Promotore di giustizia, equivalente di un pm, presso il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, lontanissimo da soldi e finanze.
Dunque il secondo monsignore trasferito dalla Segreteria di Stato, Carlo Maria Polvani, che dal 2011 guidava l'Uid, Ufficio informazione e documentazione, struttura che si interfaccia tutti i giorni con i mass media della Santa Sede. Polvani è nipote dell'ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, Carlo Maria Viganò, il grande accusatore di Papa Francesco: nel 2012 era stato citato anche come testimone durante il processo per il caso-Vatileaks. A sorpresa, Francesco ha trasferito Carlo Maria Polvani al Pontificio Consiglio per la Cultura, dove ricoprirà l'incarico di sotto-segretario aggiunto, uscendo di fatto dal servizio diplomatico della Santa Sede. Al posto di Polvani è arrivato monsignor Mauro Carlino: prete pugliese, ha collaborato per anni con l'ex Sostituto della Segreteria di Stato, monsignor Angelo Becci, oggi cardinale e prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
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