@ - Il cardinale George Pell, che ha fatto ricorso ma che sta scontando una condanna per abusi ai danni di minori, ha esposto le sue perplessità sulla fase preparatoria del Sinodo sull'Amazzonia
Il porporato australiano, però, è in carcere, dopo la condanna in primo grado arrivata a marzo scorso per abusi ai danni di minori.
È per questa motivazione, oltre che per i contenuti della missiva emersa in queste ore, che il ritorno in campo dell'alto ecclesiastico, che papa Francesco aveva scelto per il vertice della Segreteria per l'Economia, sta favorendo qualche considerazione. Intanto perché, come si legge su Vatican Insider, gli organi deputati a farlo stanno già analizzando il caso. Il fatto che un uomo recluso abbia reso pubblico un testo, nel caso l'affioramento della lettera sia dipeso da George Pell stesso, potrebbe portare con sè qualche effetto. Si tratterebbe di un comportamento conforme alle norme sulla carcerazione della nazione oceanica? Si vedrà.
Di sicuro c'è che il cardinale in questione, come altri alti prelati, quali Gerhard Ludwig Müller, Raymond Leo Burke e Walter Brandmüller non è in linea con chi vede nel Sinodo sull'Amazzonia un'occasione buona per mutare alla base i dettami della Chiesa cattolica e del cattolicesimo. La parola arieggiata è sempre la stessa: "confusione": "Amazzonia o non Amazzonia - ha scritto il cardinale, come riportato su Il Catholic Herald - la Chiesa non può permettere alcuna confusione". L'ordine del giorno dell'appuntamento sinodale ottobrino non è ancora stato stilato. Si conoscono, questo sì, alcuni temi di cui i vescovi si occuperanno con certezza: l'ecologia integrale, per esempio. Poi vengono palesate delle possibili "svolte": si va dall'approvazione di viri probati, cioè dell'estensione del sacerdozio agli uomini sposati, alla creazione di qualche forma di diaconato femminile. George Pell è un conservatore, dunque è probabile che si riferisca a queste ipotesi, quando espone le sue "preoccupazioni".
Vale la pena ricordare come solo due giorni fa papa Francesco avesse delimitato il campo d'azione del Sinodo panamazzonico, parlando a La Stampa anche di "urgenza". La strada che porta all'appuntamento sinodale è già rivestita dalla dialettica tra il "fronte tradizionale" e quello "progressista". Era già accaduto per i due precedenti Sinodi.
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