@ - Il presidente firma ma «resta l'obbligo di salvare vite in mare». E chiede nuove leggi
Il presidente della Repubblica, fa da scudo alle Ong demolendo, di fatto, il decreto sicurezza bis fortemente voluto dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini.
Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha furbescamente promulgato il decreto facendolo diventare legge, ma sottolineando con forza tutto quello che non va e dovrebbe essere cambiato. In pratica ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e ai presidenti di Camera e Senato esprimendo le sue «rilevanti perplessità». E invitando governo e Parlamento all'«individuazione dei modi e dei tempi di un intervento normativo sulla disciplina in questione». Ovvero una nuova legge che affossi il decreto sicurezza bis, che fa tremare le Ong.
Non è un caso che la prima «perplessità» di Mattarella riguardi proprio l'impennata delle multe alle Organizzazioni non governative. «Nel caso di violazione del divieto di ingresso nelle acque territoriali - scrive il capo dello Stato - la sanzione amministrativa pecuniaria applicabile è stata aumentata di 15 volte nel minimo e di 20 volte nel massimo, determinato in un milione di euro, mentre la sanzione amministrativa della confisca obbligatoria della nave non risulta più subordinata alla reiterazione della condotta». Forse nessuno lo ha informato che la democratica Spagna ha stabilito una multa che arriva fino a 901.000 euro proprio per Open Arms che ciondola con 121 migranti al largo di Lampedusa. E che i capitani delle navi delle Ong più estremiste cambiano ad ogni missione proprio per evitare la reiterazione del reato.
La seconda mazzata presidenziale riguarda l'obbligo del salvataggio dei naufraghi. Per Mattarella «come correttamente indicato all'articolo 1 del decreto convertito, la limitazione o il divieto di ingresso può essere disposto «nel rispetto degli obblighi internazionali dell'Italia», così come ai sensi dell'articolo 2 «il comandante della nave è tenuto ad osservare la normativa internazionale». E cita la Convenzione di Montego Bay, che obbliga al soccorso in mare, ma non al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Le navi delle Ong spesso recuperano migranti su gommoni che non stanno affondando e soprattutto si sostituiscono agli Stati operando come vogliono in acque di ricerca e soccorso libiche e intralciando la Guardia costiera di Tripoli. Nelle ultime ore la nave Alan Kurdi, della Ong tedesca Sea-Eye, ha fatto una corsa in mare per recuperare un gommone di migranti, ma sul posto è arrivata prima una motovedetta libica.
Alla fine il Quirinale nell'unico punto che forse coglie nel segno contesta la norma sull'oltraggio a pubblico ufficiale: «Non riguarda soltanto gli appartenenti alle Forze dell'ordine ma include un ampio numero di funzionari pubblici» compresi «i controllori dei biglietti di Trenitalia, () i direttori di ufficio postale, gli insegnanti» che sarebbero messi tutti sullo stesso piano.
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