mercoledì 31 luglio 2019

L’Italia non cresce più: PIL segna 0,0%

@ - Alert Italia: il PIL del 2° trimestre 2019 segna 0,0%. Il pericolo di una nuova recessione tecnica è reale?
Italia: il PIL del 2° trimestre 2019 ha sorpreso tutte le attese degli analisti che avevano sin da subito stimato una nuova contrazione dell’economia nostrana, il tutto dopo la crescita (limitata) del periodo gennaio-marzo.
Lo scetticismo di quanti avevano già posto le basi per una nuova recessione è stato (almeno in parte) limitato dall’odierna rilevazione Istat che comunque non ha lasciato ben sperare.

Il PIL dell’Italia riferito al 2° trimestre 2019 ha registrato una variazione nulla dello 0,0% sia su base trimestrale che su base annua. Per dirla in altre parole, l’economia non è cresciuta ma non si è nemmeno contratta. I mesi di aprile-giugno sono stati caratterizzati da un’evidente stagnazione.
In termini tendenziali, ha fatto notare l’Istat, si è comunque registrata una lievissima accelerazione (la crescita zero parte a -0,1%).

Italia, PIL 2° trimestre 2019: flessione scampata
I timori degli esperti sul PIL dell’Italia sono risultati tangibili e il mercato ha continuato a prezzare una flessione come quella di fine 2018: in quel caso, dopo due rilevazioni consecutive in calo, il Paese è finito in recessione tecnica.

Nello specifico, gli esperti avevano guardato con scetticismo sia alla variazione trimestrale che a quella annua. Nel primo caso essi avevano stimato un calo dello 0,1%, da confrontare con il +0,1% dell’ultima rilevazione.
Nel secondo caso (riferimento tendenziale) avevano invece parlato di un calo dello 0,2%, più corposo rispetto al -0,1% precedente.
Ieri, persino Confindustria ha tentato di formulare previsioni sul prossimo andamento del PIL italiano ma neanche in questo caso l’outlook è risultato particolarmente positivo:
“Per l’intero 2019 difficilmente si potrà andare oltre una crescita dello 0,1% sul 2018”,

ha dichiarato il Centro Studi.
Ancora una volta, insomma, le rilevazioni sul PIL dell’Italia hanno lasciato emergere i timori di un mercato ancora scottato da quanto accaduto a fine 2018. Lo spettro della recessione ha tenuto e continuerà a tenere con il fiato sospeso, anche a fronte dell’odierno 0,0%.

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