@ - La foto scattata sul Rio Grande, che separa Messico e Texas, indigna l’America e fa il giro del mondo. Lo scatto mostra la realtà della tragedia dei migranti dal Centro America e di quelli di tutto il mondo, come è successo con il piccolo Aylan. Noi sul confine del Muro ci siamo stati con Cizco, che ha tentato di scalarlo e ci ha raccontato la vita lungo quella frontiera.
I corpi distesi a faccia in giù, un braccino che cinge il collo del padre, una maglietta in cui stanno dentro due corpi, quella con cui il papà probabilmente voleva tenere stretta a sé la piccola per proteggerla. La foto scattata sul Rio Grande, il fiume che separa il Messico dal Texas, di un padre e di sua figlia di due anni morti annegati mentre cercavano di attraversare il confine verso gli Stati Uniti ha indignato l’America e ora sta facendo il giro del mondo.
Può urtare la sensibilità di qualcuno? Forse, noi abbiamo deciso di pubblicarla lo stesso in tutta la sua drammaticità choccante perché, per quanto dura e disperata, è questa la realtà tragica dei migranti dal centro America, nell’era del Muro di Trump che si sta intanto ampliando sempre più, con cui dobbiamo confrontarci.
Un’immagine che ricorda il dramma di tutti i migranti come è successo con quella del piccolo Aylan, trovato morto su una spiaggia turca e diventata il simbolo dell’immigrazione verso l’Europa che potete vedere qui sotto. Queste foto fanno il giro del mondo perché in uno scatto, in un attimo, ci mostrano in concreto di cosa parliamo realmente quando si discute di immigrazione.
Oscar Alberto Matines e sua figlia Angie Valeria, ritrovati morti lunedì, sono annegati domenica nel tentativo di eludere, attraverso il confine sul fiume, il muro di Trump. Noi de Le Iene nel 2017 siamo stati lungo la parte di muro che già c’era. La Iena Cizco ha tentato di scavalcare la muraglia di ferro e cemento con indosso la maschera di Trump, che vi riproponiamo in fondo.
Per dimostrare solidarietà al popolo messicano noi de Le Iene avevamo anche pubblicato un video, “Jump the Wall”, in cui un esperto di free climber messicano, Patricio, proponeva corsi gratuiti per scavalcare il muro. Il video è diventato subito virale e i gli utenti, ignari che si trattasse di una nostra messinscena solidale, si sono sbizzarriti, nel bene e nel male. Su Facebook sono arrivati centinaia di messaggi di solidarietà da tutto il mondo ma anche insulti razzisti e minacce di morte da gruppi e persone sostenitori di Trump degli Stati Uniti.
Nella realtà “Jump the Wall” è il sogno di molti, che quel muro tentano in tutti i modi di eluderlo veramente. Anche a costo della vita, per un lavoro, un futuro, per dei figli.
Vicino al Rio Grande gli agenti federali hanno trovato in questi giorni altri quattro morti: una ragazza, due bambini e un neonato. La foto choc adesso rappresenta anche loro. Una foto che è stata accolta con silenzio dal governo americano, mentre continua a rimbalzare sui media Usa e in tutto il mondo.
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