@ - Il presidente della Banca centrale europea dal Portogallo rilancia "il programma di acquisto di asset" e annuncia che "ulteriori tagli dei tassi e misure per mitigare qualsiasi effetto collaterale continuano a far parte degli strumenti a nostra disposizione". Il differenziale fra il Btp decennale e il Bund segna il minimo dallo scorso aprile. Il presidente Usa: "Così per gli europei diventa ingiustamente più facile competere con gli Stati Uniti".
Il presidente Usa Donald Trump va all’attacco del numero uno della Bce Mario Draghi, reo di aver annunciato che “il programma di acquisto di asset”, ovvero il quantitative easing, “ha ancora uno spazio considerevole” e che “ulteriori tagli dei tassi e misure per mitigare qualsiasi effetto collaterale continuano a far parte degli strumenti” a disposizione dell’Eurotower. Sono bastate queste parole per scivolare lo spread sotto i 250 punti base, segnando il minimo dallo scorso aprile. Ma anche per scatenare la reazione dell’inquilino della Casa Bianca che su Twitter accusa: “Mario Draghi ha appena annunciato che potrebbero arrivare altri stimoli (all’economia europea, ndr), cosa che ha immediatamente fatto scivolare l’euro rispetto al dollaro. Così per gli europei diventa ingiustamente più facile competerecon gli Stati Uniti. Sono anni che vanno avanti così insieme con la Cina ed altri Paesi”. E ancora: “I mercati europei sono cresciuti dopo le dichiarazioni (ingiuste per gli Stati Uniti) fatte oggi da Mario D!”.
Mario Draghi just announced more stimulus could come, which immediately dropped the Euro against the Dollar, making it unfairly easier for them to compete against the USA. They have been getting away with this for years, along with China and others.
European Markets rose on comments (unfair to U.S.) made today by Mario D!
Non è certo la prima volta che Trump sostiene che l’euro è sottovalutato e questo favorisce indebitamente le economie europee, a partire dalla Germania. Ma non se l’era mai presa direttamente con Draghi.
L’ex governatore di Bankitalia ha parlato dal simposio delle banche centrali a Sintra. “In assenza di un miglioramento – ha spiegato – al punto che sia minacciato il ritorno di un’inflazione sostenibile ai livelli desiderati, sarà necessario un ulteriore stimolo“. Secondo il presidente della Bce infatti, “guardando in avanti, lo scenario dei rischi rimane negativo e gli indicatori per i prossimi trimestri indicano una debolezza persistente”. Questo perché “non si sono dissipati quei rischi evidenti durante tutto lo scorso anno, in particolare i fattori geopolitici, la crescente minaccia del protezionismo” di cui Trump è il campione “e le vulnerabilità dei mercati emergenti“, ha aggiunto, notando che “il trascinarsi dei rischi ha pesato sull’export, specie sull’industria manifatturiera”. Di qui la porta aperta a un eventuale nuovo round di quantitative easing. Cioè lo strumento straordinario di politica monetaria che consiste nell’acquisto da parte della banca centrale di titoli di Stato – di cui sono tra l’altro pieni i bilanci delle banche commerciali – e per pagarli crea moneta che immette nel sistema. La prima conseguenza è che il prezzo dei titoli sale (perché c’è più domanda) e illoro rendimento, cioè il tasso di interesse che ogni Stato paga per finanziare il proprio debito, scende.
Il numero uno della Bce ha anche evidenziato che “la politica di bilancio deve giocare il suo ruolo” fornendo uno stimolo all’economia quando questa è debole e non lasciando alla sola Bce questo compito. “Nell’ultimo decennio – ha detto Draghi – l’aggiustamento macroeconomico è toccato sproporzionatamente alla politica monetaria. Abbiamo persino visto casi in cui la politica fiscale è stata pro-ciclica andando in direzione contraria allo stimolo monetario”.
Dopo le parole di Draghi, il differenziale fra il Btp decennale e il Bund è immediatamente sceso fino a toccare quota 246 punti, livello che non raggiungeva dallo scorso aprile, prima dell’aumentare delle tensioni per le elezioni Europee e poi della minaccia di una procedura d’infrazione per debito eccessivo nei confronti dell’Italia. Il discorso del presidente della Bce ha pesato anche sui cambi, con l’euro che scivola sotto gli 1,12 dollari, a 1,1190, perdendo oltre un centesimo da 1,1218 della
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