giovedì 21 marzo 2019

Castelvetrano, scoperta una superloggia segreta. Ai domiciliari l’ex deputato Cascio, rivelò l'indagine

Scoperta loggia segreta a Castelvetrano: i nomi di tutti gli arrestati

Scoperta loggia segreta a Castelvetrano: i nomi di tutti gli arrestati

Scoperta loggia segreta a Castelvetrano: i nomi di tutti gli arrestati


@ - La base a Castelvetrano, roccaforte di Matteo Messina Denaro. Tre i palermitani finiti ai domiciliari (tra cui l'ex presidente dell'Ars Francesco Cascio), tra gli indagati anche l'ex Rettore Lagalla“

Terremoto nell'Isola. Nell'operazione "Artemisia" dei carabinieri sono state arrestate 27 persone tra cui alcuni esponenti politici, come l'ex presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio (Vai all'articolo). Avrebbero tutti fatto parte, secondo l'accusa, di una "associazione a delinquere segreta". Le accuse vanno dalla corruzione alla concussione, dal traffico di influenze illecite al peculato alla truffa. Tre i palermitani finiti ai domiciliari. Tutti i nomi.
Indagato anche l'ex Rettore Lagalla, in manette un poliziotto

Destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere
Giovanni Lo Sciuto, nato a Castelvetrano, 56 anni
Paolo Genco, nato a Salemi, 64 anni
Gaspare Magro, nato a Caltagirone, 53 anni
Giuseppe Angileri, Marsala, 62 anni
Isidoro Calcara, Castelvetrano, 55 anni
Salvatore Passanante, Castelvetrano, 58 anni
Salvatore Virgilio, Erice, 47 anni
Salvatore Giacobbe, Castelvetrano, 48 anni
Rosario Orlando, Alcamo, 67 anni
Giuseppe Berlino, Castelvetrano, 40
Il blitz dei carabinieri a Castelvetrano | Video

Destinatari di ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari
Maria Luisa Mortillaro, Marsala, 62 anni
Vincenzo Giammarinaro, Castelvetrano, 59
Francesco Cascio, Palermo, 55 anni
Adelina Barba, San Biagio Platani, 48 anni
Sebastiano Genna, Marsala, 58 anni
Giovanna Di Liberto, Alcamo, 32 anni
Giuseppe Cammareri, Marsala, 53 anni
Vincenza Daniela Lentini, Marsala, 51 anni
Gaetano Salerno, Castelvetrano, 41 anni
Antonio Di Giorgio, Palermo, 45 anni
Alessio Cammisa, Palermo, 43 anni
Antonietta Barresi, Castelvetrano, 56 anni
Francesco Messina Denaro, Castelvetrano, 57 anni
Vincenzo Chiofalo, Castelvetrano, 64 anni
Tommaso Geraci, Castelvetrano, 64 anni
Felice Errante, Latisana (Udine), 43 anni
Luciano Perricone, Trapani, 62 anni

Destinatari di misura coercitiva dell’obbligo di dimora
Valentina Li Causi, Castelvetrano, 32 anni
Filippo Daniele Clemente, Castelvetrano, 32 anni
Arturo Corso, Salemi, 61 anni
Gaetano Bacchi, Santa Ninfa, 88 anni
Zina Maria Biondo, Stati Uniti, 48 anni



Destinatari di misura interdittiva
Giorgio Saluto, Trapani, 61 anni

@ - Nella città di Messina. Denaro, un gruppo di potere guidato dall’ex deputato regionale Lo Sciuto, arrestato pure il candidato sindaco Perricone e l’ex sindaco Errante. Indagato l'ex segretario del ministro Alfano, avrebbe svelato l'inchiesta a Cascio. Avviso di garanzia all'assessore regionale Lagalla.

Castelvetrano, la città dei misteri. Non solo attorno al superlatitante Matteo Messina Denaro. Ora, salta fuori pure una superloggia segreta formata da massoni, politici e professionisti che riusciva ad orientare le scelte del Comune, ma anche nomine e finanziamenti a livello regionale. Una loggia in grado di ottenere persino notizie riservate sulle indagini in corso della magistratura. Questa notte, 27 persone sono state arrestate dai carabinieri del nucleo Investigativo di Trapani, altre dieci sono indagate a piede libero: a capo del gruppo ci sarebbe stato l’ex deputato regionale di Forza Italia Giovanni Lo Sciuto; dell’associazione segreta avrebbe fatto parte anche il candidato sindaco di Castelvetrano Luciano Perricone e l’ex sindaco Felice Errante, entrambi finiti ai domiciliari. Stessa misura cautelare per l’ex deputato di Forza Italia Francesco Cascio, accusato di aver favorito il gruppo di Lo Sciuto: avrebbe rivelato l'esistenza delle intercettazioni di Trapani dopo averlo saputo - questa l'accusa - dall'allora segretario del ministro dell'Interno Angelino Alfano, Giovannantonio Macchiarola, che è indagato per rivelazione di notizie riservate, sarà interrogato domani.

In carcere sono finiti invece tre poliziotti, Salvatore Passannante, Salvatore Virgilio e Salvatore Giacobbe. Un avviso di garanzia è stato notificato all'ex rettore di Palermo Roberto Lagalla, oggi assessore regionale all'Istruzione: secondo la ricostruzione della procura di Trapani avrebbe avuto un ruolo nella concessione di una borsa di studio alla figlia di uno dei professionisti arrestati. E adesso è indagato per abuso d'ufficio.

L’inchiesta coordinata dal procuratore Alfredo Morvillo, dall’aggiunto Maurizio Agnello e dai sostituti Sara Morri, Andrea Tarondo e Francesca Urbani descrive “un’associazione a delinquere segreta” attorno a Giovanni Lo Sciuto, che nel 1998 un esposto anonimo indicava come finanziatore della latitanza di Matteo Messina Denaro. All’epoca, le indagini dissero che era in società con la sorella e il cognato del superboss, ma non emerse altro e il caso venne archiviato. Nel 2012, il medico di Castelvetrano era diventato deputato regionale con il movimento per le autonomie, poi dopo una parentesi nell’Ncd l’arrivo in Forza Italia. Lo Sciuto aveva lasciato la commissione Lavoro per entrare nella commissione Antimafia, con tanto di proclama: “Cercherò di essere la sentinella alla Regione per l’intera provincia di Trapani e per Castelvetrano in particolare”.

La loggia
L'impegno antimafia era solo una facciata, Lo Sciuto avrebbe avuto a cuore soprattutto il suo bacino elettorale, da ampliare attraverso una serie di affari gestiti con il “gruppo occulto”: fra i componenti, i massoni Giuseppe Berlino(ex consigliere comunale di Castelvetrano) e Gaspare Magro(commercialista) – entrambi finiti in carcere – nonché il vice sindaco della città, Vincenzo Chiofalo, ai domiciliari. Controllavano nomine, facevano segnalazioni e raccomandazioni, avrebbero imposto persino quattro assessori massoni nella giunta Errante. Gli inquirenti parlano di un “controllo generalizzato e penetrante delle scelte politiche e amministrative”. Non solo al Comune, ma anche al parco archeologico di Selinunte, all'Inps di Trapani e persino alla Regione, dove Berlino avrebbe ricevuto gli appoggi giusti per entrare nella segreteria tecnica dell’assessore ai Beni culturali. Lo Sciuto avrebbe controllato pure finanziamenti regionali e soprattutto un fiume di pensioni di invalidità, sono 70 quelle al vaglio degli inquirenti.

L’ex deputato regionale sarebbe riuscito a pilotarne tante grazie a “uno stabile accordo corruttivo”, dicono i magistrati, con Rosario Orlando, già responsabile del centro medico legale dell’Inps e poi componente delle commissioni di invalidità civile. La figlia di Orlando avrebbe beneficiato di una borsa di studio, per questa vicenda è indagato l'assessore regionale Lagalla.

Un altro grande elettore dell’esponente politico era Paolo Genco, presidente dell’ente di formazione professionale Anfe, pure lui è finito in manette: avrebbe fornito sostegno economico e assunzioni, in cambio Lo Sciuto si sarebbe prodigato per l’approvazione di delibere e progetti di legge regionali riguardanti l’Anfe.

Accuse e nomi
I reati contestati dalla procura di Trapani vanno dalla corruzione alla concussione, dal traffico di influenze illecite al peculato alla truffa aggravata, alla falsità materiale, alla rivelazione di segreto d’ufficio, al favoreggiamento, all’abuso d’ufficio, all’associazione a delinquere segreta finalizzata ad interferire con la pubblica amministrazione (la violazione della cosiddetta legge Anselmi). Per gli stessi reati sono stati notificati anche cinque obblighi di dimora, una misura interdittiva e quattro avvisi di garanzia.

I nomi degli arrestati: Giovanni Lo Sciuto, Paolo Genco, Gaspare Magro, Giuseppe Angileri, Isidoro Calcara, Salvatore Passanante, Salvatore Virgilio, Salvatore Giacobbe, Rosario Orlando e Giuseppe Berlino.

Vanno ai domiciliari: Maria Luisa Mortillaro, Vincenzo Giammarinaro, Francesco Cascio, Adelina Barba, Sebastiano Genna, Giovanna Di Liberto, Giuseppe Cammareri, Vincenza Daniela Lentini, Gaetano Salerno, Antonio Di Giorgio, Alessio Cammisa, Antonietta Barresi, Francesco Messina Denaro, Vincenzo Chiofalo, Tommaso Geraci, Felice Errante, Luciano Perricone.

L’obbligo di dimora è stato imposto a Valentina Li Causi, Filippo Daniele Clemente, Arturo Corso, Gaetano Bacchi e Zina Maria Biondo. Una misura interdittiva è stata notificata a Giorgio Saluto.
Giorgio Saluto, Trapani, 61 anni


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