lunedì 4 febbraio 2019

Il Papa tende la mano all'islam: "Costruiamo insieme l'avvenire"

Papa Francesco parla ad Abu Dhabi e chiede ai religiosi musulmani di costruire insieme il futuro dell'umanità. Firmato un documento per la Fratellanza con il grande imam di Al Azhar.

Papa Francesco si trova ad Abu Dhabi, per la prima e storica visita apostolica negli Emirati Arabi Uniti.
Bergoglio, intervenendo nel corso del Founder's Memorial, il primo appuntamento di questa lunga 48 ore, non si è di certo risparmiato.
Le parole del pontefice argentino sono apparse dense di significato, specie quando il vertice della Chiesa cattolica è arrivato ad asserire che "non esiste violenza che possa essere religiosamente giustificata". "Nel nome di Dio Creatore - ha specificato l'ex arcivescovo di Buenos Aires - , dunque, va senza esitazione condannata ogni forma di violenza, perché è una grave profanazione del nome di Dio utilizzarlo per giustificare l'odio e la violenza contro il fratello". Il futuro dell'umanità, secondo la visione del Santo Padre, passa per la costruzione unitaria del domani.
Altrimenti, questo stesso futuro, tanto drammaticamente quanto semplicemente, non vedrà mai luce: "È giunto il tempo - ha proseguito papa Francesco, come si apprende sull'Adnkronos - in cui le religioni si spendano più attivamente, con coraggio e audacia, senza infingimenti, per aiutare la famiglia umana a maturare la capacità di riconciliazione, la visione di speranza e gli itinerari concreti di pace". Una presa di posizione considerevole, tenendo presenti pure i rischi nascosti dietro questo storico viaggio nella penisola del Golfo.
Il vescovo di Roma ha preso parte all'incontro, rivolgendosi, oltre che a tutti coloro che nel mondo si sono posti in ascolto, anche a centinaia di delegati religiosi fisicamente presenti ed espressione di diverse confessioni. Ma l'accento, com'era naturale che fosse, è stato posto sul dialogo interreligioso tra il cattolicesimo e l'islam: "Con animo riconoscente al Signore - ha scandito ancora il Santo Padre - , nell'ottavo centenario dell'incontro tra San Francesco di Assisi e il sultano al-Malik al-Kamil, ho accolto l'opportunità di venire qui come credente assetato di pace, come fratello che cerca la pace con i fratelli. Volere la pace, promuovere la pace, essere strumenti di pace: siamo qui per questo". Il pontefice argentino, come riportato pure sull'Agi, ha optato per utilizzare una macchina utilitaria in sostituzione di un'altra, molto più costosa, sulla quale sarebbe potuto salire in virtù di questo appuntamento.
Le religioni, ha aggiunto ancora il papa, dovrebbero "smilitarizzare" il cuore degli esseri umani. Specie all'interno di questa fase storica. L'ultima riflessione è stata dedicata ai conflitti bellici ancora persistenti nel mondo e alla tendenza, che secondo l'opinione di Bergoglio sembrerebbe imperare pure nel Vecchio Continente, ad assecondare atteggiamenti di chiusura verso l'altro: "Penso - ha scandito - in particolare allo Yemen, alla Siria, all'Iraq e alla Libia. Insieme, impegniamoci contro la logica della potenza armata, contro la monetizzazione delle relazioni, l'armamento dei confini, l'innalzamento di muri, l'imbavagliamento dei poveri. Dio - ha rammentato Francesco - sta con l'uomo che cerca la pace". Francesco, alla fine del summit, ha sottoscritto un documento, finalizzato alla promozione della "Fratellanza umana per la pace". L'altro firmatario del testo è il grande imam di Al-Azhar, Ahamad al-Tayyib, che ha rivolto, come si legge su Vatican News, un accorato appello ai fedeli musulmani: "...fate di questo Documento una Carta come barriera contro l’odio; insegnate ai vostri figli questa Carta, questo documento perché è un’estensione della Costituzione dell’Islam, è un’estensione delle Beatitudini del Vangelo. Lavorerò con mio fratello, Sua Santità il Papa, per gli anni che ci rimangono, con tutti i leader religiosi per proteggere le nostre società, per la loro stabilità".

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