sabato 17 novembre 2018

La Cia: l’ordine di uccidere Khashoggi è partito da Bin Salman

La Cia è convinta che il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman abbia ordinato di uccidere il giornalista dissidente Jamal Khashoggi. Lo rivelano media americani in base a «fonti interne» all’agenzia. Secondo i servizi statunitensi, anche se non c’è «una pistola fumante» che provi la colpevolezza del principe, una operazione del genere non sarebbe stata possibile senza la sua approvazione. 

Riad nega: «Non sapeva» 
Due giorni fa Riad ha detto di aver individuato i colpevoli e la procura generale ha annunciato che chiederà la pena di morte per 5 degli 11 imputati. Fra loro c’è il numero due dell’Intelligence saudita, generale Ahmed al-Assiri, uno stretto collaboratore del principe. Ma Riad ha negato ogni coinvolgimento di Bin Salman, che «non era al corrente» di quanto stava succedendo nel consolato a Istanbul il 2 ottobre. 

«Assassinio premeditato» 
Secondo Riad il commando di 15 uomini arrivati in Turchia aveva il compito di convincere il giornalista a tornare in patria ma dopo una «colluttazione» a Khashoggi è stata fatta una iniezione per addormentarlo che è risultata fatale. La versione saudita però non convince gli inquirenti turchi che ritengono l’assassinio «premeditato». Il presidente Recep tayyip Erdogan ha detto che l’ordine è arrivato «dai massimi vertici del governo saudita», cioè dal principe ereditario.

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