giovedì 1 novembre 2018

Cesare Battisti: "Bolsonaro è un fanfarone, non mi può estradare"

L'ex membro dei Pac (Proletari Armati per il Comunismo) deve scontare l'ergastolo in Italia ma la sua estradizione è sempre stata bloccata. Ora il neopresidente ha promesso a Salvini che lo rimanderà in Italia.
"Vado a San paolo una volta al mese, cinque giorni al mese per ragioni mediche; questa volta anche per trattare la pubblicazione del mio libro. Sto tornando a casa come sempre, quindi non c'è niente di allarmante, non sto facendo niente oltre la routine". Così Cesare Battisti, in un'intervista al Giornale Radio Rai, nega qualsiasi tentativo di fuga dopo che il ministro dell'Interno Matteo Salvini si è detto pronto a incontrare Bolsonaro, perché "vuole Battisti in galera".
"Nessuna fuga assolutamente, in Italia possono dire quello che vogliono. Io sto andando a casa ed è tutto tranquillo". Alla domanda se con l'elezione del neo presidente Jair Bolsonaro per lui le cose si facciano più complicate Battisti ha risposto: "Lui può dire quello che vuole, io sono protetto dalla Corte Suprema. Le sue sono solo parole. Sono fanfaronate. Lui non può fare niente, c'è una giustizia, io per la giustizia sono protetto, è un processo giudiziario, lui non ha nulla a che vedere con questo".
Non è preoccupato? "Assolutamente. Bolsonaro non penso abbia interesse a creare discordia tra il potere giudiziario e l'esecutivo. Si parla, ognuno può dire quello che vuole. Io non ho nessun problema". Come si spiega che la prima cosa che ha detto Bolsonaro al governo italiano riguardava proprio lei? "Non lo so, io non sono nella testa di Bolsonaro", risponde l'ex terrorista.

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