Giovedì 25 ottobre il consiglio direttivo della Banca centrale europea si riunirà a Francoforte, con la tradizionale conferenza stampa di Mario Draghi in agenda per le 14:30. Le turbolenze della Ue, a partire dallo scontro fra Bruxelles e il governo italiano, non sembrano smuovere l’istituto dalla sua scadenza principale: la fine a dicembre del quantitative easing, il programma di stimoli monetari lanciato dall’istituto per rimettere in moto economia e investimenti nel Vecchio Continente.
Draghi non ha risparmiato una steccata al governo gialloverde, anche se da un punto di vista più tecnico che politico: lo stravolgimento degli accordi comunitari finisce per danneggiare i più deboli, in un momento ancora critico per la congiuntura. «Mettere in discussione le regole all'interno della Ue può portare a un peggioramento delle condizioni nel settore finanziario e di qui a un danno alla crescita - ha detto - Non c'è evidenza che indebolire tutte le regole portare alla prosperità, ma comporterà un prezzo alto per tutti. Le regole devono essere rispettate nell'interesse di tutte le parti, specialmente di quelle più deboli».
A proposito di Draghi:
Nessun commento:
Posta un commento